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Venezia- ACEA, per mezzo della compagnia di pubbliche relazioni internazionale Hill+Knowlton Strategies, ha diffuso questo comunicato stampa relativo alla diffida ad adempiere che la città di Venezia ha intrapreso contro gli organizzatori della 34th AC in seguito alla cancellazione delle ACWS di Venezia 2013. Questa la versione di ACEA, che differisce non poco nel merito da quella di Venezia. Come noto, il prossimo 17 gennaio è prevista l’udienza per la discussione della richiesta della città.

Abbiamo chiesto una replica ad Alberto Sonnino, delegato del sindaco Orsoni, che sotto ci riporta le dichiarazioni del primo cittadino della Serenissima.

Per avere un quadro le situazione leggi la nostra precedente news al riguardo.

Lo spettacolo degli AC45 in Bacino San Marco. Foto Borlenghi
Lo spettacolo degli AC45 in Bacino San Marco. Foto Borlenghi

“Milano, 4 gennaio 2013 – America’s Cup Event Authority (ACEA) ha fatto molto per risolvere le divergenze con Venezia, anche offrendo l’arbitrato, al fine di mantenere il fantastico spirito che si è creato tra concorrenti, veneziani, tifosi e partner durante la regata del maggio scorso.
Ma la presentazione in tribunale di un documenti contro ACEA da parte di Venezia e mesi di dichiarazioni pubbliche false e contenenti errori rese dal Sindaco Orsoni lasciano ad ACEA poco spazio se non quello di un’accurata proposizione dei fatti.
I procedimenti giudiziari permetteranno ad ACEA di dimostrare che la Città di Venezia, responsabile del comitato organizzatore locale delle regate della America’s Cup World Series a Venezia, deve accettare la piena responsabilità per queste gravi violazioni di contratto:
• Mancata presentazione di importanti informazioni finanziarie e conti completi per la regata 2012 a Venezia
• Mancato pagamento ad ACEA della quota concordata di reddito netto generato
• Mancato rispetto dei tempi di pagamento dei premi in denaro ai concorrenti per la regata Trofeo Città di Venezia
• Mancato rispetto dei processi di approvazione contrattuali
• Con particolare riferimento alla partecipazione ai profitti derivanti dalla vendita dei rilevanti diritti locali, Venezia non è riuscita a spiegare le contradditorie dichiarazioni del Sindaco Orsoni di ‘generato reddito zero’ e ‘generato un profitto diretto di 18 milioni di euro’

Sette mesi dopo la regata svoltasi in maggio queste criticità rimangono ancora irrisolte nonostante i migliori sforzi di ACEA.
Le richieste di ACEA sono rimaste senza una risposta; evitate le offerte di negoziare; respinti i tentativi di raggiungere un accordo di conciliazione.
ACEA ha agito in buona fede, offrendo a Venezia numerose proroghe, inviti ad adempiere e (alla fine) anche di mediazione per cercare di raggiungere un risultato soddisfacente.
Questi sforzi si sono conclusi con un fallimento. Con tali gravi problemi riguardanti la regata del 2012, il comitato organizzatore locale ha reso impossibile andare avanti con una regata nel 2013”.

Il commento di Venezia

Alberto Sonnino, citando il sindaco Giorgio Orsoni, ha rigettato in pieno il comunicato inviato da ACEA, definendolo “privo di fondamento in ogni sua parte” e ancora “i pagamenti pattuiti sono stati espletati dalla città come da contratto e nei tempi prestabiliti”. Duro il commento, poi, sulla parte finale in cui si attribuiscono al sindaco Orsoni “contradditorie dichiarazioni”. “Un tono che non ci è piaciuto. La verità è che da contratto gli introiti diretti sarebbero stati divisi per due tra la città e ACEA e, saldato tutto quello che dovevamo saldare secondo gli obblighi intrapresi, tali introiti non ci sono stati per cui zero diviso due fa zero. Diverso è il discorso dell’indotto creato, valutato ufficialmente in 18 milioni di euro, di cui ha beneficiato la città, i ristoratori, gli alberghi. Non crediamo che ACEA possa pretendere di avere metà di ciò che hanno giustamente guadagnato gli hotel della città. Tanto più che lo stesso Russell Coutts e il dipartimento marketing di ACEA, quando vennero a venderci l’evento, spinsero molto proprio sul fatto che le ACWS generavano un indotto significativo per le città e i loro operatori”.

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