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Auckland, Nuova Zelanda- E’ arrivato il momento che tutti aspettavano. I velisti della Volvo Ocean Race, gli skipper in testa e quelli che devono inseguire, gli appassionati, il pubblico… tutti in attesa del tappone per eccellenza, quello del Grande Sud e di Capo Horn. Quello in cui i Volvo 70 possono scendere a 40 nodi da onde enormi sfiorando il territorio deserto degli iceberg. In quel nulla infinito tra la Nuova Zelanda e l’Horn, sul filo dei Quaranta Ruggenti e dei Cinquanta Urlanti, laggiù dove  per migliaia di miglia non c’è neanche una terra emersa. Dove si può contare solo su stessi e sui propri compagni, un gruppo sulla stessa barca. Solo che si tratta, appunto, di un Volvo 70, il più potente mezzo a vela mai costruito per navigare in oceano su un solo scafo. In rapporto a quello che sono chiamare a fare, sono barche sempre più sicure (l’ultima vittima, caduta in acqua, risale all’edizione 2005-2006, nel Nord Atlantico) ma i rischi, inutile negarlo, ci sono. Sarà laggiù che la prua frantumerà le onde in planate infinite, con tonnellate d’acqua che spazzano la coperta a trenta e più nodi di velocità. Quando solo i cordoni ombelicali delle cinture di sicurezza e i muscoli delle braccia trattengono a bordo uomini distrutti dalla fatica, ma anche irrimediabilmente attratti da quei momenti unici e irripetibili che, una volta a terra, costituiranno il ricordo di tutta una vita.

Azzam, una delle barche attese al riscatto nella quinta tappa. Foto Dana

La quinta tappa della Volvo Ocean Race, 6.705 miglia da Auckland a Itajaì, in Brasile, è tutta qui. Parte alle 14 locali del 18 dicembre, le due del mattino di domenica in Italia. C’è chi deve difendere la testa (Telefonica), chi vuole continuare ad attaccare (Groupama), chi deve finalmente convincere (Camper e Telefonica), chi deve iniziare a far vedere qualcosa (Abu Dhabi) e chi vuole essere la sorpresa (Sanya).

Il player per la diretta della Inport Race di sabato (ore 2 del mattino italiane):

Una volta lasciata Auckland la strategia sarà quella consueta: scendere il prima possibilre oltre i 45° Sud e iniziare la cavalcata verso Capo Horn. A limitare la discesa tre Ice Limit, per evitare il rischio iceberg, punti posizionati intorno ai 47-48° Sud. Freddo, onde enormi, depressioni che si rincorrono e che anzi, devono essere agganciate per fornire la spinta necessaria verso est e Capo Horn. Chi aggancia la migliore può restare con lo stesso sistema per tutta la traversata del Southern Ocean.

Ian Walker con Anthony Nossiter, neo arrivato su Abu Dhabi

Sin’ora si è fatta molta bolina, ben più di quanto fosse preventivato all’inizio. E in tali condizioni Abu Dhabi, l’unico progetto Farr della flotta, non ha brillato. La sua possente prua aspetta ora con ansia le condizioni dell’Oceano del Sud per riscattarsi. Ian Walker sente la delusione e ha docuto chiamare anche un velista esperto come l’australiano Anthony Nossiter (finnista, veterano di Coppa America, di Volvo e di moltissime Hobart) per sostituire il kiwi Justin Ferris, con cui pare ci siano state alcune incomprensioni.

Puma in condizioni estreme. Foto Ross

Riuscirà Telefonica a manteresi sempre tra i primi, Groupama proseguirà mella sua impetuosa curva di crescita? Sentiamo le voci dei protagonisti.

“Sono luoghi che meritano molto rispetto” ha detto Neal McDonald watch captain di Team Telefónica “Scalare l’Everest non è una cosa priva di rischi o particolarmente divertente ma per le persone è una sfida irresistibile, per noi i mari del sud sono lo stesso.”

I video storici del Southern Ocean dalla Whitbread:

Video dall’edizione 2008-2009 (guardate che roba dal minuto 1:08 in avanti…):

 

”Ci si spinge all’estremo, e navigare in quei posti è incredibile” dice Rob Salthouse, timoniere di CAMPER with Emirates Team New Zealand.

“E’ come ritornare allo spirito avventuroso della Whitbread.”
 E Ian Walker, skipper di Abu Dhabi Ocean Racing, aggiunge: “Stiamo tutti pensando alla prossima tappa, è un classico della Volvo Ocean Race. 
Bisogna stare all’erta, può essere pericoloso ma allo stesso tempo un’esperienza incredibile.”

La rotta ipotetica nel Southern Ocean, con i tre Ice Limit e l'approccio a Capo Horn

Stu Bannatyne co-skipper di CAMPER non è certo inesperto di questi mari, avendo corso non meno di cinque edizioni della regata. “E’ la parte più estrema della regata. Si va veloci e ci sono delle belle onde su cui surfare. E’ quello che i velisti amano fare di più. E’ un richiamo fortissimo.” Malgrado la sua esperienza Bannatybe è convinto che la navigazione oggi presenta pericoli maggiori che in passato. “Oggi è più pericoloso perché le barche sono più veloci. Quando ci si ingavona o ci sono masse enormi d’acqua in coperta, il rischio di farsi male c’è. Dobbiamo preoccuparci della sicurezza degli uomini e delle barche.”

Tony Rae timoniere di CAMPER ha già quattro “giri” sulle spalle e ritiene che questa che la aspetta sia la sfida maggiore per la flotta della Volvo Ocean Race. “Si naviga in posti dove il rispetto per le condizioni meteo è imperativo. L’aria è fredda, il vento più forte e anche la temperatura dell’acqua è molto bassa. Ci si veste più pesante e quindi è più difficile muoversi, ci si mette di più a vestirsi, a entrare e uscire dalla cuccetta. Sono tutte cose che hanno un peso sul fisico.”

Il potenziale pericolo di masse di ghiaccio che si staccano dalla banchisa dell’Antartide hanno costretto gli organizzatori a definire una linea dei ghiacci che impedisce ai team di spingersi troppo a sud, navigando in acque molto pericolose. “Ho visto aree con ghiaccio molto estese, e il limite ci preserva dal pericolo. Bisogna sempre tenere conto del tempo che può essere imprevedibile. Ho navigato in tempeste di neve nel buio più completo, è abbastanza dura…”

“Per chi passa per la prima volta, Capo Horn satà un momento topico” ha concluso Ian Walker “per un velista è come scalare l’Everest”.

Una tappa da seguire ora dopo ora. Noi lo faremo con attenzione riportando i momenti decisivi.

Sabato 17 marzo, ore 14 (le 2 del mattino in Italia), Inport Race Auckland

Domenica 18 marzo, ore 14 (le 2 del mattino in Italia), partenza Leg 5

Diretta livestreaming dei due eventi su www.volvooceanrace.com

Groupama torna in acqua dopo la riparazione della prua

La classifica

1
Team Telefónica
121
2
Groupama Sailing Team
103
3
CAMPER with Emirates Team NZ
98
4
PUMA Ocean Racing by BERG
78
5
Abu Dhabi Ocean Racing
53
6
Team Sanya
22

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