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Roma- Era il 27 ottobre del 1916. Per i 28 uomini, comandati dal grande esploratore  Sir Ernest Schackleton, non rimaneva altro che abbandonare l’Endurance, ormai irrimediabilmente intrappolata fra i ghiacci dell’Antartide. La spedizione britannica, finanziata dal governo di Sua Maestà principalmente per motivi ideologici e di rivalsa (non ci scordiamo infatti che era iniziata da diversi anni la corsa alla conquista dei Poli e che Roald Amundsen aveva battuto Robert Falcon Scott nella corsa al Polo nel dicembre 1911), doveva attraversare il continente di ghiaccio dal mare di Weddell (Oceano Atlantico) al mare di Ross (Oceano Pacifico). Un’impresa che avrebbe permesso alla Gran Bretagna di rifarsi dello smacco subito pochi anni prima.

L’?Endurance intrappolata tra i ghiacci. Da quel momento inizierà per i 28 membri dell’equipaggio una dura lotta per la sopravvivenza. Credits: Frank Hurley

Sfortunatamente le cose non andarono come previsto. E così, in quel tragico giorno di ottobre, tutto l’equipaggio fu costretto ad abbandonare l’Endurance, iniziando una dura lotta per la propria sopravvivenza. Ad annotare nel diario di bordo quelle drammatiche ore il comandante Frank Worsley: “Abbandonata l’Endurance. Prima notte sui ghiacci. Temperatura -8,5°-0° alle ventidue e mezzo. Lieve brezza da sud-sud est e sud-sud ovest, cielo sereno; non si vede terra nel raggio di venti miglia. Forti pressioni per tutta la giornata con un terribile aumento alle 16; sollevata la poppa, fracassato il timone, il dritto di poppa e di prua. I ponti si sono frantumati. Alle 19 è pericoloso rimanere sulla nave che siamo costretti ad abbandonare. L’acqua prevale sulla capacità delle pompe e rischia di raggiungere i fuochi della caldaia. Spenti i fuochi e scaricato il vapore. Uomini e cani sul ghiaccio ove abbiamo dovuto spostare il campo due volte a causa delle fratture sotto i nostri piedi. Si è dormito poco”. Inizia così per loro la marcia forzata verso la salvezza: Elephant Island.

Ma nessuna parola potrebbe essere tanto forte senza l’aiuto di immagini, fotografie scattate da chi realmente ha preso parte alla spedizione di Ernest Shackleton, documentando minuziosamente ogni momento, anche i più drammatici, da quando l’Endurance salpò il 9 agosto 1914 da Plymouth in Inghilterra.

Le fotografie scattate da Frank Hurley (Sydney, 1885-1962) sono una preziosissima testimonianza di quegli anni perché raccontano, con forza e meticolosità, la quotidianità di quei 28 uomini, dalla partenza fino a quando dovettero percorrere 800 miglia a piedi trascinando le scialuppe sul pack per tornare a vivere. Gli scatti, conservati da tre diverse istituzioni di cui la Picture Library della Royal Geographical Society di Londra detiene tutti gli originali, sono stati pubblicati dalla casa editrice Nutrimenti nel libro “Shackleton in Antartide”.

 

Shakleton e i suoi compagni di viaggio dovranno percorrere a piedi 800 miglia per raggiungere Elephant Island e quindi la salvezza

Dopo il successo di “Scott in Antartide”, Nutrimenti regala agli appassionati un nuovo incredibile reportage impresso nelle oltre 200 fotografie di Frank Hurley scattate durante i due anni che trascorse sul pack prima e su Elephant Island poi. E, nonostante gran parte della sua attrezzatura fosse andata distrutta insieme all’Endurance, riuscì a salvare parte delle lastre fotografiche impresse durante la spedizione, continuando nei mesi successivi a raccontarla per immagini.

Alcuni cani osservano quel che resta dell’Endurance, stritolata fra i ghiacci. Una delle pagine più tristi e dolorose della spedizione per i marinai fu quando dovettero uccidere la muta di cani per mangiare

Il libro, di 288 pagine, è un’opera che, accanto alle fotografie di Hurley, è alimentata da diversi contributi storici. La sensazione, girando le pagine e scorrendo testi e foto, è stata di rivivere quei momenti, di essere lì con loro, sentendo il freddo nelle ossa e la fatica per marce forzate, la tensione e il dolore nel dover uccidere i propri cani per avere del cibo da mangiare, lo sconforto e il coraggio, la speranza di uscirne sani e salvi.

Scheda del libro:
Titolo: Shackleton in Antartide. La spedizione Endurance (1914-1917) nelle fotografie di Frank Hurley
Casa editrice: Nutrimenti
Collana: Tusitala
Pagine: 288
Prezzo: 29 euro
Volume fotografico: 240×210 mm

www.nutrimenti.net

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