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Genova- (Vanni Galgani) Si è svolta ieri a Genova la riunione conclusiva per raccogliere le adesioni e decidere gli aspetti organizzativi della mostra completamente dedicata al mondo della vela, che si svolgerà presso il Marina Genova Aeroporto dal 6 al 14 del prossimo ottobre 2012. Hanno confermato la propria partecipazione, con tanto di versamento di anticipo per la prenotazione spazi, le aziende che rappresentano ben 27 tra i più importanti cantieri di barche a vela prodotte o vendute in Italia.

Tutto è nato dall’iniziativa spontanea di alcuni operatori del mondo della vela che, lo scorso inverno, hanno cominciato a ragionare sulla possibilità di organizzare qualcosa di autonomo e indipendente. Anche se nei ragionamenti non sono mancati pensieri legati ai lunghi anni di Salone presso la Fiera di Genova, con i problemi che tutti conosciamo, la ragione principale è la necessità di risparmiare in un periodo dove i costi di una fiera pesante come Genova sono per molti insostenibili. Ma, a detta di chi ha aderito, questa iniziativa non vuole assolutamente essere contro, anzi: è una scelta sostenibile per riuscire a mantenere presso la città di Genova la partecipazione di aziende che, altrimenti, sarebbero state costrette a non essere presenti.

Marina Genova Aeroporto, dal 6 al 14 ottobre sarà la sede di una fiera alternativa per la vela

Lo spirito principale che animerà questo evento è la volontà di accogliere nel miglior modo possibile i visitatori, offrendo loro facilitazioni come parcheggi gratuiti, ingresso libero, logistica conveniente. Il Marina si trova a pochi chilometri da autostrada (uscita Aeroporto), stazione ferroviaria (Genova Sestri Ponente) e, ovviamente, aeroporto, e offre ben otto punti di ristoro per tutte le tasche, il tutto in una cornice accogliente e amichevole.

Per chi volesse poi visitare anche il tradizionale Salone Nautico, è confermato il servizio di battello che porterà direttamente alla zona della Fiera.

Maggiori dettagli prossimamente, con la lista completa degli espositori aderenti.

17 COMMENTS

  1. Bellissima iniziativa. L’unico modo di uscire da questa crisi è stare uniti. “La vela è bella tutta” dovrebbe diventare un motto, contro tutte le fazioni e i campanilismi che rischiano solo di renderci più deboli!

  2. non conoscendo i retroscena che hanno portato a questa soluzione, posso solo osservare che si tradurrà in una scomodità per i visitatori che dovranno comunque recarsi alla fiera per tutto quanto riguarderà elettronica ed accessoristica varia

  3. ottima punizione per un Ente Fiera da troppi anni arrogante, mal gestito e con una nuova amministrazione ancor più inaffidabile.
    Prima grossa gatta da pelare per il nuovo sindaco appena eletto e per il comune di genova socio dell’ente Fiera.
    Un’altra mazzata per una città agonizzante e con sempre meno speranze per il futuro.
    Speriamo che non sia solo l’inizio della fine……

  4. Diaciamo che dopo 33 anni che facevo il salone era ora , non avete idea di quanti sopprusi,quanti menefreghismi,e non solo da parte dell’ ente ma anche della città chiedere in giro perchè durante il salone gli alberghi aumentano di prezzo , come i ristoranti .
    Abbiamo un contenzioso per un furto sullo stand l’ucina scarica all’ente l’ ente fiera scarica alle assicurazioni , risultato ,dopo due anni ho dato la pratica ad un legale , sotto il piano degli stand negli ultimi 5 anni gli alberi dei NS catamarani non ci entravano , anche lì menefreghismo assoluto, ricordo la frase di un addetto alcuni anni fà ,” Vi lamentate sempre poi tutti gli anni tornate qui” Bè se fosse per me cambierei anche città.
    Il rinnovo e i ll cambiamento farà sicuramente bene, il sapere che tutto è scontato e che c’è un monopolio alla fine rende cechi gli organizzatori.
    Pino Salvati
    Hobie Cat Europe

  5. La vela, e non solo la vela, dovrebbe abbandonare Genova, e questo inferno che è diventata l’Italia. Le ultime mazzate, poi ridimensionate come lo zuccherino per le scimmiette, hanno colpito oltre che la vela anche il possesso e l’uso di aerei leggeri e persino alianti. Le statistiche di abbandono di aeoporti privati, oltre che di porti è impressionante nei primi 4 mesi del 2012.
    Dovrebbe nascere da chi ama il mare e il cielo, l’unica vera rivoluzione che ha senso fare : quella fiscale. La libertà non la regala nessuno.

