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Saint Lucia- Tra le molte barche italiane partecipanti in questi giorni all’RC, c’è anche il Durlindana II, storico X-512 di Giancarlo Gianni, dirigente della vela per il Circolo Canottieri Aniene di Roma. Con lui un equipaggio di esperti velisti con lunghi trascorsi nella vela italiana.

Riceviamo da Giancarlo Gianni questo diario, aggiornato a domenica sera 2 dicembre. Un testo assai interessante per capire le emozioni e le difficoltà della prima volta in oceano.

Giancarlo Gianni al timone di Durlindana II

2-12-2012 ore 20 gmt 19°33’ N,031°23’ O, posizione in classifica 5°/17 di classe 30/150 categoria

L’appuntamento con l’Arc lo aspettavamo da tanto, e viene un momento  in cui scatta qualcosa che ti fa dire che è l’ora. Un gruppo storico di amicia, a cui se ne  sono aggiunti altri con cui ho condiviso birre alla fine di tante regate fatte.

La preparazione della mia barca , x-512 DURLINDANAII, è stata la parte più lunga e onerosa. Ho rifatto  l’impianto elettrico e ho rinnovato l’elettronica, ho armato uno strallo di trinchetta, ho rinnovato cordame e ferramenta e ho aggiunto anche qualche vela.

Già da ora posso dire di aver commesso errori: ho portato troppe vele da andature portanti, mai utilizzate, e che ci hanno tolto troppo spazio sotto coperta. Non ho sostituito le borose che sarebbe stato opportuno cambiare e che alla prima calma di vento farò attingendo a due bobine di 100 metri di spectra che ho con me. L’errore più grave che mi rimprovero è quello di  non aver rinforzato il golfare del punto fisso della randa in coperta (in luogo della rotaia) e soprattutto non averne portato uno di rispetto. Morale il primo giorno maneggiando il gps si è inserito il pilota automatico che ha fatto strambare involontariamente la barca piegandolo. Speriamo tenga. Anche come cambusa ho commesso degli errori, troppi alimenti freschi che stanno andando a male e troppa varietà di prodotti.

Pur essendo alla mia prima traversata, colgo una situazione meteo anomala e ‘robusta’, basti pensare che la partenza è stata appunto differita di 2 gg. Lo start è stato entusiasmante anche se non all’ultimo sangue, le 200 barche circa hanno tagliato la linea molto scaglionate, noi da buoni ‘cafoni’ abbiamo forzato ed alla punta sud di gran Canaria eravamo tra i primi.

La prima notte è stata un incubo: mare con onde di 5 metri incrociate e vento sui 30 nodi, mi son detto se questo è quello che ci aspetta sarà dura. Fortunatamente non è cosi, il mare è sceso seppur di poco, segno che quelle onde scaturivano dalla perturbazione che aveva fatto differire la partenza, ma abbiamo sempre avuto vento oltre 20 nodi spesso sui 30.

L’equipaggio è composto da 7 elementi, formati da  2 gruppi di 3 e 4 persone che si alternano in turni di 4 ore. Il primo è composto da Giorgi Lari, azzurro di rugby, che fa la prua, Mario Benigni, anche lui rugbysta, pozzetto Marco Profili timoniere e io che oltre ad alternarmi al timone mi occupo della navigazione. Il secondo è composto da Peppe Barone, timoniere, Alberto Batacchi jolly e Vittorio Nervi  pozzetto. Il gruppo funziona, ed è una soddisfazione per me, tra l’altro nessuno ha mai avuto mal di mare, insomma una buona base per fare bene.

Detto questo passiamo alle belle sensazioni. Navigare in oceano è una bella sensazione, seppur con le sue anomalie. Esempio: sappiamo che la coda della perturbazione durerà ancora due giorni, e non puoi fare altro che cercare un’andatura che non ti faccia soffrire troppo. Abbiamo pescato dei  dorado che mangiamo crudi, olio e limone e ogni tanto riceviamo la visita a bordo dei pesci volanti. Attualmente è in testa un 40’ di tedeschi che ha sorpassato lo Swan Berenice. Bene il Felci 61 Tyke. Per quanto ci riguarda siamo passati dal secondo al settimo al quarto posto. Effettivamente abbiamo camminato un po’ conservativi ma non vorrei stressare l’attrezzatura nella prima parte della regata per spingere di più nella seconda. Vedremo se la scelta di stare bassi pagherà, dall’evoluzione meteo parrebbe di sì, vedremo”. (Giancarlo Gianni, Durlindana II)

6 COMMENTS

  1. Un caro saluto a Lallo ed al gruppo di amici con cui sta vivendo questa bella esperienza. Un pò di sana invidia da parte mia da dietro una scrivania.

  2. guarda che l’unico errore che hai fatto è non aver portato un tattico. Dove vai in atlantico senza uno che sa dove andare. Come al solito sei fortunato perchè hai un clandestino a bordo. Io sono sempre con te anche quando non ci sono. Ricordati sempre , il saggio disse: ” la strada con gli amici la si percorre insieme sino in fondo” E NOI SIAMO GRANDI AMICI.Un grande abbraccio a te e a tutti gli altri. Sodales semper GARETH

  3. Un caro saluto a Lallo a Marco ed a tutto l’equipaggio Vi seguo con passione in questa bella espeerienza.
    Lallo , sempre forza Aniene
    Adolfo

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