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Genova-Dopo l’annuncio shock di una mostra della vela auto-organizzatasi, in preparazione a Marina Genova Aeroporto nel prossimo ottobre, è giunta la reazione di UCINA e Fiera di Genova, che hanno inviato diffide agli interessati e un comunicato stampa ripreso dai media genovesi e nazionali.

Un'immagine di Marina Genova Aeroporto

Oggi, riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta scritta dagli operatori della vela che hanno organizzato e promosso la mostra della vela alternativa presso il Marina Genova Aeroporto. La lettera, indirizzata alle istituzioni competenti, è stata recapitata questa mattina ai principali organi di stampa nazionali, analizza le problematiche che hanno portato a tale decisione:

LETTERA APERTA

Spett. Ente Fiera di Genova

Spett. UCINA

Spett. Comune di Genova

Spett. Provincia di Genova

Spett. Regione Liguria

Spett. Camera di Commercio Genova

Spett. Autorità Portuale Genova

 

“Gentili Signori,

riteniamo necessario chiarire le ragioni che hanno portato gran parte delle aziende del settore vela a scegliere di non partecipare all’edizione 2012 del Salone Internazionale della Nautica.

È cosa nota che il mercato della nautica sia in fortissima crisi, ben oltre i dati medi nazionali, con flessioni nei fatturati fino all’80%, alla quale si è aggiunta una campagna di criminalizzazione senza distinzioni. In tale contesto è quanto mai doveroso per tutti noi valutare le criticità di natura commerciale che caratterizzano le nostre attività. In questa analisi, un importante e oneroso evento come il Salone di Genova ha comportato una attenzione particolare.

Inoltre la nautica a vela è soprattutto una passione, uno sport e un modo diverso ed ecologico di concepire il tempo libero a contatto con la natura, e gli operatori sentono fortemente la necessità di evidenziare tali valori. L’insoddisfazione nei riguardi del Salone di Genova dura ormai da anni, sia per la scarsa considerazione del comparto vela, sia più in generale per tutta una serie di problemi logistici che coinvolgono espositori e visitatori. (es. costi esagerati, insufficienza parcheggi, inadeguatezza servizi igienici, problemi di viabilità).

A tutti questi problemi, anche se più volte discussi con l’organizzazione, non sono mai state date risposte concrete. Sono anche avvenuti incontri specifici con rappresentanti di UCINA, durante i quali sono state espresse le varie istanze, ma le proposte fatte non sono risultate coerenti con le esigenze esposte.

L’obiettivo da raggiungere è stato chiaramente individuato nel riposizionamento del cliente/visitatore al centro della scena, attraverso una migliore accessibilità all’esposizione e una più agevole fruibilità dei servizi, allo scopo di ricreare un contesto più accogliente. Tutto questo con il giusto rapporto tra costi e benefici. È nato così un dialogo aperto tra gli operatori che ha messo in evidenza alternative già da alcuni sperimentate con successo in altre parti d’Italia (per esempio, il Vela&Vela di Trieste).

Questo ha ricompattato aziende che avevano già programmato eventi singoli lontani da Genova per la presentazione delle loro barche, insieme a cantieri che fanno questo già da tempo (vedi eventi presso il Porto Carlo Riva di Rapallo).

Verificato che non esistevano le condizioni per la partecipazione al Salone di Genova, dopo aver valutato diverse ipotesi abbiamo chiesto la disponibilità al Marina Genova Aeroporto per ospitare una nostra manifestazione, completamente dedicata alla vela. Questa soluzione avrebbe consentito, tra l’altro, di tenere la vela a Genova, mantenendo l’attenzione mediatica sulla città e supportandone l’indotto.

Teniamo a precisare che, se non avessimo operato questa scelta, gran parte delle nostre aziende non avrebbe partecipato in ogni caso al Salone Nautico di Genova.

Abbiamo letto da più parti le reazioni forti che tale decisione ha suscitato; ci stupiamo di come si sia ignorata così semplicemente la libertà d’impresa che ognuno di noi singolarmente ha diritto di esercitare, senza peraltro tener conto di tutte le questioni sopra esposte.

Il mercato è drammaticamente cambiato e le nostre aziende stanno cercando di adeguarsi e di reagire. L’offerta del Salone Nautico di Genova è stata giudicata, dal nostro gruppo, non più adeguata alle proprie necessità e fuori mercato rispetto alle relative possibilità.

Aderire o meno a una proposta ci risulta che sia una facoltà, non un obbligo, e riteniamo che le nostre aziende, che danno lavoro e producono reddito contribuendo allo sviluppo del nostro Paese, abbiano ancora diritto alla “LIBERTÀ DI IMPRESA” e quindi di decidere liberamente come e dove effettuare i loro investimenti.