    • Non è una presa di posizione contro l’ente fiera è solo
      soppravivenza in un momento molto difficile del nostro settore dobbiamo cercare di restare uniti di ridurre i costi avere un migliore servizio e riprendere il vento

      • Brava Nives,
        il momento è quello che tutti conosciamo, le alternative scarse ed insoddisfacenti. Lavoriamo per ripartire al meglio che ci è dato fare. Il tempo ci dirà che abbiamo ragione in barba ai terroristi psicologi. Buon lavoro a tutti

  6. Ma che palle! Tutti pronti solo a lamentarsi, mai però quando si va all’estero. Li’ diventiamo tutti soldatini, in coda, sotto il sole per vedere un quinto delle barche che ci sono a Genova. Mangiare un panino in piedi oppure farsi maltrattare dai camerieri dell’ostricaro, però siamo a Cannes. Ma quanto siamo ignoranti, pensiamo che l’esterofilia sia così chic e invece siamo solo capaci a farci la guerra. Sembra quasi che ci dia fastidio vedere che qualcosa di buono c’è e allora invece di fare uno sforzo per migliorare lo massacriamo. O magari dietro c’è qualche interesse malsano? Non sono certo le barche a Sestri il vero problema, anche perchè – da quel che so e nel mondo della vela qualcuno conosco – i grossi cantieri saranno tutti in Fiera, ma se il giocattolo si rompesse? Qualcuno ha presente cosa significa per la nautica, italiana prima di tutto?

    • L’azienda che rappresento, La Negri nautica srl , ha partecipato al Salone Nautico di Genova dal 1972 e per il primo anno non parteciperemo. Per il momento nemmeno all’alternativa al Marina di Genova che non è organizzato per ospitare il nostro prodotto.

      Personalmente non credo che il problema sia Italia / Estero, è un problema legato alla Fiera di Genova ed al Salone Nautico.

      Noi abbiamo fatto altre fiere in Italia a Milano, Roma, Montichiari a costi accessibili trovando disponibilità ed organizzazioni in grado di dare un servizio sia all’espositore che al visitatore.

      Forse la vela non interessava cosi’ tanto visto anche i continui spostamenti degli ultimi anni finiti per relegare la piccola nautica, le velerie, gli accsoori, e l’abbigliamento all’interno di un tendone sotto il quale solo chi ha esposto sa come si stava.

      La scelta non ci rallegra, ma da come mi sembra di capire anche altre aziende di riferimento della vela non parteciperanno.

      Ci auguriamo che per il 2013 le cose posano cambiare e che Genova non faccia la fine di molte fiere estere, anche importanti come Londra, che hanno ridotto drasticamente i visitatori e gli espositori.

      Pietro Negri
      Negri nautica – LaserPerformance Italia

      • Perché non creare un consorzio di tutte le fiere che si occupano di vela (Genova, Bigblue a Roma, Venezia mi sembra che ne abbia una, etc) e crearne una unica itinerante sui 3-4 poli maggiori?
        Ogni anno in una delle sedi a rotazione, tutta la vela che piace anche ai velisti.

      • Pietro, la piccola nautica è fondamentale e deve avere i suoi spazi … a me – sono di Roma – piacerebbe vederla nelle scuole (piscina olimpica e ventilatore … fantastico!). Avevo anche già pensato ad un nome … ma parlando con chi si occupa in maniera professionale di vela … mi ha suggerito di lasciar perdere! E’ un peccato non trovarvi più in fiera, io ho un laser “vecchio” di 15 anni che ho continuato ad aggiornare anno dopo anno … Bisogna pensare a come attirare i ragazzi alla piccola nautica e non farli “mollare” a 13 – 15 anni ! non so forse il salone non era per loro … e non so se la migrazione sarà positiva … il big blu doveva anche avere uno sbocco sul fiume … quante belle incompiute o peggio … che tristezza non far “fruttare” quello che abbiamo! Buon vento

        • Riccardo,
          per quest’anno cercheremo qualche alternativa, speriamo divertente e con contenuti per i nostri clienti anche i piu’ piccoli.

