Horta, Azzorre- Giancarlo Pedote con Prysmian conquista la seconda posizione della prima tappa de Les Sables – Les Açores – Les Sables, la più mportante regata del 2012 nel calendario Mini 650. La tappa è stata vinta da Aymeric Chappellier su La Tortue de L’aquarium la Rochelle. Gli altri due ministi italiani in regata si sono così classificati: 8.Fontanot di Michele Zambelli tra i proto, 10.M-Pharma Italia di Luca Dal Zozzo tra i serie, categoria dove ha vinto Justine Mettraux su Teamwork.
La partenza della seconda tappa, da Horta (Faial, Azzorre) a Les Sables è prevista per il 14 agosto.
Dopo 1270 miglia di distanza in linea d’aria, percorse in 9 giorni, 11 ore 29 minuti e 15 secondi, Pedote ha tagliato il traguardo al largo del porto di Horta, nell’Isola di Faial dell’Arcipelago delle Azzorre con il suo Prysmian 747, accolto da un calo totale di vento che lo ha costretto a restare circa mezz’ora difronte alla linea d’arrivo.
Una regata che si è giocata sul filo del rasoio: poco dopo aver girato la boa di disimpegno (in 4° posizione), Giancarlo è passato in testa al gruppo dei proto che ha condotto fino al 4 agosto, quando al rilevamento delle 16.00 risultava in terza posizione, dopo Milan Kolacek e Aymeric Chappellier.

E’ subito iniziato un duello a tre che si è risolto solo il giorno dell’arrivo: le classifiche provvisorie sono sempre calcolate su rotte teoriche che non tengono conto delle condizioni meteo del momento e evolutive, tra l’altro particolarmente difficili da prevedere su questo percorso, soprattutto senza gli strumenti che danno le informazioni sui venti.
Il terzo giorno di regata, dopo circa 300 miglia dalla partenza, l’asta a cui era fissata l’anenometro si è spezzata all’approccio del fronte freddo. Con questa rottura sono mancate le informazioni al prezioso pilota automatico di condurre l’imbarcazione in modalità vento e non bussola.
Nonostante questo, la mattina del 7 agosto Giancarlo Pedote è nuovamente tornato in prima posizione, ma la scelta di Chappellier di stare più a nord ha pagato, facendogli guadagnare la prima posizione all’arrivo.
“In questa regata ho dato tutto e di più” ha commentato Giancarlo Pedote al suo arrivo.
“Senza l’anemometro dubiti sempre e di tutto. A causa dell’intenso vento apparente che si creano i nostri proto è assai difficile sapere quale configurazione adottare e quindi a volte devi provare più vele per sapere quale è quella giusta. E durante i grossi cambiamenti di vento diventi matto.
A volte dopo qualche minuto di sonno mi trovavo con le vele un po’ sgonfie o da lascare e questo era assai frustrante. Ho timonato molto e dormito poco e ho avuto diversi tipi di allucinazioni dovute allo stato di estrema stanchezza. Il mio cervello ha iniziato ad agire in maniera indipendente, al di fuori della mia volontà, per ritagliarsi momenti di riposo. Meccanismi assai curiosi che potrebbero anche diventare oggetto di studio di neurologi.
Alla fine sono contento, ho tenuto testa una settimana senza uno strumento fondamentale della barca, questo mi da fiducia e serenità per tornare in mare per la seconda tappa”.
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