Miami, USA- Una sfida in velocità a tre nell’Aliseo con alcune incognite per le ultime miglia prima dell’arrivo a Miami. Questo è quanto sta succedendo in queste ore nella sesta tappa della Volvo Ocean Race, ormai arrivata a meno di 2.000 miglia dall’arrivo in Florida. Alle 13UTC di oggi Puma aveva 3 miglia di vantaggio su Camper e 6,6 su Telefonica con 1930 miglia ancvora da percorrere… il che significa tutto ancora aperto per la vittoria in Leg 6.

L’Aliseo di ESE è stabile sui 20-25 nodi e soffierà copioso ancora per 30-36 ore, per poi inziare a indebolirsi una volta che la flotta avrà superato le Piccole Antille. L’arrivo a Miami, passando attraverso il Mar dei Sargassi e le Bahamas, è reso assai complicato da un’alta pressione a levante della Florida.
Per il momento, comunque, è in atto un lungo speed test, con andatura al lasco sui 130°, ideale per i Volvo 70 che sviluppano la massima velocità con canting keel in azione e gennaker o code zero a seconda dei momenti. Le medie di queste ore, infatti, sono tornate superiori ai 20 nodi. Puma sta resistendo ai continui attacchi di Camper e Telefonica. Tutte e tre le barche navigano a vista ormai da tre giorni, con continue regolazioni per trovare la velocità maggiore. Dietro Groupama, come era prevedibile, ha ripreso e superato Abu Dhabi (purtroppo per Ian Walker, la barca progettata dallo Studio Farr, dimostra dei problemi di velocità a parità di condizioni). I due sono al momento a 107 e 111 miglia da Puma.
Il video di oggi:

Decisivo è l’angolo, visto che i Volvo 70 hanno notevoli incrementi di velocità anche con pochi gradi di differenza rispetto al vento reale. In questo senso, Puma si è posizionata al centro, con Camper più a ovest e Telefonica più a est.

Andrew Cape, navigatore di Telefonica: “Siamo entrati negli alisei, abbiamo 18 nodi d’aria e voliamo a 20, siamo a vista degli avversari. E’ probabile che avremo altre 30 ore di bella navigazione e poi le cose cambieranno ancora, per ora facciamo quel che si può e vedremo cosa succederà. Sembra che verso la fine il vento calerà quindi per ora ci prendiamo queste ore buone. Le ultime 1.000 miglia saranno complicate, l’ETA al momento pare orribile a causa della bonaccia ma le cose migliorano lentamente. Pensiamo a un possibile arrivo intorno all’11 maggio, ma le cose potrebbero evolvere rapidamente se le previsioni migliorano. Cerchiamo di tornare in seconda posizione, di passare CAMPER. Per ora è una gara di velocità pura, quindi tentiamo di andare il più veloci possibile. E poi non siamo né 100 miglia avanti, né 100 dietro. Siamo nel gruppo di testa e siamo convinti delle nostre possibilità.”
Franck Cammas, Groupama: “Abbiamo recuperato un bel po’ di miglia nei Doldrum, e ne siamo felici. La notte scorsa i team davanti si sono fermati per sei ore, noi abbiamo rallentato meno ed è andata bene, specialmente nei confronti di Abu Dhabi. Siamo ancora 100 miglia dietro ai leader, ma non abbiamo lo stesso vento. Comunque, se pensiamo a quanto eravamo in ritardo in termini di tempo, erano 12 ore quando siamo entrati nei Doldrum e ora le ore di ritardo non sono più di 6. Non è certo abbastanza, ma almeno questa volta non abbiamo sofferto troppo nelle calme equatoriali. Adesso abbiamo preso un’opzione intesa specialmente per recuperare su Abu Dhabi, e anche sui leader, tenendoci sopravento. Visto che il vento continuerà a cambiare, e fra due giorni potrebbe esserci un calo, siamo contenti di una situazione poco stabile perché potremo rientrare in gioco.”
Il meteorologo della Volvo Ocean Race ha confermato che esiste una possibilità di forti temporali d’Aliseo nel corso della giornata odierna. Gli Alisei stanno cominciando a girare a est/sud-est e la questione rimane per i team come meglio sfruttare questa tendenza, per avere angoli migliori quando la direzione del vento sarà consolidata.
Il video di ieri:

Le ultime stime indicano che le barche potrebbero arrivare a Miami il prossimo 9 maggio, benché gli equipaggi siano incerti su questa data e hanno cominciato a razionare cibo e carburanti nel caso di un ritardo maggiore provocato dalla calma prevista nel tratto finale. Secondo quanto racconta Ian Walker a bordo questo è uno degli argomenti di discussione ormai tradizionali, oltre alla voglia di potersi fare una doccia. “A bordo non si parla d’altro che dell’ETA a Miami, che varia di 48 ore, del razionamento del cibo e se finiremo o meno il carburante. Spero che non succeda nulla di tutto questo, ma per il momento siamo in modalità “risparmio” e le razioni già piccole sono state ulteriormente diminuite per essere sicuri di avere cibo per martedì e mercoledì. Almeno ci possiamo consolare pensando che a Miami ce ne sarà un sacco!”