L’accusa di “parassitismo” è stata lanciata senza approfondire le nostre strategie di comunicazione, e ci sembra che nessuno abbia voluto comprendere perché così tante importanti aziende del settore della nautica abbiano deciso di trovare una alternativa al maggior evento italiano del settore. Se un nostro cliente scegliesse la barca di un concorrente, non accuseremmo quest’ultimo di concorrenza sleale: ci guarderemmo dentro cercando di comprendere cosa è accaduto e ci rimboccheremmo le maniche affinché ciò non accadesse più.

Terminiamo questa nostra lettera rammaricandoci nel constatare la miopia delle istituzioni che, non comprendendo le necessità di cambiamento imposte dal mercato, rischiano di ostacolare libere iniziative che rappresentano sempre e comunque una ricchezza per la collettività.

Ci auguriamo invece che ne possa nascere una collaborazione che allarghi ulteriormente l’offerta e la distribuzione sul territorio comunale legata a questo importante evento”.

Lettera firmata dai rappresentanti dei cantieri: Adria Sail, Advanced Yachts, Bavaria, Cantiere del Pardo, Catalina Yachts, Island Packet, Hallberg-Rassy, Hanse, Dehler, Moody, Italia Yachts, Malö, Comfortina, Nordship, Outremer, Dragonfly, Corsair, Sunreef, Salona, Azuree, Sly Yachts, Sunbeam Yachts, X-Yachts

 

La posizione di UCINA e Fiera di Genova

Questo, invece, il comunicato stampa che UCINA e Fiera di Genova avevano inviato nei giorni scorsi ai media nazionali:

Vista aerea della Fiera di Genova, casa del Salone Nautico Internazionale

“Fiera di Genova e UCINA, organizzatori del Salone Nautico Internazionale,  informano che il settore della vela si conferma protagonista della 52^ edizione della manifestazione,  con la presenza già confermata di importanti e numerosi player internazionali.

Fiera di Genova e UCINA comunicano di aver dato mandato ai propri legali di tutelare la manifestazione per l’ipotesi di concorrenza sleale  in relazione alle iniziative avviate da Marina di Genova Aeroporto per salvaguardare gli investimenti, il lavoro e gli interessi di chi nel Salone riconosce uno strumento efficace di promozione e di business.

La proposizione di un Salone alternativo dedicato alla vela, nelle stessa date, a pochi chilometri dal quartiere fieristico, che fa leva sul momento di crisi e sullo sfruttamento parassitario del marchio Salone, e della sua capacità di attrazione (226mila visitatori, circa il 10% provenienti dall’estero), è un attacco alla città , a una delle sue identità più spiccate e a un evento rappresentativo del migliore “made in Italy”.

Fiera di Genova e Ucina tuteleranno legalmente la manifestazione, consapevoli che si tratta di un interesse comune agli organizzatori, alle aziende espositrici e alla città sulla quale fino ad oggi la caratura internazionale dell’evento ha garantito un indotto economico stimato in circa 150 milioni di Euro.

Gli organizzatori del Salone nautico informano che nessun collegamento diretto tra quartiere fieristico e Marina Aeroporto sarà consentito.

Gli organizzatori confermano la proposta già illustrata nei suoi aspetti fondamentali nel corso di un incontro con i rappresentanti delle aziende e che prevede il riposizionamento del settore vela al centro della manifestazione con un lay out e un percorso di visita dedicato quale riconoscimento per un settore che gioca un ruolo fondamentale per la promozione e la diffusione della cultura del mare.

Il progetto del Salone 2012 , al quale Fiera e Ucina lavorano già dalla fine della scorsa edizione, si fonda su un significativo miglioramento dei servizi offerti agli espositori e ai visitatori con l’obiettivo di realizzare un Salone unico per qualità, completezza e profilo internazionale”.

 

E voi come la pensate? Inviateci i vostri commenti e le vostre considerazioni qui sotto, le pubblicheremo a seguire:

15 COMMENTS

  1. Non sono affatto sorpreso della diffida di UCINA e fiera di Genova. Esse sono nient’altro che uno degli esempi di un Italia, dove la concorrenza e il libero mercato sono tanto decantati e proclamati a parole quanto vituperati e ostacolati nei fatti. Lo statalismo dominante e il socialismo occulto ormai esteso come una metastasi in ogni angolo della penisola, consente persino di rivolgersi agli avvocati per tutelare l’immagine e combattere la concorrenza sleale !!!!! Schianto dal ridere. Provino lor signori a fare causa per “concorrenza” soltanto, visto hanno trovato un concorrente che si sposta al Marina di Genova. Oppure si rivolgano al Comitato Nazionale del SOVIET
    L’unica immagine che possono ancora tutelare è quella della vergogna che non provano ancora questi signori, di essere il cancro della libertà economica e della autonomia delle persone e delle imprese, diversa da quella delle istitutizioni e delle lobby di potere.

