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Capo Horn, Cile- (Mauro Giuffré) Un Armel Le Cleac’h di buon umore ha commentato così la sua leadership al collegamento con la Direzione del Vendee Globe, non dimenticando un pensiero per il suo avversario diretto, François Gabart: “Il sole sta sorgendo, è stata la notte più corta dall’inizio della gara. Sembra proprio che François e io non riusciamo a stare lontano l’uno dall’altro, le distanze sono brevi, abbiamo avuto una rotta molto simile fino ad ora. Una grande lotta dall’inizio della gara, anche perché non ci sono state opzioni tattiche diverse a causa del meteo. Abbiamo avuto poca possibilità di fare scelte diverse. E’ stato bello vedere François, avere un contatto visivo, ed è un interessante punto di confronto per la velocità, questo perché le nostre barche sono molto simili”.

Banque Populaire nei Cinquanta urlanti. Foto Le Cleac'h
Banque Populaire nei Cinquanta urlanti. Foto Le Cleac’h

Al rilevamento delle 20 UTC Le Cleac’h fa segnare uno dei massimi vantaggi delle ultime settimane con 21,2 miglia di distacco su Gabart, adesso peraltro più veloce. I due leader si stanno confrontando con una bolla senza vento posizionata sulla rotta diretta verso il gate del Pacifico est, cercando di aggirare da sud la zona con poca aria. Armel sembra mediamente un po’ più veloce in queste condizioni, o comunque la sua esperienza gioca a suo favore nei momenti dove il vento leggero mette a dura prova i nervi degli skipper. Gabart si è posizionato leggermente più a sud, ma in generale la tattica dei due rivali in questo momento sembra molto simile. Con il gate distante quasi 400 miglia e con la zona di poco vento che dovrebbe rimanere stabile per le prossime 36 ore, l’incertezza resta alta e le 21 miglia di vantaggio di Le Cleac’h non sono una sicurezza. E’ possibile che i due skipper ritarderanno la risalita verso il gate per portarsi il più possibile a est evitando la zona peggiore della bolla. Il mitico Capo Horn, nei 56° sud, è distante ancora 1.700 miglia, e il passaggio di Banque Populaire e Macif è previsto intorno al 1 gennaio.

Dietro il duo di testa spinge forte Jean Pierre Dick, che ha l’opportunità di navigare davanti a una depressione, con venti da nordovest tra i 35 e i 40 nodi, ma il suo di stacco al momento rimane di 508 miglia anche se nelle prossime 36 ore Dick è destinato ad avvicinarsi molto ai due leader. Alex Thomson, che continua la sua regata in isolamento per risparmiare energia elettrica, ha lavorato bene negli ultimi giorni e, a poco più di 400 miglia da Virbac Paprec, resta comunque un inseguitore pericoloso per Dick. Il resto della flotta è stato strapazzato da condizioni dure, con venti intorno ai 40 nodi per la maggior parte degli skipper. Javier Sanso ha fatto una nuova passeggiata in testa d’albero per riparare ancora la rotaia della randa.

Da segnalare che Bernard Stamm è stato protestato dal Comitato di Regata per una sospetta infrazione alle istruzioni di regata che vietano ogni aiuto esterno ai regatanti del Vendee Globe. Il casus si riferisce al fatto che Cheminees Poujolat avrebbe dato una cima d’ormeggio alla nave scientifica russa che aveva sostato nello stesso ancoraggio dell’Isola Auckland, prima che Stamm fosse costretto a lasciare tale ridosso e dirigere verso Dunedin (dove peraltro ha già cambiato due ancoraggi). Stamm dovrebbe ripartire questa sera dall’ancoraggio di Dunedin.

Cheminees Poujolat all'ancora in una baia poco a sud di Dunedin, isola del sud della Nuova Zelanda
Cheminees Poujolat all’ancora in una baia poco a sud di Dunedin, isola del sud della Nuova Zelanda. Foto 3 News

Alessandro Di Benedetto è stato tra i più veloci della flotta in questi giorni: Team Plastique ha rosicchiato circa 200 miglia a Tanguy De Lamotte, distante comunque ancora 800 miglia, e ha da poco superato la longitudine di Cape Leeuwin con 4.699 miglia di distacco dai primi.

www.vendeeglobe.org

 

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