Aggiornamento ore 18:45, 3 febbraio- Finalmente è arrivato il giro di vento a destra nel Golfo del Tochino e la flotta puà mollare le scotte aprendo un po’ l’andatura rispetto alla dura bolina dei giorni scorsi. Ciò comporta un aumento della velocità media, ora tra i 14 e i 19 nodi, e un anticipo sull’ETA a Sanya, prevista ora tra le 4 e le 6UTC di domani mattina. Alle 18:45 Telefonica era a 150 miglia dall’arrivo con 28 miglia di vantaggio su Groupama. Terzo Camper a 54 miglia.
Il video di oggi:

Sanya, Cina- Che i baschi siano tipi tosti è noto, ma la determinazione con cui Iker Martinez e Xabi Fernandez stanno portando avanti questa Volvo Ocean Race è davvero una conferma del loro enorme valore. Velisti capaci di eccellere tra le boe di un 49er olimpico e tra gli oceani del pianeta e, udite udite, presto probabilmente anche su un AC72 chiamato Luna Rossa in Coppa America (la voce è molto solida e sarebbe una splendida notizia per la vela italiana, visto che i due sono tra i migliori velisti al mondo). E non ci sono solo loro: su Telefonica c’è un altro oro olimpico, Jordi Calafat, un velista tosto ed esperto come Pepe Ribes, un navigatore eccellente come Andrew Cape…
La lunga e dura bolina lungo le coste del Vietnam compiuta negli ultimi due giorni da Telefonica è un capolavoro di tecnica e tattica.
Il video:
Osservando il tracciato del Volvo 70 spagnolo rispetto a quello dell’inseguitore Groupama (sono rispettivamente le linee blu e arancione nella cartina qui sotto) si nota come la copertura sia diretta, proprio come un match race, e i guadagni sempre da parte della lepre (Telefonica). Il cacciatore (Groupama) è, al rilevamento delle 11 di oggi, a 27 miglia rispetto alle 19 delle prime ore della mattinata. Ha perso qualcosa anche per un’avaria. E non stiamo parlando di avversari deboli: Franck Cammas sta migliorando tappa dopo tappa, con l’umiltà dei grandi a cui piace mettersi in gioco e che accettano le vere sfide. Complimenti anche a lui che, se riuscirà a chiudere tra i primi tre a Sanya, potrebbe candidarsi a questo punto come il più concreto rivale per Telefonica.

E non finisce qui, perché dietro Camper continua a lottare (è a 46 miglia), Ken Read le prova tutte per rosicchiare qualche metro (si è portato ancora una volta più a est per avere un angolo migliore nell’approccio finale verso l’isola di Hainan) e Ian Walker su Azzam combatte per chiudere almeno al terzo posto. Alle 11 erano 58 le miglia di ritardo per Abu Dhabi e 74 quelle per Puma. Sanya è a 159 miglia.

Strategicamente intorno alle 9 di stamani, Telefonica ha compiuto l’ultima virata portandosi mure a dritta con prua finalmente su Sanya. Il vento, che nelle ulti 24 ore è rimasto tra i 18 e i 25 nodi con raffiche a 30 e onda di tre metri, si attenuerà man mano che la flotta si avvicinerà ad Hainan girando anche un po’ a destra. Ciò significa che Telefonica e i suoi inseguitori non dovranno più virare e potranno probabilmente “scatenare i cavalli” dei loro Volvo 70, che come noto appena riescono ad allargare rispetto alla bolina aumentano notevolmente la velocità ottimizzando l’uso della Canting Keel.
Così commenta lo skipper di Telefonica Iker Martinez alle 12 di oggi: “L’ultimo giorno lo abbiamo passato in uno dei luoghi più pericolosi per la navigazione di questa tappa. Eravamo un po’ nervosi, la preoccupazione di avere un incidente era molto grande. Abbiamo avuto fortuna con il vento, abbiamo avuto ciò che volevamo avvicinadoci alla costa del Vietnam. Come potete immaginare ora siamo pronti per arrivare in Cina. Il piano è di aprire un po’ le vele quando ci avvicineremo a Sanya. Ma il vento è molto variabile così che potremmo cambiare il nostro piano all’ultimo minuto.
Ora stiamo bolimando… Cioè, siamo così da quando abbiamo passato Singapore. Sempre di bolina, senza fermarsi mai… Almeo ora stiamo andando dritti.
La flotta è molto livellata. Se qualcuno commette un piccolo errore le posizioni possono cambiare in un non nulla. Abbiamo goduto in questa tappa, sì, perchè navigare con queste barche, che sono incredibili, è una goduria. Ma questa è stata anche la tappa più pericolosa che ho fatto da molto tempo. Abbiamo navigato tra navi, molto vicino alla costa, in acque poco profonde e con moltissimi pescherecci da evitare.
Ci siamo divertiti sin’ora perché tutto è andato bene, perché la lotta è stata fantastica ma è stata davvero massacrante per tutti. Specialmente questi ultimi tre o quattro giorni… che non ci hanno aiutato molto sul fatto di star bene
Sono molto orgoglioso del mio equipaggio, naturalmente. Hanno fatto un eccellente lavoro. Siamo felici perché al momento il risultato è molto buono. Tutti stanno facendo bene il proprio lavoro e contemporaneamente ci stiamo aiutando gli uni con gli altri”.
Parole da vero leader…

La bolina degli ultimi tre giorni, tra vento in faccia, onda corta, ostacoli galleggianti, barche da pesca, corrente contraria, la foce del Mekong, è stata davvero dura. Groupama la scorsa notte ha urtato un oggetto con la chiglia, che fortunatamente non ha prodotto danni, e poi ha rotto la scotta della randa, provocando un gran spavento a Cammas e compagni.
“Un paio di spaventi”, racconta stamani Yann Riou, mediaman di Groupama, “prima l’impatto con un oggetto galleggiante, che ha colpito prima la chiglia e poi il timone di sopravvento… senza danni apparenti. E poi, più importante, la rottura della scotta randa, che era completamente caricata in quel momenti, cioè 3 tonnellate. Una riparazione in 10 minuti, alcune miglia perse e, soprattutto, molta paura.
Quanto ti ritrovi all’interno della barca, e senti un rumore come un’esplosione e la barca che torna piatta improvvisamente, ti domandi che cosa si sia rotto… Questa mattina l’atmosfera è piuttosto pesante su groupama 4. I ragazzi sono stanchi, le loro facce sono stanche. E ancora, dobbiamo spingere e andare avanti perché la partita non è ancora chiusa”.

