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Roma- (Mauro Giuffré) Torna la Carthago Dilecta Est. La regata organizzata dal Circolo Velico Ventotene, in collaborazione con la Federazione Vela tunisina e con l’Ente Nazionale per il Turismo tunisino, partirà da Fiumicino il prossimo 28 luglio per arrivare ad Hammamet dopo 330 miglia di navigazione. L’evento ritorna in calendario dopo la sospensione del 2011 dovuta alla situazione politica nel paese nordafricano. Proprio da Hammamet salperà poi la Tunisie Sailing Week, che con una costiera di 120 miglia trasferirà la flotta fino a Bizerta dove nel frattempo saranno arrivate le barche francesi che partecipano alla Jasmin Cup, e dove si svolgeranno le regate conclusive della manifestazione.

Diversi i motivi di interesse verso questa manifestazione: dal percorso con le sue 330 miglia, che rappresentano una navigazione impegnativa degna delle migliori regate d’altura, fino ad arrivare alle ottime strutture ricettive che le principali città delle costa tunisina offrono a cominciare dai porti. L’Ente Nazionale per il Turismo tunisino sta infatti puntando molto su questa regata per rilanciare il turismo estivo e riportare le coste tunisine ai fasti degli anni passati.

La risposta dal mondo della vela c’è stata, anche se, come è ovvio, una regata di questa lunghezza ha bisogno di qualche stagione per potere riprendere quota e avere un’affermazione completa. Dieci fino a questo momento le barche iscritte, alcune delle quali hanno già partecipato alla Carthago, e tra le quali spicca un nome importante dell’altura oceanica: La Poste, il Ketch di 87 piedi con il quale i francesi tentarono l’assalto alla Whitbread Round The World Race, affidandolo al mostro sacro Eric Tabarly, super favorito per la vittoria in tempo reale in questa edizione della Carthago. Segnaliamo anche la presenza dello splendido Swan 47 S&S Aorangi dell’armatrice americana Jayne Koehler, che avremo modo di mostrarvi non appena saremo in Tunisia. FareVela sarà infatti presente per raccontarvi la rinascita di questa manifestazione, che riteniamo abbia il suo posto tra le classiche dell’altura mediterranea.

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