Mar del Plata, Argentina- Ancora guai per Bernard Stamm. Il navigatore svizzero ha comunicato questa mattina che il suo Cheminees Poujolat ha urtato un oggetto galleggiante non identificato che ha posto fuori uso l’idrogeneratore di sinistra. Dato che neanche quello di destra funziona più, la situazione energetica dell’Imoca 60 di Stamm si è fatta decisamente seria, date anche le ridotte riserve di gasolio ormai a bordo. Per questo motivo Stamm ha comunicato al suo team e alla direzione di corsa che ridurrà al massimo le comunicazioni e dovrà disattivare molti dei sistemi di bordo, per mantenere delle riserve di energia indispensabili almeno al funzionamento del pilota automatico.
Alle 20 di domenica sera, Stamm si trovava a 830 miglia da Capo Horn, dove dovrebbe quindi giungere tra due giorni alle attuali medie.
Dal team Cheminees Poujolat fanno sapere che “La meteo è pessima e c’è ghiaccio nell’area, è una situazione molto complicata. Stiamo lavorando su diverse possibilità per trovare un ridosso (unici possibili nell’arcipelago delle Wollaston, poco a nord di Capo Horn, Ndr) o rifornire in mare di gasolio la barca. Stiamo verificando il tempo ed è stressante perché sappiamo che Bernard non ha modo ora di ricevere i dati meteo. La sicurezza della barca e di Bernard sono chiaramente prioritarie”.
Chiaramente un rifornimento di gasolio in mare porterebbe alla squalifica di Cheminees Poujolat, attualmente risalito in ottava posizione a 2.155 miglia da Gabart, per aiuto esterno, a prescindere dall’esito della riapertura dell’udienza per il fatto di Auckland Island. Stamm è comunque determinato a concludere il suo Vendee Globe a Les Sables d’Olonne.

In testa prosegue il duello tra Gabart e Le Cleac’h, alle prese ore in queste ore con una dura bolina contro 25-30 nodi di vento da nord. La bolina pare destinata a durare ancora per qualche giorno, visto che il flusso da nord continuerà almeno fino alla latitudine di Porto Alegre, in Brasile, ovvero quasi 600 miglia di fetch. Una situazione complessa, capace di mettere a dura prova gli Imoca 60 che certo non amano questo tipo di andatura.
Alle 20, Macif aveva 41,5 miglia di vantaggio teorico su Banque Populaire, posizionato più interno verso la costa dell’Argentina con una separazione laterale che può aprire ampi scenari strategici. Il terzo incomodo, JP Dick, sta guadagnando ed è ora a 238 miglia di ritardo. Hugo Boss è a 615 miglia, con Alex Thomson che dovrebbe guadagnare bene nelle prossime 36 ore evitando forse parte della bolina a cui sono costretti i primi tre.
In coda alla flotta, Alessandro Di Benedetto ha navigato bene nelle ultime 48 ore e si è riportato sotto le 5.000 miglia di distacco. Alle 20 era a 4.873 miglia dal leader e a 900 miglia da Lamotte.
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