          Per il futuro se le cose cambieranno vedremo.

          A presto,
          Pietro

      • Gentile Sig. Negri,
        per quale motivo non credete alle potenzialità di Roma ed in particolare al Big Blu che ogni anno fa ogni sforzo possibile per coinvolgere gli importatori come voi senza avere nessun riscontro?
        Non avremmo un porto da dedidare alla vela ma sicuramente un area importante dedicata al mondo della vela sportiva e tutti quei spor acquatici praticati in Italia.
        ???

  7. Il Salone Nautico è sempre stato per le barche a motore, ma da quando è cominciato il finto mercato creato dalle banche, il Salone ha perso totalmente interesse nel comparto vela che rappresenta una quota ancora minore del piccolo mercato della nautica. Certo il mondo degli accessori comuni ad entrambe le tipologie di imbarcazioni rimarrà sospeso in un limbo, ma in fondo ritengo che i due saloni potrebbero essere visitati entrambi se tra le due organizzazioni ci fosse un accordo che permettesse di visitarli ad un prezzo poco più alto del costo visita di uno solo. Forse andava fatta una scelta più coraggiosa, forse bisognava concentrarsi su Trieste in un periodo dell’anno diverso e lasciare definitivamente Genova. I costi dell’esibire al salone sono molto legati alla folle speculazione del sistema recettivo e disastrosa logistica della città.

  8. la vela subisce lo stesso trattamento degli aerei leggeri e persino degli alianti !! mazzate prima e poi zuccherino come alle scimmiette, con qualche piccolo ritocco alle aliquote !!
    DALLA VELA E DALLA ALI DOVREBBRE PARTIRE L’UNICA VERA RIVOLUZIONE CAPACE DI FAR DIVENTARE L’ITALIA IL PARADISO CHE TUTTI SOGNAMO ANZICHE’ L’INFERNO SOCIALE ED ECONOMICO CHE NE HANNO FATTO. RIVOLTA FISCALE SUBITO SENZA ASPETTARE GENOVA.

  9. Per molti versi é certamente un fatto positivo per il velista puro al quale non interessano per niente gli yacht a motore e tutto quel mondo, che è sempre stato largamente il più rappresentato al salone. Ne avremo la conferma se, come dovrebbe essere, i costi per gli espositori e per i visitatori saranno notevolmente più contenuti di quelli del salone.

  10. Dal nostro punto di osservazione di piccola e giovane azienda artigianale, siamo sempre stati delusi di come siano gestiti i Saloni Nautici, specie per il comparto vela. Nonostante ciò abbiamo perseverato partecipando anche alle ultime tristissime edizioni dei Saloni 2011/2012 (nelle quali eravamo spesso gli unici player del nostro settore). Per fortuna ad un certo punto abbiamo smesso… ed a maggio 2012 abbiamo sperimentato durante SNIM e FYF la partecipazione “alla pari”, ovvero offrendo la nostra disponibilità a lavorare per offrire servizi gratuiti ai visitatori: corsi di vela express per tutte le età. Poca fiera ma almeno abbiamo seminato ed “ammazzato la noia”, incubo che ha stritolato gli espositori.
    Riguardo la questione Genova, la nostra opinione è che in un Paese che ha fiducia nel proprio futuro, l’organizzazione di un evento così vitale, in un momento così drammatico, dovrebbe servire SOLO per fare SISTEMA. Tutti dovrebbero essere chiamati a dare una mano ai cantieri: Fiv, Scuole di vela, Agenzie, Charter, Istituti Nautici, Associazioni, Riviste, Circoli nautici e Marina… ed anche UISP! Il tutto spendendo accuratamente budget minimi, raggranellati dalle istituzioni territoriali e dagli sponsor privati (banche, finanziarie del credito al consumo, alberghi, ristoranti…), per offrire agli agonizzanti protagonisti dell’evento (espositori e pubblico) una speranza di vita ed un servizio di qualità a costi vicini allo zero. Tutte le altre soluzioni, compresa quella in discussione (per quanto condivisibili nelle motivazioni), sono a nostro parere illusorie, rischiano di distrarre dal nocciolo vero del problema ed a sciupare un’occasione, forse l’ultima, per la sopravvivenza del settore. Spero però che tale provocaione divampi e faccia capire che urge un intervento, da condurre con autorevolezza, per ricompattare i sopravvissuti.

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