Auckland, Nuova Zelanda- Mentre ad Auckland si serrano i tempi in vista della ripartenza di domenica prossima, 18 marzo, per il tappone del Southern Ocean e di Capo Horn, torniamo per un momento sulla splendida quarta tappa appena conclusa. Lo facciamo per documentare quanto sia dura e difficile la bolina con i Volvo 70 nelle condizioni dei due ultimi giorni prima dell’arrivo in Nuova Zelanda, con onde fino a 6 metri e venti contrari di 25-30 nodi, “Le peggiori incontrate sin qui nel giro del mondo”, ha detto il vincitore della tappa Franck Cammas, che con il suo Groupama ha fatto da battistrada contro quelle condizioni.
Ci aiuta questo video, inviato il 9 marzo da Puma, in cui il Mar Mostro sbatte con violenza contro le onde, con una mano di terzaroli alla randa e J3 a prua. Il problema è che i Volvo 70 non sono facilmente “rallentabili”. In quelle condizioni bolinano comunque a 12-13 nodi e, infatti, le velocità medie di quelle giornate sono state di quel range, tanto più quando c’è un’intera flotta che singe al massimo, chi per fuggire (Groupama) chi per inseguire (Puma, Telefonica, Camper, Abu Dhabi e Sanya). Bisogna, quindi, inserire in questo contesto anche la delaminazione alla prua di Groupama che ha portato alla piccola falla da cui, a circa 70 miglia dall’arrivo, è entrata circa una tonnellata d’acqua.
Il video da Puma (9 marzo)

Il video da Groupana (9 marzo)

I lavori di riparazione alla prua di Groupama dovrebbero concludersi entro martedì sera, ha dichiarato il team francese. Nel frattempo il leader della classifica (leggi qui un’interessante intervista dello skipper Iker Martinez rilasciata a vSail.info) ha deciso di rimandare il cambio del sartiame alla tappa di Itajaì, in Brasile.

Da Auckland arriva anche la bella notizia che sono state ben 47.000 le persone che hanno assistito all’arrivo della quarta tappa nella giornata di domenica scorsa (ora locale). Centinaia le barche in acqua per accogliere i Volvo 70 nella City of Sails.