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Aggiornamento- Groupama avrebbe deciso di proseguire con un armo di fortuna per le ultime 600 miglia fino a Itajaì. A Punta del Este, dove Groupama è arrivato a motore in nottata, sarà armato un rig di fortuna con cui Groupama proseguirà la regata.

L'albero di Groupama caduto in coperta. Foto Riou

Punta del Este- Clamoroso disalberamento nel pomeriggio di oggi (15:40UTC) per Groupama. Franck Cammas si trovava in vantaggio di un paio di miglia su Puma quando l’albero ha ceduto con una ventina di nodi di vento all’altezza della prima crocetta (ricordiamo che quello di Groupama è l’unico albero a tre crocette della flotta). Groupama era a 650 miglia dall’arrivo di Itajai dopo aver condotto una tappa splendida.

Al momento pare che, dopo aver sospeso la regata, si stia valutando se riparare a Punta del Este, distante 59 miglia, o approntare un armo di fortuna per raggiungere Itajai e conquistare almeno 20 punti per il terzo posto.

“L’equipaggio sta bene e stiamo valutando il da farsi, la situazione non è facile”, ha detto uno sconsolato Cammas.

Le opzioni sono due:

1 Continuare con armo di fortuna verso Itajaì, porto d’arrivo a circa 650 miglia.

2 Riparare a Punta del Este, attendere il nuovo albero (attualmente a Rotterdam), armarlo e tornare in regata dal punto in cui è stata sospesa oggi la regata e proseguire per Itajaì.

Che succede alla Volvo Ocean Race?

Che succede alla Volvo Ocean Race? Groupama e Puma stavano duellando fianco a finaco in una sfida entusiasmante. Telefonica macinava miglia su miglia facendo ipotizzare un finale a tre assai coinvolgente. Invece arriva il disalberamento di Groupama, il terzo di questa edizione della Volvo Ocean Race. Ancora con vento a 20 nodi e all’altezza della prima crocetta. Che sia colpa della solita sartia diagonale che aveva già dato problemi ad Abu Dhabi, Puma e a Sanya, che evitò di poco il disalberamento dalle parti del Madagascar.

C’è di più. Groupama era l’unica barca ancora indenne da grandi avarie in questo giro del mondo. Con il suo disalberamento, tutti e sei i Volvo 70 in regata hanno avuto problemi, chi più chi meno, aprendo un ampio dibattito sui confini troppo estremi su cui la progettazione ha spinto queste barche, potenti e velocissime ma anche destinate a sollecitazioni mai viste per qualsiasi altra barca da regata oceanica, con il risultato che… barche si rompe non arriva in porto. Sicuramente alla Volvo Ocean Race staranno analizzando quanto è successo e per la prossima edizione, chissà, si dovrà rinunciare a un paio di nodi di velocità media pur di avere barche più solide. Al momento sono solo due, Puma e Telefonica, le barche che stanno regatando senza danni dopo la terribile traversata del Southern Ocean. Anzi solo una, visto che Telefonica i danni li ha avuti e li ha brillantemente riparati a Capo Horn.

La regata più dura ed entusiasmante del pianeta non può diventare una continua rincorsa logistica e una sfida tra shore team. Le potenzialità sono emorme e i mari da percorrere difficili. Regatare a ritmi da bastone tra gli oceani presuppone botte con le onde, sollecitazioni agli scafi e agli alberi inimmaginabili, per cui è ora di trovare dei correttivi, oltre alle enormi capacità marinaresche degli uomini che stanno regatando in situazioni non facili e a cui va tutta la nostra ammirazione.

Ripercorriamo qui le avarie maggiori dei 6 Volvo 70:

Abu Dhabi Disalbera nel Mare di Alboràn nella prima notte di regata, arriva a Cape Town in cargo. Nella quinta tappa, subisce una delaminazione, che viene riparata in pieno oceano e arriva a Puerto Montt. Da lì sta navigando in nave verso Itajaì.

Puma Disalbera nel Sud Atlantico nel corso della prima tappa.

Sanya Si delamina gravemente nella prima giornata di regata nel Mare di Alboràn, arriva a Cape Town in nave dove viene ricostruita la prua. Nella seconda tappa si rompe la sartia diagonale e il disalberamento viene evitato ma a costo di riparare in un porto del Madagascar dove vine cambiato il sartiame, per poi concludere la tappa fino alle Maldive. Nella quinta tappa, altra delaminazione con la barca che torna in Nuova Zelanda, per essere caricata su una nave che la porterà a Miami saltando la Leg 6.

Camper Grave delaminazione nel corso della Leg 5. la barca arriva a Puerto Montt. Riprenderà il mare per concludere la tappa tra 3-4 giorni.

Groupama Disalbera il 4 aprile a 650 miglia dalla conclusione di una tappa corsa benissimo.

Telefonica Subisce un inizio di delaminazione nel Southern Ocean e deve rallentare le medie. La barca viene ottimamente riparata a Capo Horn e sta proseguendo la tappa in modo egregio.

 

2 COMMENTS

  1. La regata non deve essere paragonata ad una traversata.Se hanno deciso, che nonostante le difficoltà, deve essere tecnologicamente valida per testare materiali leggeri e questi hanno dato problemi; bene che vadano avanti su questa strada migliorandoli. Per favore non torniamo indietro.

  2. E’ un vero peccato che a equipaggi di così alto livello non corrispondano barche le cui pur elevatissime prestazioni non valgono a nulla, visto che si rompono e non arrivano a destinazione. Se una di quelle barche fosse stata davvero solida, affidabile, in una parola marina, avrebbe vinto tutto pur essendo la meno veloce. E’ l’ennesima lezione per gli organizzatori della regata, gli architetti e i costruttori, speriamo che serva per la prossima edizione.

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