Pulau We, Indonesia- Erano le 12:27 di oggi quando Iker Martinez, skipper di Telefonica, ha ordinato al suo equipaggio l’ultima virata della lunga bolina dalle Maldive a Pulau We, isola che delimita a nord l’ingresso nello Stretto di Malacca. La stragegia nordista degli spagnoli ha dunque pagato e sono loro a entrare per primi nel difficile braccio di mare che separa l’isola di Sumatra dalla penisola malese. Le 500 miglia di navigazione nello Stretto si annunciano difficili e piene di insidie: navi, reti da pesca, oggetti galleggianti, piovaschi, con ampie possibilità di guadagni e perdite.
Tanto per capire dove siamo, Pulau We si trova nei pressi di Banda Aceh, la città di Sumatra che venne praticamente distrutta dallo Tsunami del 26 dicembre 2004.

Il vantaggio di Telefonica a Pulau We era sulle due miglia su Puma e Camper. Puma è riuscita, con un paio di bordi “in buono” sotto la costa occidentale di Pulau We, a tornare davanti a Camper passandolo da sottovento. Il vento è sui 14 nodi, con i Volvo 70 che filano tra gli 11 e i 12 nodi in bolina. Non appena Pulau We sarà stata completamente doppiata, Telefonica e gli altri potranno puggiare incrementando notevolmente la loro velocità in andatura al traverso.



Dopo cinque giorni di mare da Malè, quindi, Telefonica, Puma e Camper sono racchiusi in sole due miglia. Groupama è quarto a circa 8 miglia. Abu Dhabi è a 24 miglia mentre Sanya chiude la flotta a 60. Mancano ancora 1700 miglia a Sanya. Tutto ancora da decidere, perciò, in una tappa che conferma l’equilibrio della Volvo Ocean Race.

Così Hamish Hooper, mediaman di Camper: “Improvvisamente dopo cinque giorni di navigazione monotona su un solo bordo, la tappa è rinata. In un attimo ci siamo ritrovati a poche centinaia di metri da Pulau We in un tacking duel con Telefonica poco avanti e Puma poco dietro. E’ incredibile, dopo 1.380 miglia dalle Maldive tutti e tre eravamo nello stesso fazzoletto di mare allo stesso momento. E’ una sensazione strana, dopo aver visto solo mare, cielo e orizzonte poter vedere le montagne piene di vegetazione e le bellissime spiagge tropicali. Sfortunatamente non siamo in gita turistica, anzi l’azione in coperta è molto simile a quella di una regata costiera.”

In questo video di ieri Iker Martinez spiega la scelta (poi rivelatasi vincente) di navigare più a nord:
