Napoli – Un progetto pilota che ha coinvolto circa 40 bambini, tra i 6 e i 12 anni, a rischio marginalità sociale dei rioni Sanità, San Giovanni a Teduccio e San Pietro Patierno di Napoli. L’iniziativa “Una vela per sperare”, promossa dalla Fondazione Paoletti, da L’Albero della Vita e da L’Altra Napoli in collaborazione con la sezione di Napoli della Lega Navale, è nata per fornire gli strumenti più idonei alle nuove generazioni per valorizzare le proprie risorse personali e “creare le basi per un futuro più radioso”, come ha spiegato Federico Insabato, velista e couselor, coinvolto attivamente nel progetto.
Due gli aspetti principali di questo progetto: da una parte l’educazione allo sport con corsi di vela gratuiti, sostenuti da istruttori FIV; dall’altra la creazione di laboratori ludico-didattici tenuti da psicologi e counselor della Fondazione Paoletti.

A conclusione del percorso formativo, i ragazzi hanno messo in scena “Gli Argonauti”, il primo poema epico-eroico di cui si abbia traccia. Scritto da Apollonio Rodio, nelle sue pagine si narrano le avventure di Giasone e dei suoi cinquanta compagni alla conquista del leggendario Vello d’oro.
La scelta di questa poema non è stato casuale, come spiegano dalla fondazione: “Sono numerosi i contenuti pedagogici veicolati da questo racconto: l’integrazione delle diverse componenti cerebrali (istintiva-limbica-corticale) e il paradigma vincere-vincere in un’ottica di sostenibilità e partecipazione sociale. Attraverso il gioco, l’interazione e la condivisione, l’intervento si è proposto di orientare i ragazzi su quei tre punti fondamentali che delineano il passaggio dall’infanzia all’adolescenza: la scoperta della forza e delle emozioni, l’entrata nel mondo delle relazioni
extra-familiari e, infine, il confronto con il limite e la norma. E’ proprio attraverso il coinvolgimento della componente fisica, emotiva e intellettuale che il ragazzo sperimenta, in modo inconsueto, i temi più salienti del suo ciclo di vita: la missione, la meta, il viaggio e la scelta”.

Terminata la fase pilota a Napoli, l’intenzione è quella di coinvolgere anche altre realtà, come a Genova e Palermo, puntando al coinvolgimento di circa 150 bambini.