Miami, USA- Un lunedì snervante per la flotta della Volvo Ocean Race, che ha navigato a medie da Optimist per quasi tutta la giornata. Puma e Camper hanno lasciato a sinistra le Turks and Caicos e stanno ora facendo altrettanto con le prime delle Bahamas. Telefonica, che si è trovata troppo a est, è rimasta invischiata per prima nell’Alta Pressione. Gorupama ha navigato con le Turks e le Bahamas a dritta guadagnando molte miglia. Quanto Telefonica ha strambato per andare a coprirla è arrivata tardi e Franck Cammas è riuscito a “sfilare” da sottovento Iker Martinez. Groupama ha recuperato, quindi, il terzo posto in una fase che potrebbe essere decisiva per l’intero giro del mondo. Ricordiamo, infatti, che Telefonica ha 16 punti di vantaggio sui francesi che, restando così le cose fino a Miami, rosicchierebbero loro altri 5 punti. La regata, però, nonostante manchino solo 400 miglia all’arrivo in Florida, è ancora lungi dall’essere conclusa.

Alle 22UTC di lunedì, Puma aveva 11 miglia di vantaggio su Camper. Groupama era a 62 miglia e Telefonica a 82,7. Azzam, anche lui in recupero, è a 92,7 miglia. Telefonica pare ormai destinato a inseguire Groupama dopo averlo controllato per 15 giorni dalla partenza di Itajaì.
Damian Foxall, timoniere e trimmer di Groupama 4 ha spiegato così la strategia del suo team: “Sembra che siamo gli unici ad aver scelto di navigare a sud di Turks and Caicos. E’ una decisione che è stata condizionata dal fatto che l’abbiamo presa tardi, e i modelli meteo ci suggerivano una rotta diversa da tutti gli altri. Davanti c’è una zona di vento leggero che vogliamo evitare, e questa era l’unica opzione per avvicinarci agli avversari. E’ un rischio, perché ci separiamo dalla rotta tradizionale, ma d’altro canto potrebbe dimostrarsi positiva.”

Tom Adis, navigatore di Puma: “Siamo vicinissimi, un paio di ore fa abbiamo visto CAMPER dietro di noi, con il binocolo, la prima volta da quella transizione di qualche giorno fa. Ci risiamo, ma fortunatamente Telefonica non c’è. E’ difficile prevedere esattamente cosa avremo nelle prossime 24 ore ma qualsiasi cosa sia, è certo che non sarà forte. E nella bonaccia possono succedere un sacco di cose.” Il velista australiano ha anche commentato la scelta dei francesi. “L’opzione di Groupama l’avevamo presa in considerazione anche noi, è meglio in termini di forza del vento perché si è più lontani dal centro dell’alta pressione, ma forse sarà più difficile uscire. Credo che guadagneranno, certamente su Abu Dhabi ma per noi non sono una minaccia immediata. Ma con 24 ore di aria leggera non si sa mai, bastano un nodo o due di pressione in più a fare la differenza.”
Contrariamente a quanto sembrano aver fatto gli spagnoli Addis sostiene che a bordo di PUMA non si pensa alla classifica generale. “Non pensiamo ai punti, stiamo cercando di vincere la tappa. Naturalmente ci sono scenari migliori di altri, ma visto che non abbiamo assolutamente il controllo sulla situazione, non ci pensiamo o non ne parliamo.” Questo scenario di instabilità di sicuro terrà alta la tensione a bordo delle cinque barche fino al traguardo, e in particolare dopo l’isola di Eleuthera, ultimo waypoint obbligatorio del percorso prima di Miami, che i team potrebbero affrontare in maniera diversa. Quanto all’ultima parte della navigazione verso Miami, Addis crede che: “Chiunque uscirà per primo avrà un po’ più di respiro perché poi saranno 100 miglia in linea retta, anche se ci sarà da attraversare al Corrente del Golfo, che potrebbe essere leggera e andare nella stessa direzione del vento. Doppiare per primi il faro di Eleuthera sarà importante.”
