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Isole Falkland- (Mauro Giuffré) Mentre la comunità velica internazionale dibatte il “caso Stamm” e gli altri concorrenti solidarizzano con l’elvetico, François Gabart, seguito da Armel Le Cleac’h, ha iniziato la risalita dell’Atlantico che deciderà il vincitore del Vendee Globe 2012-2013. Al rilevamento delle 20 UTC Gabart conduce ancora con 26.1 miglia di vantaggio: i due skipper di testa si trovano in una fase meteo di transizione con venti deboli e navigano sotto i dieci nodi di velocità.

Dopo la folle ed entusiasmante corsa nel Southern Ocean per i due solitari c’è l’opportunità di tirare un po’ il fiato in condizioni di vento e mare piuttosto miti dopo Capo Horn. La prossima opzione tattica importante sarà la decisione di passare a destra o a sinistra delle Malvinas-Falckland: un passaggio a est potrebbe consentire di agganciare un regime di sudovest in coda a una depressione, mentre il passaggio a ovest, sulla rotta più breve, obbligherebbe gli skipper a una bolina secca. Dalla posizione delle ore 20 sembrerebbe che Gabart e Le Cleac’h abbiano alla fine optato per lasciare le Falkland a sinistra.

François Gabart su Macif
François Gabart su Macif

François Gabart, che aveva preferito non parlare con la Direzione durante il passaggio dell’Horn, ha trovato poi il tempo per commentare la situazione: “Sto abbastanza bene, sono felice di essere nuovamente in Atlantico. Doppiare il mio primo Horn come leader del Vendée Globe è stato un grande piacere. Gli Oceani del Sud sono stati duri e adesso è bello essere qui. C’è poco vento posso riposare un po’. Subito dopo Capo Horn il mare si è calmato, con ancora un po’ di vento sui 20-25 nodi. Capo Horn è stata la prima terra che ho visto dopo Cape Finisterre: ne ho visto una piccola parte, nonostante fossi a 2.5 miglia. La parte più difficile del Southern Ocean è stata vicino alla Nuova Zelanda, a volte con 35 nodi di vento. Capo Horn è il simbolo della fine di tutto questo, è un piacere”. Un Indiano e un Pacifico indubbiamente benevoli con Gabart e Le Cleac’h, ma una piccola componente di fortuna fa anche parte di questa regata dove gli skipper possono contare solo su se stessi.

Armel ha invece commentato così il suo passaggio dell’Horn: “Ci stiamo avvicinando a Les Sables adesso. Secondo Capo Horn per me. Purtroppo quest’ano le condizioni meteo erano diverse mentre la prima volta si vedeva molto bene. In poche ore le condizioni miglioreranno. La gara è molto diversa rispetto a quattro anni fa. Il ritmo è stato molto intenso negli Oceani del Sud”.

Una regata molto diversa senza dubbio: quattro anni fa dietro Desjoyeaux c’era quasi il vuoto mentre quest’anno i due skipper di testa hanno doppiato l’Horn con un distacco di poco più di un’ora. Nel 2008-2009 il mondo velico applaudì la rimonta incredibile del “Professore” e la sua vittoria in 84 giorni, mentre quest’anno il pubblico vive con entusiasmo il duello stratosferico tra François e Armel, gli skipper che potrebbero completare il giro del mondo in 80 giorni. Les Sables d’Olonne dista ancora oltre 6 mila miglia, durante le quali tutto può succedere: il Vendée è ancora ben lontano dall’eleggere il suo re.

La posizione dei leader alle 20 di oggi con la meteo a 12h
La posizione dei leader alle 20 di oggi con la meteo a 12h

Per il resto della flotta condizioni dure ma non particolarmente difficili con un diffuso regime da ovest tra i 25 e i 35 nodi che permette medie elevate più o meno per tutti. Il prossimo skipper a doppiare l’Horn sarà Jean Pierre Dick attualmente a circa 100 miglia dal passaggio. In tredicesima posizione e a sudovest della Nuova Zelanda, Alessandro Di Benedetto, che ha avuto dei problemi agli autopiloti, continua il suo elastico tra le 800 e le 1000 miglia da Tanguy De Lamotte ed è a 5.118 miglia da Gabart: per il francese invece stato di allerta nelle prossime ore con una depressione con venti anche fino a 50 nodi sulla sua rotta.

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