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San Francisco, USA- Come avavemo già scritto, i foil nelle appendici saranno una delle chiavi su cui si giocherà la prossima America’s Cup. Tutti i team maggiori li stanno sperimentando e la domanda, una volta constatato che le velocità raggiungibili sono decisamente maggiori, ormai rigurada solo la loro affidabilità e gestione su mezzi (gli AC72) che viaggeranno a 40 nodi di velocità.

Anche il defender Oracle Racing li ha montati su uno dei suoi AC45 in allenamento nella Baia di San Francisco. Come vedete in questa foto, per le derive si è usato una configurazione a L mentre per i timoni una a T. Il risultato è evidente: il cat ad ala rigida si solleva dall’acqua e vola sempre più veloce. Riusciranno a tenerli insieme?

L'AC45 di Oracle Racing a San Francisco con i foil. Foto Griner/Oracle Racing

4 COMMENTS

  1. Sarà come volare.Ala rigida, foil e la prossima ?Ma a 40nodi di velocità, si deve fare di più;oltre i 50 avevo pronosticato tempo fa con gli AC72.Forza ,la regata in linea prova di velocità deve sollecitare l’equipaggio a superare il rercord dei kites.Tenersi ben puntati alle cinghie e cinture di sicurezza. Buon vento.

  2. L’unica cosa tradizionale che resta a questa che non si può più nemmeno chiamare “barca” è il fiocco, che forse stona un po’… Difficile però sostituirlo con un’altra ala a superficie variabile perchè possa essere utilizzata sia in bolina che al lasco. Dovrà perciò restare, a dimostrazione che in certi casi la vela è ancora necessaria, per fortuna!

  3. con il mio fanatic freestylewave 116 e splendida point7 nera da 5,7 m2 (costo operazione eur 1400) e 14 m/sec aria ho fatto 29,9 kts senza forzare……70.35 eur/kts…..subito dopo ho mangiato una brioche calda alla barcola e grignano….e se parliamo di estetica le vele sono nere anche le mie….forse mi sfugge qualcosa in questi AC…boh….

  4. C’è sono un piccolo problema (evidente anche dalla foto) : per applicare i Foil anche sugli AC72 le appendici (specialmente il timone) dovrà essere allungato a dismisura per garantire di rimanere sempre in acqua e quindi consentire la guidabilità del cat. Come si può notare nella foto infatti la deriva sotto vento non viene lasciata completamente a segno ma appare sollevata per circa metà della sua lunghezza. Un simile assetto introduce però dei problemi legati al fatto che lo scafo sotto vento risulta molto vicino al pelo del mare e con una piccola verminazione di vento o manovra errata questo può immediatamente infilarsi in acqua. In questo caso la velocità con cui avverrà l’impatto sarà molto alta rispetto quella raggiunta senza foil e senza sollevamento dello scafo. Il risultato è difficilmente prevedibile quando uno scafo dovesse infilarsi a oltre 40 nodi improvvisamente nell’acqua non vi pare? Inoltre allungando le appendici per sollevare sufficientemente gli scafi cosa accadrebbe in bolina dove non è detto che la spinta sia sufficiente per fare volare il CAT ? Insomma molti quesiti ma basta stare ad aspettare per vedere che accade. Certo stiamo parlando di tecnologia, aerodinamica, idrodinamica, ma non certo di vela. Quella rimane un’altra cosa, magari senza partenza al lasco.

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