Les Sables d’Olonne, Francia- Sulla recente Les Sables-Horta-Les Sables, la regata più importante del calendario atlantico dei Mini 650, pubblichiamo il diario di bordo del giovane velista romagnolo Michele Zambelli, che vi ha preso parte con il suo proto Fontanot. Ricordiamo che Zambelli, 22 anni, ha vinto quest’anno il Gran Premio d’Italia e l’Arcipelago 650.
1° TAPPA
(Les Sables d’ Olonne- Horta) 1.300 miglia
Capisci che stai facendo qualcosa di grande perchè sulla linea di partenza il
mare è maledettamente incrociato per via delle molte, troppe, barchine e
barconi con curiosi e appassionati che assistono al via.
Il Mini sbatte e risbatte nella bolina leggera del disimpegno, ma sei felice
perche sono tutti li anche per te. Partiti.
E’ stato bellissimo uscire dal canale di Les Sables d’ Olonne.
La gente che applaude, una cornamusa suonata sotto il faro rosso. Se chiudi
gli occhi può essere la partenza del Vendee Globe..
Una dorsale al centro del Golfo di Guascogna chiude il passaggio, perciò si
parte mure a sinistra con WSW, bolina con 15 nodi per guadagnare il nord.
E previsto un Fronte Freddo, anticipato dal fronte caldo, la rotazione non
sarà NW ma rimarrà W.
Dopo i primi due giorni e il passaggio del fronte caldo il nuovo obbiettivo
diventa guadagnare ovest per essere tra i primi a godere del salto di vento.
Il fronte freddo a nord sara molto pesante, al briefing meteo hanno parlato di
46 nodi mentre a sud si presentera piu lieve (35). Al tramonto della seconda notte sono messo piuttosto bene, 7 dei proto e bene in generale.
La prima notte non ho chiuso occhio perché le due virate da fare non si potevano sbagliare e su un scarto viro e tengo una prua mure a dritta di 220°, ottimo per scendere a sud perche non voglio spaccare tutto subito e non perdere estremamente ovest.
Crollo in un sonnellino troppo lungo e mi sveglio con prua 180° e 12 miglia a vmg nulla..
La mattina sono 9° dei proto e male in generale. Troppo dentro la dorsale, bonazzetta con code0, ma 0 è anche il numero del mio morale.
Tutto il giorno mure sinistra in attesa del Fronte Freddo.
Alle 21 il vento sale, arriva il fronte e alle 3 sono con 3 mani alla randa e
tormentina. Le onde guardano il mio primo ordine di crocette negli occhi.
Finisterre (il capo gia superato 2 volte e per il quale ho l’orecchino) mi
mette alla prova, i cargo sono tanti e io sono stanco, non puoi lasciare la
barra! Passaggi davvero ravvicinati con le navi. Paura di rompere tutto.
Con l’alba arriva la pioggia e la rotazione a W. Ancora bolina, rotazione insufficente.
Viro su un TWD 260 e mure a dritta prendo il buono. Rimango mure a dritta per circa 4 giorni.
Mangio, mi riposo e cerco di comunicare con i cargo per news meteo. Entro in contatto con Luca Del Zozzo, che sarà di compagnia fino all’arrivo. Due forlivesi che si parlano in mezzo all’Oceano è bellissimo, e soprattutto perche è grazie a lui se io sono qui!
Tante balene, delfini, emozioni.
Lunga bolina e passaggio secondo Fronte Freddo prima di vedere a prua Sao
Miguel. Si continua a titare bordi, la meteo prevede una depressione a nord delle
Azzorre e un terzo Fronte Freddo con SW in rotazione a NW.
L’idea di prendere il SW a sud delle Azzorre mi piace, il passaggio a nord lo
vedo rischioso (sbagliando) per la copertuta di Pico (2000 metri). Ultimo pomeriggio di navigazione con 30 nodi nel muso, 2 mani alla randa e 1 al solent.
Tiro bordi a 200 metri da Pico e salgo bene, riprendo 3 Pogo2 tra cui Luca.
Sono 8 dei proto e 17 in generale.
Il canale tra Pico e Faial è nella bonaccia, arrivo ad Horta a mezzanotte
circa accolto dai primi che addirittura mi salgono in barca per piegarmi le
vele. Quando facevo le prime regate in Italia con la barca in condizioni pietose e
partecipavano gli sboroni con i loro Mini mi sognavo questo spirito.
