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Alassio- Pietro Sibello comunica di aver ufficialmente presentato un ricorso al TAS di Losanna in merito alla mancata idoneità medica concessa dal CONI per partecipare alle Olimpiadi di Londra. Giorni decisivi per il velista azzurro. Continuiamo a sostenerlo come merita nella sua rincorsa olimpica.

Pietro Sibello: “Mi sento discriminato. Sono deciso a lottare fino in fondo,
un atto dovuto nei mei confronti e di  tutti gli azzurri”.

Il TAS è il Comitato Arbitrale dello Sport e ha sede a Losanna: “Sono determinato a lottare fino in fondo contro una sentenza che mi discrimina. Il CONI, l’Organizzazione
che dovrebbe curare lo sviluppo e la promozione dello sport in Italia, mi ha
negato l’idoneità agonistica non tanto per la mia cartella clinica, quanto
per un rischio pari allo 0,0000228 che potrebbe derivare dal praticare uno
sport ad altissimo livello. La questione si è dunque spostata dal piano
medico a quello della responsabilità. Si tratta di un controsenso perché a
questo punto il problema non riguarda solo me, ma tutti gli azzurri.

Tutti i Professori hanno escluso che lo sforzo prodotto durante una regata
possa essere collegato al mio problema. Il rischio a cui andrei incontro è
dunque uguale a quello di tutti gli atleti olimpici”.

La decisione del TAS è attesa per il prossimo 9 luglio. I tempi sono
strettissimi, il 27 si terrà la cerimonia di apertura i Londra 2012, il 30
luglio il primo impegno per  la squadra azzurra di Vela”.

La posizione del CONI? Quella ufficiale è freddissima per le speranze di Pietro e di tutta la vela azzurra. E’ stata espressa in questo comunicato ufficiale datato oggi 4 luglio 2012:

“Il CONI ha ricevuto questa mattina una dichiarazione di appello al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna nei suoi confronti, avverso il parere dei medici dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del 19 aprile 2012 (confermato con comunicazione del 20 giugno successivo) con il quale è stata espressa valutazione negativa al conseguimento da parte dell’atleta Piero Sibello (Federazione Italiana Vela) della qualifica di atleta “Probabile Olimpico”.
Al riguardo il CONI rileva che al di là delle questioni giuridiche – in particolare legate alla carenza di giurisdizione da parte del TAS – le conclusioni a cui sono giunti i medici dell’Istituto sono state basate su solide argomentazioni di autorevoli esperti scientifici.
Pur comprendendo l’amarezza dell’atleta, il CONI non può quindi che ribadire e mantenere fermo il proprio impegno-dovere sulla salvaguardia della salute degli atleti, che rappresenta un interesse primario e non sacrificabile all’interesse delle medaglie”.

La Federazione Italiana Vela, attraverso il suo presidente Carlo Croce, ha agito presso il CONI trovando però la posizione contraria di cui leggete sopra. A questo punto, l’unica possibilità per Pietro Sibello resta il ricorso a Losanna.

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