A 23 nodi di media nel Sud Indiano- Difficile stabilire con esattezza la posizione di Macif e François Gabart nel Southern Ocean. La velocità nelle ultime ore del ragazzo francese e del suo Imoca 60 è tale, quasi 23 nodi di media nelle ultime 24 ore, che solo gli Albatross potrabbero confermarcela con esattezza. Potrebbe farlo in verità anche Armel Le Cleac’h su Banque Populaire, che in queste ore sta dando vita proprio con Gabart a uno dei più entusiasmanti duelli che la vela oceanica ricordi. Armel, però, non è riuscito a mantenere, a parità di condizioni, la stessa folle velocità del giovane François che ha portato addirittura a 545,3 miglia il primato sulle 24 ore per un monoscafo condotto in solitario.

Proviamo a immaginarlo… per oltre due giorni una barca di 60 piedi che pare un’astronave vola al lasco nel nulla dell’Indiano del Sud, sfrecciando a nord del desolato arcipelago delle Kerguelen. Velocità da gommone in planata tra onde di 2-3 metri con 25-30 nodi di vento. Un’altro Imoca che regata vicino, a volte persino a vista, prima inseguito, poi affiancato e, infine, superato a colpi di pura velocità. Gabart sta spingendo al massimo e pare farlo in controllo. Il Vendee Globe, sempre meno avventura e sempre più grande regata oceanica, prosegue a ritmi serrati e a un mese dalla partenza di Les Sables d’Olonne vede i primi ormai prossimi ad approcciare Capo Leeuwin, estrema punta sud occidentale dell’Australia e secondo dei tre grandi capi del giro del mondo. La volata nel tenebroso Oceano del Sud continuerà ora fino al Tasman e a Capo Horn. Quanto riuscirà a tenere questi ritmi Gabart? Le Cleac’h continuerà a regatare sulle sue scelte meteo senza guardare a cosa fanno gli altri? Vedremo, intanto occorre celebrare questo giovane skipper di 29 anni proveniente dallo Charente Maritime e residente a La Foret, Finistere, Bretagna, Francia.
Quando lo vedemmo per la prima volta, sulle banchine catalane per la partenza dell’ultima Barcelona World Race in doppio, il biondo François Gabart aveva la faccia entusiasta e un po’ sognante di chi sta per andare in barca con dio. Nel suo caso, trattavasi di Michel Desjoyeaux, il “professore”, due volte vincitore del Vendee Globe e maestro di course au large per il giovin navigatore. Considerato appunto il delfino di Desjoyeaux, Gabart sta confermando quanto di buono si diceva di lui, sicuramente grazie a un’ottima barca, un VPLP/Verdier del 2011, ma anche a una caparbia sfrontatezza nello spingere il suo mezzo al meglio. E si badi bene, il record di 545,3 miglia non è arrivato in condizioni impossibili, ma relativamente buone, 25-30 nodi di vento e onde di 2-3 metri. Per capire la portata di tale risultato, basti pensare che il record assoluto per un monoscafo in equipaggio sulle 24h è di un Volvo 70, l’Ericsson 4 del grande Torben Grael che nel 2008 coprì, poco prima di arrivare a Cape Town, 596,6 miglia a quasi 25 nodi di media…
Nel curriculum di Gabart Optimist, classi olimpiche, Tour de France a la Voile da vincente con equipaggio di studenti, la selezione dei Figarò e le presenze, prima come co-skipper e poi in prima persona, nelle grandi regate oceaniche francesi. Metodico e attento, il giovane François sta stupendo il mondo. Un predestinato? Chissà, ma pare proprio che nei suoi occhi azzurri ci sia ancora tanto mare da percorrere.

Aggiornamento- Alle 20 CET di martedì 11 dicembre, Macif continua a navigare a un0-due nodi medi in più rispetto a Banque Populaire, 22 contro 20. Gabart è in testa con 14,4 miglia di vantaggio su Le Cleac’h e 89,7 su Dick. La rotta dei primi due è identica, ESE.
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