Ma ora sono alle Azzorre, arrivato da solo, e Nico (719) e Enryc (788) mi
stanno piegando la randa. Yes…

2° TAPPA
(Horta-Les Sables D’Olonne) 1.300 miglia
Partenza rimandata di 24 ore. 35 nodi sulla linea di partenza. Si parte di poppa, un disimpegno sarebbe letale. Start, si torna a casa. 2 mani alla randa, 1 mano al solent e Cod 5. Bella partenza e bella issata, sono nei 7 generale.
Bisogna lasciare Pico a DX e Sao Jorge a SX.
10 miglia la larghezza del canale, 35-37 nodi, circa 30 mini, 1 notte.
Non ammaino neanche se me lo chiedono. Questa è la mia andatura, dopo tutta quella fastidiosa bolina voglio fare vedere che cosa gli combino a sti francesi. Pico fa degli strani scherzi, il SW prima di essere coperto dal vulcano rinforza e gira con raffiche fino a 39.
Parto in straorza, il perno a cui sono attaccati i paranchi per basculare la chiglia si rompe e mi trovo con la testa dell’albero un metro sott’acqua e la chiglia sottovento.
Ammaino Cod5, potrei camminare sull’albero per quanto è in piano (è strano ma
questo è il primo pensiero che mi è venuto). La barca non torna su, quasi tutti mi passano e al vhf sento un francese che chiama la barca appoggio per avvisare che c’ e una barca da soccorrere (sarei io…).
Lasco il paranco e lo porto alla testa della chiglia, prendo un po di Dyneema e faccio una legatura un po cosi ma che mi permette di cazzare con il winch la chiglia al centro.
Porto il muso al vento e viro. Sistemo un po di cose e riparto a vele bianche.
40 minuti, 4 barche rimaste dietro. L’anemometro NKE è andato.
Ancora 1270 miglia da fare, meglio calmarsi.
Il cod5 torna su quando il vento cala dietro a Pico.
Ma esplode dopo pochi minuti perche si è tagliato nell’ammainata.
NKE modalità bussola, niente cod5 ma sono sereno perche con me ho un’altra
elichetta dell’anemometro prestatami da Daniele Melegatti e ho lo Spi medio.
I primi due giorni faccio una rotta di 35°. Tra due giorni Finisterre sara nella bonaccia per via di una dorsale. Ho un solo WP: 47°n 21°
Salgo, salgo, salgo sempre sotto spi. 20-25 nodi di W, per mantenere rotta alta a volte devo ammainare e dare cod0.
L’ acqua unico elemento, dentro e fuor, è tutto bagnato. Ancora troppo mare, salire per cambiare l’anemometro è ancora troppo pericoloso.
Arrivo a 45°30′ e sono in LayLine per Les Sables. Strambo ma continuo a poggiare per stare alto. Salire ulteriormente mi avrebbe portato a fare un traverso, e io non ho
raddrizzamento.
E’ ora di salire in testa e con il Gri Gri, un bel po di lividi e tanta fatica mi ritrovo in testa d’albero. Nessuno mi ha risposto al VHF e hai la consapevolezza di essere davvero solo.
Tanta paura per come può reagire la barca che sotto solent continua a camminare.
Legata l’elichetta alla drizza spi ma nel tirarmela su si è rotta una pallina delle tre, nello sbattere contro l’albero. Cavolo!
La monto con solo due palline, l’albero fa dei movimenti che superano i 2 metri. Scendo.
Il pilota ora va, ma la modalità vento reale è bloccata perché non sa quanto vento c’è, non avendo la rotazione dell’anemometro per mancanza di una delle coppette.
Vabbe.
Il giorno dopo al collegamento radio sono davanti a 747 di Giancarlo Pedote e a 802 di
Etiene Bertrand. Mi sento un genio.
Sono a 400 miglia da Les Sables e chi è a sud sta morendo dentro la dorsale.
Come da programma la dorsale ha formato una depressione termica sulla Spagna (di conseguenza un E nel Cantabrico) e io attendo il NE.
Giancarlo Pedote esce dalla dorsale e mi supera solo perche ha la barca piu veloce.
Una giornata sotto Spi medio super strallato e Spacco un buttafuori, poi si spacca la forchetta del balestrone e guardo il Cod0 che mi si incastra nella forchetta spaccata e appuntita per le pelli di carbonio.
Arrivo sotto spi medio sulla costra francese. Vedo le luci. Lo stesso panorama per chi arriva dal Vendee Globe. 7 dei proto e 14 in generale. La regata è durata 19 giorni e 16 ore. Lo skipper piu giovane nella storia della regata (ho 22 anni). La barca piu vecchia per questa edizione. Una bella lezione di vita.
Prossimo obiettivo: la Transat 650 del 2013.