Valencia, Spagna- Una giornata a Valencia con i due italiani della squadra olimpica FIV, il selezionato Filippo Baldassari e Giorgio Poggi, azzurro a Qingdao 2008, entrambi Fiamme Gialle. Con loro lo sloveno Vasilij Zbogar, vincitore in carriera di due medaglie (un argento e un bronzo) in Laser e timoniere dell’AC45 di Green Comm. A supervisionare il tutto Luca Devoti, che sul Finn vince l’argento a Sydney 2000 e che dei Finn è il massimo produttore mondiale con il suo cantiere Devoti Sailing.

Al mattino bicicletta, poi un’ora di lavoro sui materiali con un albero alare in carbonio di ultima generazione da carteggiare per trovare la giusta curvatura e l’opportuno “tip” laterale. Poi pasto e, a seguire due ore in mare tiratissime, seguite a loro volta dalla seduta in palestra. Questa la giornata tipo del velista olimpico, sul Finn o sulle altre classi.
Ne abbiamo tratto questo video dove seguiamo Vasilij Zbogar, Filippo Baldassari e Giorgio Poggi in una serie di virate, per studiare i loro movimenti, poi partenze, boline, poppe con il massacrante e tecnico pompaggio libero e poppe senza pompaggio.

Sviluppo attento dei materiali, movimenti in barca, preparazione fisica (date un’occhiata al fisico che ha messo su Filippo Baldassari, arrivato a 100 chilogrammi di muscoli) seguite da timing in regata e recupero: ogni aspetto viene curato, con un’occhio sempre al cardiofrequenzimetro d’obbligo sugli atleti olimpici.

Movenze e tecnica che vi saranno utili nelle vostre regate in singolo, dal Finn al Laser. Buoni allenamenti. Qui di seguito la sequenza di una virata con rollio da parte di Zbogar:
Ragazzi mi fate venire davvero voglia di tornare in barca!!!!! Mitico Luca!
Ciao Chiara, e come no… ti aspettiamo, in barca, dai…
che foto!! da brividi!.assetto, potenza,agilità… vederli sembra facile..SEMBRA
ciao
Che dire ? un altro mondo ! Il gioco delle mani in virata, la prolunga
bloccata sotto il sedere e la mano che si libera per andare a riprendere la
scotta non sono una novità (anche se io preferivo un’ altra tecnica, con la
mano che continuando a reggere la scotta -completamente lasca- andava dietro
la schiena ad acchiappare la prolunga, consentendo all’ altra mano di
liberarsi per poter afferrare la scotta in prossimità del bozzello a
pagliolo -un Elvstroem a cricchetto- per potere subito in un unico gesto
cazzare velocemente) , ma quella rollata, con la barca che sembra scuffiarti
addosso, non mi pare che nemmeno i più forti la facessero.
Un accenno si, il “colpo di schiena” lo chiamavamo, quello si, ma ‘sti
ragazzi ……..
Però una cosa non mi piace , il pompaggio non lo digerisco, questi sono
colpi di remo vero e proprio; nell’ aria, ma pur sempre dei colpi di remo.
Quello sul finire del filmato, a 8′ 17”, quello è un colpo di remo vero e
proprio, nell’ acqua, alla Pellaschier dei tempi eroici, con quello si
faceva tanta bella strada anche in calma piatta ……..