  2. Se c’è la fiera della vela al porto, ci vado. Altrimento no ! Perchè pagare e prendermi la fatica di andare in una città dove non si parcheggia nemeno una bicicletta, per una fiera di qui 80% ( barche a motore ) non mi interessano? Per poi pagare il quadruplo della media nazionale per un piatto e un bicchiere? Quasi peggio anchora di Venezia! saluti di un velista straniero che vive nelle Langhe.

  3. L’unico vero problema per i cantieri è il costo del Salone.Auspico tra cantieri e salone una intesa collaborativa.Non si può ipotizzare un incremento del costo del biglietto e un calo per i cantieri in crisi?In caso contrario ci sarà una perdita di clientela per tutte e due le manifestazioni, a vantaggio dei saloni di Parigi e Londra oramai assai facilmente raggiungibili con i voli low-cost della ryanair.Mariano

  4. evviva il nuovo salone! era ora! speriamo ci sia posto anche per le barche piccole, non solo per quelle da 100.000 euro in su.

  5. Entrambe le parti hanno le loro ragioni, come sempre è difficile trovare un “vincitore”, ma è anzi più facile che troveremo un paio di sconfitti…
    I velisti come me non possono che essere contenti di un “salone” nautico tutto loro, e probabilmente allo stesso modo si sentiranno le persone che amano le imbarcazioni a motore.
    Il problema è la “minuteria”, come la chiamo io, cioè tutto quelle aziende di elettronica nautica, sicurezza, ecc.ecc., che immagino si affinacheranno comunque al più blasonato Salone di Genova. Indi x cui, i velisti si troveranno a pagare due biglietti x visitare 2 saloni nello stesso giorno… una disgrazia x le nostre tasche.
    Questo ovviamente se le piccole aziende che “facevano” forte un Paese come il nostro e non solo, siano ancora disposte a pagare le quote di partecipazione al Solone. E’ indubbio che la crisi mondiale ha colpito durissimo, ma sembra che a Genova non se ne siano accorti, neppure il Sindaco, che ha preso subito posizione al fianco del Salone, che immagino abbia foraggiato in maniera importante l’acquisto della sua barca… a vela o a motore ??

    Perdenti… facciamo sempre la figura dei perdenti…

    Marco

    • Gentile Marco,
      giusto per informazione: a Marina di Genova Aeroporto il pubblico non avrà nessun biglietto da pagare. L’ingresso sarà gratuito e non si tratta di una fiera in concorrenza con il Salone Nautico, bensì di una mostra autoorganizzata per garantire la presenza di diversi cantieri che altrimenti a Genova non sarebbero proprio stati presenti. Marina Genova Aeroporto fornirà la logistica ripagando solo i costi.
      Sulle attrezzature e l’indotto la situazione e in evoluzione e certamente alcune sceglueranno comunque di essere in Fiera.

      Saluti

  6. Tutto il mio sostegno alla nuova iniziativa! Basta con le rendite di posizione che garantiscono solo un risultato di profitto! Si parla troppo spesso di innovare, di cambiare di adeguarsi ai tempi mutati ma quando si toccano i poteri (Ucina) allora si scatena il finimondo con accuse completamente fuori luogo e offensive.
    Andrò solo a Genova Aeroporto!

    • Aggiungo che la Fiera non può recuperare le perdite che ha con tutti gli altri saloni “da paese” con i proventi del Nautico, tanto meno può pretendere che i partecipanti al nautico le paghino i crediti che vanta con i cantieri morosi…
      I responsabili della Fiera sono legati a filo doppio al comune ed altre istituzioni in mano alla sinistra genovese che non sanno neanche cosa significhi un’organizzazione moderna come quella di Dusseldorf e la “comunicazione”

  7. Ecco il solito atteggiamento medio italico, il “caro” Ente Fiera invece che fare un mea culpa visti i suoi comportamenti negli ultimi anni procede per vie legali, patetico.

    Io sono almeno 6/7 anni che non ci vado più per i motivi già riportati da alcuni letto di cui sopra, se vuole puo’ fare causa anche a me.
    Tra l’altro visti i marchi rappresentati dalla nuova organizzazione mi pare di capire come questo nuovo progetto coinvolga sia cantieri nostrani di nicchia, così come eccellenze internazionali.

