Giglio Porto, 21 gennaio- Dopo gli ultimi dati a disposizione e per provare a rispondere alle domande dei molti lettori che hanno commentato gli articoli sul naufragio Costa Concordia sul nostro sito, ecco un’ipotesi sulla dinamica della nave tra la collisione alle Scole (ore 21:45) e l’incaglio a Punta Gabbianara (ore 22:45). Solo un’ipotesi, evidentemente.
Dagli elementi che abbiamo a disposizione, ovvero tracciato AIS della società olandese QPS, dichiarazioni equipaggio, condimeteo della nottata (leggero vento di NE), pare confermato quanto avevamo scritto, ovvero che:
1) Dopo l’urto con la secca delle Scole la nave procede verso N con la velocità che va man mano diminuendo. Il successivo blackout elettrico provoca la perdita della propulsione.
2) L’abbrivio residuo della CC porta la nave circa a mezzo miglio a nord di Punta Gabbianara. Pare che, secondo anche quanto dichiarato dallo Schettino, vi sia un tentativo di portare la prua della nave verso dritta con l’inizio di un’accostata che prosegue finché vi è un certo abbrivio della nave.
3) Il vento di Grecale leggero, secondo gli archivi del Lamma (Laboratorio Meteorologico Ambientale della Regione Toscana) sui 4-5 nodi da NNE/NE sulla costa maremmana tra le 21 e le 23 del 13 gennaio, “abbatte” poi la prua della nave verso destra, posizionadola infine per SSE. Il vento sulla fiancata della nave (enorme superficie esposta al vento) risulta più che sufficiente per far scivolare la nave (scarrocciare sottovento) fino all’incaglio a Punta Gabbianara con una velocità SOG (velocità sul fondale) di 0.7/0,8 nodi (ricordiamo che un nodo equivale a un miglio marino percorso in un’ora). Fino alla posizione cioé dove la nave, già inclinata di circa 5 poi 10 gradi, finisce per coricarsi sull’acqua con la fiancata destra che si adagia sul fondale di sabbia e alghe misto a roccia. Il movimento delle acque penetrate nello scafo contribuisce all’instabilità, anche se per avere precise indicazioni su questo l’inchiesta dovrà avere un dettagliato studio della compartimentazione della Costa Concordia.
4) Nella fase finale, viene probabilmente data ancora, con la catena che si accumula sull’ancora stessa che non viene trascinata, almeno da quanto evidenziato dai rilievi dei carabinieri subacquei incaricati del sopralluogo dal procuratore di Grosseto che sta indagando.
5) Anche lo Schettino (confronta edizione odierna di Il Tirreno che ha riportato i verbali degli interrogatori del GIP) ha confermato la presenza di un leggero vento da NE (confermato dalle previmeteo del Lamma che Farevelanet aveva riportato nei giorni scorsi) che ha agevolato lo scarroccio fino all’incaglio.
Questo lo scenario che, al momento, sembrerebbe più verosimile. Il resto e le risposte definitive arriveranno ovviamente dall’inchiesta, che è la sola a poter trarre conclusioni definitive su questa vicenda.
Su cosa è successo a bordo tra la collisione e l’abbandono nave restano infiniti interrogativi, con il ritardo dello Schettino nel comunicare a Compamare Livorno la realtà dell’incidente (subito noto, evidente, a chi stava in plancia, vedi telefonata alla Compagnia con le parole “ho fatto un guaio”). Tale ritardo, secondo l’avvocato Roberto che ci ha inviato la sua consulenza in commento (vedi commento 18 gennaio, ore 18:49), farebbe configurare il dolo nei comportamenti che hanno portato alla morte di alcuni passeggeri. Da qui l’accusa di omicidio doloso plurimo che si potrebbe configurare ma che invece al momento non è ancora stata formulata dalla Procura.
Abbrivo….
http://www.google.it/search?q=abbrivo&ie=UTF-8&
🙂
Concordo con la ricostruzione, forse però l’accostata è avvenuta a sinistra anche in conseguenza della resistenza opposta dalle lamiere squarciate e il vento, a quel che mi risulta era più da est che da nord-est.
Gent.mo dott. Gabrielli / Protezione Civile
Ho 72 anni e sono del mestiere.
Perchè fin’ora non è stato fatto nulla per impedire che la bella nave affondi?
Martedì alle ore 16 venti da Nord – Nord-Est di 16 nodi colpiranno la poppa sin della nave facendola RUOTARE.
La nave affonderà soltanto se ruoterà.
Indipendentemente dagli altri provvedimenti che andrete a prendere, è assolutamente necessario impedire la ROTAZIONE della nave.
Come provvedimento rapido, è possibile bloccarla provvisoriamente piazzando 4 ancore afforcate in coppia a 45 gradi.
2 ancore a prua, di cui una è già con la catena appoggiata sotto la nave, quindi si dovrà soltanto spostarla verso sud-est per poi tenderla con prudenza, (forse è stato dato fondo anche alla seconda ancora). 2 ancore a poppa a 45 gradi.
La più efficace ed indispensabile sarà quella di poppa rivolta verso i 40 gradi Nord.
L’operazione deve essere condotta con estrema prudenza mettendo alternativamente in LEGGERA forza le àncore senza creare esse stesse rotazione.
Avete i mezzi, i pontoni, in un paio d’ore potete farcela.
