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Capo Verde- (Mauro Giuffré) Ancora un ritiro al Vendee Globe. Questa volta è toccato a Jérémie Beyou, skipper di Maitre Coq, che ha annunciato il suo ritiro dal Vendée Globe 2012-2013. La rottura della testa della chiglia, un perno in titanio che regola, tramite un sistema idraulico, il basculamento della chiglia stessa, non è riparabile senza l’aiuto esterno.

L’ha stabilito la stessa equipe tecnica di Maitre Coq, che dopo un’attenta analisi in collegamento telefonico con lo skipper riparato a Mindelo, arcipelago di Capo Verde, ha capito che era impossibile mettere in sicurezza la barca per proseguire la regata. La rottura di questo pezzo aveva causato a Beyou anche una via d’acqua, tamponata prontamente dal navigatore francese, che è riuscito a bloccare la chiglia, si muoveva liberamente dopo l’incidente, con un sistema di cime improvvisato. Il regolamento parla chiaro: niente aiuti esterni. Essendo necessario per la riparazione l’intervento dell’equipe tecnica di Maitre Coq lo skipper è ufficialmente fuori dalla corsa.

Macif di Gabart

Sono quindi arrivati a 5 i ritiri del Vendee Globe dopo 9 giorni di regata. Si tratta del 25 per cento degli skipper partiti. Certo non poco. Il polacco Zbgniew Gutkowski nel frattempo continua a soffrire una grave avaria ai piloti automatici, che aveva causato la caramella inestricabile del gennaker intorno allo strallo. Dal tracking lo vediamo puntare su Madeira, probabilmente per cercare riparo. Impensabile per lui potere proseguire senza risolvere il problema all’elettronica.

Sull’argomento ritiri al Vendee Globe citiamo le parole di Michel Desjoyeaux, vincitore di due Vendée Globe, tratte dal suo libro Vincere tutti gli oceani: “Ragionevole? Non c’è niente di ragionevole in questa regata, in solitaria, su uno scafo di 18 metri, spinto da pezzetti di vela, di fronte agli oceani peggiori al mondo. Tuttavia non sono un avventuriero, io sono uno sportivo e funziono con l’adrenalina. L’avventuriero traccia la sua strada, io la imbocco ogni volta che posso, più veloce degli altri. Sono uno sportivo e un tecnico che mette la sua energia e la sua intelligenza per praticare il suo sport al livello più alto”.  La maggior parte degli skipper del Vendée ragionano con questa filosofia, e quello che sta accadendo è normale e prevedibile per questa corsa.

La regata nel frattempo prosegue e il gruppo di testa è entrato nella zona di convergenza intertropicale: una fascia in prossimità dell’equatore caratterizzata da venti molto instabili e capricciosi. Guida ancora Armel Le Cleac’h ma le velocità sono come sempre crollate e i distacchi adesso sono molto più ridotti. Al rilevamento delle 20 UTC il leader conserva 32 miglia sul secondo che adesso è Jean Pierre Dick, in vantaggio di appena un miglio su François Gabart. Il leader è tra i più veloci a 9 nodi di media, mentre i suoi avversari diretti viaggiano a 6.8 e 5.9. Seguono a 41 miglia Bernard Stamm, a 63 Vincent Riou e a 64 Alex Thomson.

In questo video Alex Thomson impegnato in una difficile riparazione:

L’incroyable réparation d’Alex Thomson di VendeeGlobeTV

Le Cleac’h ha approcciato la zona di convergenza intertropicale più da est, per spostarsi a ovest nelle ultime ore. Opposta la strategia di Jean Pierre Dick che punta a sudest mentre Gabart, Stamm e Thomson fanno rotta a sudovest come il leader. Per le prossime ore sono previsti ancora venti leggeri, inferiori ai 10 nodi e provenienti da sudest.

Alessandro Di Benedetto si trova a sudovest delle Canarie, ormai a 1.071 miglia dal leader, e dovrebbe navigare in una zona con aria da nordest sui 15 nodi, a una media di 9 nodi. Per lui nelle ultime ore qualche lavoro di bricolage: all’idrogeneratore e a uno dei sistemi di bloccaggio dei timoni. Piccole avarie che lo skipper italo-francese ha affrontato senza particolari difficoltà.
www.vendeeglob.org

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