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Capo di Buona Speranza, Sud Africa- (Mauro Giuffré) Il Vendée Globe 2012-2013 sta per entrare nell’Oceano Indiano e sarà François Gabart il primo skipper a passare la porta di Aiguilles, posizionata a 42° Sud, in corrispondenza del Capo di Buona Speranza. Al rilevamento delle 20 UTC di domenica sera Macif si trovava infatti a 18 miglia dall’ingresso della porta e navigava a 18.8 nodi. Il trio di testa completato da Jean Pierre Dick e Armel Le Cleac’h naviga a ritmi forsennati ormai da tre giorni. Aveva proprio ragione Mike Golding quando, poco prima della partenza, ha dichiarato: “Il ritmo di questo Vendée Globe sarà violento”. Impressionanti le medie degli skipper nelle ultime 48 ore con Dick, Gabart, Stamm e Thomson che hanno navigato tutti sopra il record dello skipper di Hugo Boss del 2003. Ci ha pensato alla fine Jean Pierre Dick a fermare l’asta a 502.53 miglia alla media di 20.9 nodi.

A bordo di Macif nei 40 Ruggenti. Foto Gabart

Al rilevamento delle 20 UTC Gabart continua la battaglia con Jean Pierre Dick, dietro di appena 5.9 miglia. Le Cleac’h  è a 20.3 miglia ed è quello posizionato più a nord. I tre navigano rispettivamente a 18.8, 19.7 e 20 nodi. Stratosferico il duello delle ultime ore tra questi skipper, con l’enfant prodige François Gabart che si è preso la testa della regata di forza, ostinandosi nel rimanere sempre più a sud degli altri. Seguono Bernard Stamm a 93.6 e Alex Thomson a 172.8.

Il video di oggi:

Day 23 highlights – Sunday, December 2, 2012 di VendeeGlobeTV

Lo sviluppo progettuale  degli IMOCA 60 di ultima generazione, unito alla determinazione degli skipper di spingere i propri mezzi al massimo, fa del Vendée Globe una regata affascinante e sempre più estrema. Emblematica la battuta via twitter di Luc Talbourdet, presidente della classe IMOCA, sulla sfida a colpi di record tra i primi: “Non state facendo una regata di un giorno a Lorient, il Trophee Azimut, restano ancora due mesi”. Due mesi dove non conteranno solo le velocità sulle 24h ma le medie sui lunghi periodi e la tenuta del mezzo. Da questo momento inizia una fase molto delicata del Vendée Globe: gli skipper continueranno a tirare al massimo, anche per non rimanere in balia degli oceani del Sud, ma la tenuta dei materiali verrà monitorata e gestita con ancora più attenzione.

Il nuovo leader François Gabart ha commentato così il momento della regata: “C’è un po’ più di mare e dunque si va un po’ meno veloce degli ultimi giorni ma si continua a bombardare. Ho dovuto manovrare un po’ ma ho anche riposato. Sono molto contento della classifica di questa mattina, fa sempre piacere essere avanti. Le temperature sono calate  ma restano ragionevoli, non siamo ancora nel grande freddo. Ho già messo fuori dalla borsa stivali, cerata e giacca di pile. Credo di avere visto i miei primi albatros, mi fa molto piacere. Sto per entrare nei mari dove non ho mai navigato prima, sono molto vicino a dove ho disalberato. Quindi a partire da ora tutto sta per essere nuovo, ma non c’è motivo per avere paura o essere nervoso”. Il disalberamento a cui si riferisce Gabart è quello di Foncia alla Barcelona World Race 2010-2011, quando Gabart era il secondo di Michel Desjoyeaux.

Anche Armel Le Cleac’h si è soffermato sul duello tra i primi tre e sulle condizioni meteo: “Siamo davvero vicini con François e Jean Pierre. Il vento è forte con raffiche e a bordo è molto bagnato. Tempo di stivali e cerate, Banque Popolaire è ora in configurazione inverno ma quando vado fuori per manovrare fa freddo. Ho dormito stanotte e ultimamente ho  mangiato bene”.

Lavoro straordinario per Jean Le Cam: lo skipper di Syner Ciel ha scoperto una rete da pesca impigliata nella sua chiglia. Obbligatorio un veloce bagno fuori stagione con muta subacquea, in un mare non certo confortevole, per rimediare al fastidiosissimo problema, dopo aver fermato la propria barca.

Le previsioni meteo dopo il passaggio del fronte freddo danno per le prossime 24h ovest  25-30 nodi in rotazione a sudovest con diminuzione dell’intensità dopo la porta Aiguilles fino a 15 nodi . Una situazione che potrebbe favorire il riavvicinamento di Bernard Stamm e Alex Thomson, che entreranno nella zona con meno vento dopo il trio di testa. Per l’analisi meteo della traversata del Sud Indiano, si vede l’articolo scritto per Farevelanet da Marco Nannini.

Lo stesso Marco Nannini ci invia questo aggiornamento sul nuovo cancello posto dagli organizzatori al di sopra delle Kerguelen:

“Il comitato della Vendee Globe ha informato gli skipper dell’introduzione di una nuova porta a nord delle isole Kerguelen dal nome di “Porta Amsterdam” in posizione 40 gradi Nord dalle logitudini 77 gradi Est e 84 gradi Est per via dell’insolita concentrazione di iceberg. Che cosa cambia dal punto di vista della strategia della regata? Questa porta ridurrà notevolmente lo spettro di scelte tattiche a disposizione di ogni concorrente rischiando di trasformare la tratta nell’Oceano Indiano in una processione lungo i quaranta ruggenti. Rimanendo più a nord i concorrenti potrebbero anche dover far fronte a venti contrari invece di potersi collocare in zone di venti favorevoli. Era successo lo stesso durante la seconda tappa della Global Ocean Race, nell’Indiano subimmo una delle più violente tempeste, con venti contrari fino a 60 nodi che non avevamo potuto evitare per via di simili imposizioni dettate dal rischio iceberg, a volte è difficile dire quale sia il male minore su barche che davvero non amano le andature di bolina”. (Marco Nannini)

La posizione della nuova porta “Amsterdam” a NE delle Kergueln. Courtesy Nannini
Le posizioni alle 20 CET di domenica con la meteo a 24h

Alessandro Di Benedetto si trovai sui 26°42’ di latitudine Sud e il suo distacco dal leader è aumentato fino a 2.032 miglia. Le miglia che lo separano dal concorrente più vicino, adesso Bertand De Broc, sono scese a 281.

www.vendeeglobe.org

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