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Cadice, Spagna- Prosegue la navigazione di Maserati in Atlantico. Su questa campagna ci sembra il caso di provare a fare un po’ di chiarezza, visto il notevole impatto mediatico che la navigazione di Giovanni Soldini e del suo equipaggio sta avendo sui media generalisti. Ne parla oggi ampiamente la Gazzetta dello Sport, ne parla Mario Scialoja nel suo blog sull’Espresso. Ne riportano i social network e molti quotidiani, riprendendo i comunicati stampa e i rilanci di agenzia. Intendiamoci, che di vela si parli sui media è positivo. Così come lo è la capacità comunicativa che Giovanni Soldini riesce a trasmettere, contribuendo a portare sponsor e aziende a interessarsi a faccende veliche. Soldini ha un suo pubblico, che lo segue con passione.

L’ultimo video da Maserati in umidissima planata continua in 35 nodi da NE, con randa terzarolata e gennaker piccolo (al timone Gabriele Olivo). Assai spettacolare, con la potenza massima di cui sono capaci i Volvo 70:

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Occorre, però, vista la confusione che si rischia di generare, chiarire ciò che si sta facendo. Parlare di “record da battere” sulla rotta Cadice-San Salvador è privo di senso, in quanto su quella rotta, una di quelle monitorate dal World Sailing Speed Record Council della federvela mondiale (ISAF), non esiste un precedente tempo di un monoscafo in equipaggio da battere. Per cui Maserati con Soldini e il suo equipaggio stabiliranno il tempo di riferimento su quella rotta per un monoscafo in equipaggio. Solo dopo esisterà, evidentemente, un “record” e si potrà tecnicamente parlare di “tempo da battere”. Quindi, 12, 13 o 15 giorni, non farà differenza sulle 3.884 miglia da Cadice a San Salvador, più o meno le stesse coperte da Colombo nel 1492. Valutazione analoga per la seconda rotta della campagna, quella da Miami a New York, dove sarà stabilito un tempo di riferimento. Su queste tratte i record riconosciuti dal WSSRC appartengono a multiscafi (Groupama 3 di Franck Cammas) o a monoscafi in solitario.

Discorso diverso per il record da New York a Lizard Point, quello sì esistente e ambitissimo, attualmente appartenente al supermaxi Mari Cha IV (2003) in 6g 17h 52m 39s. Un tempo difficile da superare ma che potrebbe anche essere alla portata di un Volvo 70 come Maserati, con l’opportuna finestra meteo. Questa, sportivamente parlando, è la vera sfida che attende Maserati.

Per tutti gli interessati la lista completa dei record riconosciuti dall’ISAF è al link:
http://www.sailspeedrecords.com/wssrc-ratified-passage-records.html

Giovanni Soldini al timone di Maserati alla partenza da Cadice

Detto questo risulta evidente che la campagna di Maserati deve essere sostenuta in quanto può servire a creare un’audience, un ritorno per le aziende che investono nella vela, in vista di programmi più ambiziosi che, nel caso dell’oceano in equipaggio, non possono che riguardare la Volvo Ocean Race 2014-2015.

Lo confessiamo, questa testata era una delle poche, tra le italiane, presente ad Alicante per la partenza della VOR, un evento altamente professionale, pensato per soddisfare velisti, marinai, pubblico e sponsor. Un punto d’arrivo. Farevelanet segue ogni giorno e racconta lo spettacolo offerto dai Volvo 70, superbo quello di queste ore con le barche che lottano contro onde e avversari nel Mar Cinese Meridionale. Un livello altissimo, con marinai e velisti eccezionali, che rappresenta davvero il massimo per un evento che possa interessare pubblico e sponsor. Dall’altra parte, però, non manca una punta d’amarezza per non aver visto una barca italiana in questa edizione. Fare esperienza in oceano, confrontarsi con avversari solidissimi e crescere tecnicamente. Campioni come Iker Martinez o Ian Walker, capaci di saltare da un podio olimpico a un pozzetto di Coppa America e al ruolo di skipper alla Volvo. Lo sta facendo un campione della course au large come Franck Cammas, con la massima umiltà (e i risultati si vedono), lo dovremo fare anche noi.

Giovanni Soldini ha pubblicamente spiegato le ragioni della mancata partecipazione e sta cercando di portare avanti un progetto alternativo, per tenere viva l’attenzione in un momento difficile per l’economia italiana. Questo deve essere lo scopo e questo è il motivo per cui seguiamo Maserati in attesa del tentativo di record nel Nord Atlantico da New York a Lizard Point. Bisognerà far più di 18,05 nodi di media per sei giorni e un Volvo 70, per di più alleggerito come Maserati, ce la potrebbe anche fare, ma non sarà certo facile. D’altra parte che record sarebbe se la sua conquista fosse scontata? Ed è proprio per dare il necessario valore sportivo a tale tentativo, che ci pare meglio per il momento evitare parole come “record” o “impresa” per l’attuale navigazione.

C’è anche un altro dato. L’equipaggio che Giovanni Soldini ha scelto appare ottimo. Vi sono uomini d’eperienza sui Volvo 70, le più potenti macchine da corsa oceanica mai costruite, come lo spagnolo David Vera e il nostro Gabriele Olivo, vi sono uomini di fiducia di Soldini come Broggi e Spertini, esperti oceanici come van Liew e tosti ragazzi come Boris Herrmann e Corrado Rossignoli. Questa, con i dovuti innesti, sarebbe già una buona base di partenza per entrare nel circuito della Volvo Ocean Race. I brand internazionali, vedi Maserati, vedi Bulgari, vedi BSI, Generali o Murphy & Nye, ci sono. E’ un inizio, a patto di essere consapevoli di ciò che si sta facendo. Diamogli un seguito, concreto e tecnicamente coerente. Appassionarsi a una vera impresa oceanica contro avversari al massimo livello. La vela italiana non aspetta altro.

www.maserati.soldini.it

Questa, chiaramente, è solo l’opinione di questa testata. Fateci sapere la vostra, al solito. Inviate i vostri commenti semplicemente seguendo i link qui sotto. Saremo ben felici di pubblicarli.

 

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3 COMMENTS

  1. Condivido, la scelta di partire con una barca della precedente generazione, sebbene modificata, mi pare giusta.
    Ritengo corretta anche la Vostra osservazione prudente, rispetto a risultati che potrebbero non essere immediati, e ciò anche in considerazione del livello altissimo delle attuali squadre Volvo.
    Stiamo osservando, infatti, che anche squadre collaudate, supportate da sponsor importanti, non colgono risultati apparenetemente soddisfacenti.
    Continuate a tenere desta l’attenzione su un evento di eccellente livello sportivo e mediatico, come la Volvo, anche per non fallire ancora con una ulteriore mancata partecipazione italiana.
    Rc

  2. E’ una vera fortuna che, in questo difficile momento, vi sia una barca italiana, Maserati, che con Giovanni Soldini skipper di un equipaggio fuori classe stia facendo parlare di sé, impegnata come è nella navigazione oceanica da Cadice a San Salvador per stabilire un tempo di riferimento più basso possibile, che costituisca un record da battere. E soprattutto per allenarsi e crescere in modo da lasciar ben sperare in una valida partecipazione italiana alla Volvo Ocean Race del 2014-2015, la più prestigiosa regata oceanica intorno al mondo che vede lottare i Volvo 70, i monoscafi più spinti condotti da equipaggi del massimo livello. Giovanni Soldini, il suo equipaggio e i suoi sponsor meritano perciò tutti i nostri ringraziamenti e tutto il sostegno possibile da parte dei media.

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