    Personalmente, avete il mio supporto incondizionato… fosse per me, visto l’atteggiamento di comune e Fiera penserei anche di trasferirlo in altre realtà nazionali, magari pure meglio servite.

  8. per anni hallberg-rassy e nautor hanno esposto al Carlo Riva di rapallo senza tante inutili polemiche e contestazioni.

    se il problema è che l’esposizione di barche a vela è a Genova (io ritengo invece che il problema sia il salone di Genova costoso, sporco senza parcheggi e servizi) consiglio di tenerla a Rapallo, Lavagna o Chiavari, così non si potrà sostenere, in evidente mala fede, che c’è concorrenza sleale.

    dal canto mio se la vela tornerà al salone non ci andrò. se invece esporrà in altra sede si.

    buon veto a tutti

  9. Auspico ogni possibile fortuna al nuovo Salone/Aeroporto di Genova: ci sarò! Sarà un nuovo impulso commerciale al Settore in crisi dovuto in massima parte alla “pressante” invadenza della fiscalità ivi compresa la “tassa di possesso” !!! Buon vento a tutti gli amanti della Vela. Cosa farà la Federazione Vela ? Bahh !!

    • Gentile Gianni, ricordiamo che non si tratta di un nuovo Salone, ma di una mostra autoorganizzata, senza ingresso a pagamento, per garantire la presenza di cantieri e operatori che altrimenti a Genova non ci sarebbero stati. La FIV ha ovviamente degli impegni istituzionali che non può certo disattendere. Un saluto

  10. Fiera di Genova e UCINA devono trovare un punto d’incontro con i cantieri dissidenti; è una questione di costi e ricavi ma anche d’immagine per gli uni e per gli altri e soprattutto per il Salone.
    Il campannello d’allarme per il Salone era già suonato quando Nautor (cantiere simbolo) non ha più partecipato; questa volta essendo un gruppo di cantieri consistente e qualificato può rappresentare un punto di non ritorno.

    Chi di dovere si dovrebbe ricordare di quando Costa Crociere chiese all’Autorità portuale spazio per un terminal che fu negato, pensando che comunque a Genova dovessero passare (tra l’altro la sede di Costa è a Genova). Il terminal nacque a Savona e le navi Costa non hanno praticamente più scalato a Genova.

  11. è una vergogna che venga difeso questa anarchica massa di ribelli. hanno ragione a protestare contro Ucina, ma che lo facciano con più forza e che ottengano di andare in Fiera a costi accettabili. Non che vadano fuori a far casino, a disperdere il valore della fiera e a creare ancora più disagio! la fiera e festa della vela e della nautica deve rimanere nei confini della fiera di genova: è lì che genova ha creato un (ex) leader del settore e deve tentare di salvarlo con le unghie e i denti.

    Se non sono capaci di gestirlo, ben venga un rinnovamento epocale. ben venga un arrivo e un ritorno di persone capaci e brillanti come l’ing Pollicardo, che ha spiegato la sua visione in una lettera aperta al Secolo XIX e ha centrato punto per punto le carenze di questa gestione.

    La fiera non dovrebbe pensare solo a far cassa con questo salone per andare avanti con stupidaggi per il resto dell’anno. dovrebbe migliorare il suo programma di esposizioni e lucrare il giusto dal nautico, non spremere dove non si può più.

    l’ucina è inqualificabile: aumenta i prezzi, non aiuta nessuno, ha perso la grande nautica, ha perso i grandi eventi, sta perdendo anche la vela. devono fare solo una cosa: vergognarsi!

  12. Del Salone Nautico si può dire di tutto ma certamente non si può dire che non funzioni ! Con tutto il rispetto per tutti quelli che definisco colleghi e non concorrenti ( ognuno è libero di fare ciò che vuole ) una scelta alternativa solo perchè”costa meno ” è , soprattutto in un momento così complicato e con dei tempi a dir poco ristretti ( dal punto di vista imprenditorialòe) un suicidio .. In una fase storica in cui il mercato si contrae l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è di chiudersi in noi stessi ! Il Salone internazionale catalizza non solo il velista ma tutto il mondo della nautica in generale , e in questo momento come non mai abbiamo bisogno anche del cliente occasionale , dell’ex motorista o dello straniero di passaggio ! In sintesi quindi il Salone serve e non ci si può non essere , magari con l’acqua minerale invece del prosecco ( lo chmaopagne lo abbiamo finito nel 2008) , con uno stand più piccolo dando così maggior spazio alle barche ma noi come Adria Ship – Elan Marine per l’Italia ci saremo .
    dott. Luigi Coretti – direttore commerciale

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