Auckland, Nuova Zelanda- “Io ti battezzo Luna Rossa”, con queste parole un’attenta Miuccia Prada ha rotto la bottiglia di champagne sul bompresso dell’AC72, battezzando così la settima nata del Team Prada nelle quattro campagne di America’s Cup promosse da suo marito Patrizio Bertelli. Un varo emozionato per lei, che ha aspettato l’imbocco della TV neozelandese che ha mandato in diretta quest’attimo. Dietro di lei lo stesso Patrizio Bertelli e poco distante lo skipper Max Sirena. Ragionandoci un po’, ci viene da pensare che in pochi hanno fatto il bene della vela italiana quanto Patrizio Bertelli. La sua Luna Rossa tira e piace, forte di un brand internazionale come Prada e di una vera passione sportiva, quella stessa che ha portato l’industriale aretino a sponsorizzare il team olimpico italiano alle recenti Olimpiadi di Weymouth.
Luna Rossa, con la sua livrea a specchio d’argento, è poi andata in acqua con una lunga e complessa operazione. Barca rigorosamente ala al vento, gru alta 50 metri che aggancia la stessa, quattro carrelli che la ruotano fino al sollevamento, cavi lunghi cento metri che la orientano, 4 gommoni in acqua, radio collegamenti come neanche si fosse sullo Shuttle per una manovra orbitale. Una quarantina gli uomini coinvolti. Tutti partecipano: da Xabi Fernandez che tira un cavo, Francesco Bruni con casco rosso in testa che sorveglia dal molo, i ragazzi dello shore team con una chiara ed efficace divisione di ruoli. Tutto funziona al meglio e, poco dopo le sette della sera di Auckland, la barca tocca l’acqua tra il crepitare dei fuochi artificiali. Patrizio Bertelli scatta foto a ripetizione immortalando i suoi ragazzi e la sua nata. C’è Torben Grael, un caro amico del team invitato per l’occasione. C’è Emirates Team New Zealand al completo, con Grant Dalton e Dean Barker in testa. Tutti soddisfatti in una sinergia che inizia a spaventare Oracle e Artemis.
Luna Rossa è ora in acqua, con la sua ala rosso argento che si scalda nel tramonto di Auckland ed è bello vederla così, rappresentando il meglio di un’Italia che altrove fatica a sopravvivere. Un meglio fatto di passione e impegno, come unica strada per uscire dal marasma di una crisi che asfissia il Paese. Una Luna diversa, come notavamo nel precedente articolo. Si respira un’aria convinta e umile, fatta di sostanza e poche chiacchiere. Quasi un team anglosassone, ma dall’anima latina come testimonia la festa “casareccia”, come piace a Bertelli, che si scatena mentre scriviamo queste note, dal capannone che fino a questa mattina ospitava un catamarano di 72 piedi destinato a lottare, con il tricolore in alto sull’ala, per provare a conquistare questa pazzesca e un po’ folle Coppa America.
E se di giorno è bella, con quell’argento che riflette, di notte Luna Rossa diventa seducente, con la luce “sparata” dall’ala e dalle canoe, proprio come in una notte di luna piena. “Beh, le cose le sappiamo fare bene”, ci dice Bertelli mentre con Miuccia si gode la sua ultima creatura, “la creatività di un giovane e uno studio marketing approfondito”. In effetti, quell’ala che pare illuminare chi la guarda potrebbe essere destinata a far di nuovo innamorare milioni di italiani. E Prada, alla fine, ha fatto il colpo. Bravi.
Il video del varo:
Le gallery di Carlo Borlenghi e la nostra sul varo di Luna Rossa:
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Un piccolo catamarano… solo 40 uomini per vararlo! http://t.co/61k8Wgzk via @farevelanet
Ils ont fait fort avec la déco ! Ca va être terrible en plein soleil ? http://t.co/yF1j31Oc http://t.co/RJ5dwBaQ #americascup #AC72 #Prada