Giuseppe Mavilla, esperto-responsabile flotta Sevenstar Charter Reggio Calabria – Tropea
Mi domando da 1 settimana perchè per prima cosa non sia stata interpellata Fincantieri?; la stessa avrebbe sicuramente inviato una squadra di saldatori con pontoni mobili (già sono sul posto) che avrebbero sicuramente tappato la falla permettendo ai vigili di succhiare acqua. Nel frattempo i soccorsi avrebbero potuto operare ugualmente,in seguito con palloni si sarebbe potuto mettere la nave in condizione di galleggiare, permettendo agli stessi soccorritori di operare in migliori condizioni.Invece
si continua a parlare ed a fare operazioni per il gasolio dispendiose e lunghe. La falla incredibilmente è fuori e quel poco che è in acqua può essere regolarmente saldato da specialisti sub. Purtroppo molte chiaccchiere ma nulla di concreto.A distanza di 8 giorni sono stati recuperati solo 5 corpi e la nave rischia di inquinarci uno dei più belli barchi marini.Oggi vedendo la posta (tiscali) anche loro fanno vedere un filmato con tali operazioni, solo ora, ma i grandi tecnici super pagati dove sono ?
Un vs. assiduo lettore giancarlo
Mi sono domandato la stessa cosa Giancarlo. Era tutto pronto per un intervento immediato con una taskforce di saldatori ed esperti con zattere palloni gonfiabili ecc per rimettere la nave in assetto salvando altre vite e facilitando tutto il lavoro futuro di smantellamento… non capisco come non ne abbia parlato nessuno a parte lei Giancarlo di questo. Non sono del mestiere, ma da buon velista mi sarei aspettato almeno un tentativo in questa direzione. Probabilmente nessuno se la sentiva di prendere la decisione e mettersi potenzialmente nei guai nel caso qualcosa non funzionasse. Nel frattempo si assiste ai teatrini nei vari salotti della tv dove si parla si accusa si giudica come se la cosa sia gia passata, dimenticando tutto il da fare e la corsa contro il tempo!!!! Alessandro (Italiano residente in Olanda)
Gentile Giancarlo, opportuna osservazione la sua. A questo punto, purtroppo per le vittime ancora da recuperare, la priorità diventa quella di evitare il disastro ambientale in uno dei mari più belli d’Italia. Il bel tempo di questi giorni, in pieno inverno, non potrà durare a lungo e bisogna fare in fretta. Oltretutto il relitto si presenta, come osserva Lei, con la falla di facile accesso.
mi domando come mai oltre a 60 milioni di commissari tecnici/allenatori abbiamo anche 60milioni di esperti in …..
Sono pienamente d’accordo con Giancarlo, non riesco a capire , sono passati 10 giorni e si parla ancora di quello che si deve fare, forse di ancorare la nave, paura che scivoli…etc.etc. Ma è così difficile anorare la nave a terra per non farla spostare in fondali più alti?????(penso proprio di no) e poi non si potrebbe tentare di farla rigalleggiare portandala su con dei palloni e svuotarla dall’acqua??? Non credo che non esistono ditte capaci in queste operazioni……mi sembre che stiamo guardando una telenovelas a puntate di quelle Argentine che non finiscono mai!!!Perchè non propvano ad essere più seri e a prendere decisioni???? Ormai il peggio è stato già fatto, la magistratura farà le indagini e poi si vedrà!!!! Poi la scatola nera, mi riferisci alla seconda che dovrebbe trovarsi in controplancia, oggi ho sentito in televisione che non è stata ancora recuperata, ma cosa aspettano???? Scusate lo sfogo………..
Mi domando come mai nessuno si sia chiesto per quale motivo la nave è adagiata sul lato destro, questo fin da subito, ancora prima che si arenasse, le foto della nave iclinata davanti a Giglio porto scattate che si incagliasse lo dimostrano. La falla è sul lato sinistro e queste navi per normative internazionali devo assolutamente avere compartimenti stagni.
Nessuno ha mostrato immagini della carena dal lato immerso, forse c’è un motivo? Se con una falla a babordo la nave si inclina a tribordo bisognerebbe incriminare progettisti e costruttori, ………….. oppure, cosa ben più logica, c’è una falla ben più grossa a tribordo!
Gentile Mario,
nessuna dietrologia, per favore. L’incidente è già gravissimo così e non c’è bisogno di ulteriori falle per dimostrarne la sconcertante realtà. I movimenti di una nave con acqua che penetra all’interno sono complessi. Ma è stato ricostruito che:
la collisione con le Scole avviene nella carena immersa a circa 4/5 metri sul lato sinistro a poppavia (purtroppo proprio lì si trovavano i locali macchine)
la nave inizia a imbarcare acqua dal lato sinistro
la nave compie una prima accostata verso sinistra seguita poi da una a dritta con progressiva perdita di velocità e arresto finale
il leggero vento di Grecale presente finisce per “abbattere” la prua e spinge la nave dalla fiancata sinistra fino all’incaglio a Punta Gabbianara
La nave si adagia sul fondale e finisce per coricarsi sul suo lato dritto. Tecnicamente non è “affondata”, ma si è adagiata sul fondale con la sua fiancata destra.
L’inchiesta sta procedendo e darà risposta definitiva al suo interrogativo, comune a quello di molti altri lettori.
Un saluto