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Capo Verde- (Mauro Giuffré) Con il passaggio di Alessandro Di Benedetto a Capo Horn, avvenuto ieri alle 17:31 UTC, tutti i dodici skipper del Vendèe Globe rimasti in gara sono rientrati in Atlantico. Team Plastique ha doppiato il mitico Capo in 68 giorni, 5 ore e 29 minuti, quasi 17 giorni dopo il leader François Gabart ma con un tempo praticamente identico al passaggio di Boissières nel 2009 con la stessa barca, anche se il francese allora rimase bloccato quasi 48 ore per una tempesta.

Alessandro Di Benedetto a Capo Horn
Alessandro Di Benedetto a Capo Horn

Di Benedetto ha fatto un ottimo lavoro per tutto il Pacifico Australe, con medie di velocità simili ai primi della flotta. Lo skipper italo-francese è in dodicesima posizione: nel 2009 quando Desjoyeaux tagliava il traguardo di Les Sables l’ultimo e il penultimo in classifica non avevano ancora raggiunto l’Horn. Segnale evidente di un miglioramento nel livello tecnico medio della flotta, ma anche dell’impegno di Di Benedetto, che è cresciuto durante la regata sotto il profilo della conduzione del mezzo, spingendo sempre un po’ di più Team Plastique.

Il suo profilo non è quello del regatante ma ha la determinazione e la tenacia necessarie a uno skipper del Vendée Globe. Quando l’abbiamo incontrato a Les Sables la sera prima della partenza lo aveva detto: “La mia barca è la più lenta, lo so, ma quando potrò spingere lo farò. Non sono abituato alle regate, ma il Vendée per me è diverso”. Per Di Benedetto è il secondo Horn, dopo quello del giro del mondo sul Mini 6.50, l’impresa che lo portò alla ribalta internazionale. Team Plastique adesso si trova a 4.347 miglia dal leader e 718 da Lamotte.

Un passaggio entusiasticamente commentato dallo stesso Di Benedetto in questo video non privo di emozioni:

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Gabart in controllo di Le Cleac’h nell’Aliseo

Nel frattempo, a sudovest dell’arcipelago di Capo Verde, la sfida al vertice continua. François Gabart naviga in un nordest tra i 15 e i 20 nodi e al momento è in totale copertura di Armel Le Cleac’h. Banque Populaire, leggermente sottovento e con la rotazione in arrivo a destra, non ha grandi opzioni d’attacco dopo avere recuperato miglia nei doldrums. Il suo ritardo alle 20 di oggi sale a 119.6 miglia.

Le Cleac’h ha dichiarato di avere un Code particolarmente studiato per l’aria leggera, che lo aiuterebbe anche nella risalita dell’Aliseo di nordest. Difficile capire dove finisce la realtà e inizi la tattica psicologica. Il Code è una vela che si presta a varie soluzioni tecniche, per range ristretti di intensità e angolo: non è da escludere comunque che Le Cleac’h ne abbia a disposizione uno per le arie leggere dei doldrums e per eventuali calme nel Nord Atlantico. Troverà le condizioni adatte per usarlo?

Gabart da parte sua resta concentrato ma oggi, per la prima volta, si è lasciato scappare un pensiero alla possibile vittoria: “Ho fatto una bella gara fino ad ora e nessuno si aspettava questo. Se vinco, sarà la ciliegina sulla torta. Ma so che la regata sarà dura fino alla fine e Armel non è lontano. Sono veramente concentrato e non è sempre facile parlare con l’esterno. Sono tranquillo adesso, soprattutto guardando le previsioni meteo: i modelli adesso dicono tutti la stessa cosa, ottimo, e spero di non avere cattive notizie. I miei due passaggi nei doldrums, andata e ritorno, non sono stati facili. Negli ultimi giorni ho perso molte miglia non ero felice ma sono rimasto concentrato”.

Gabart in pieno Atlantico
Gabart in pieno Atlantico

Impressionante la tranquillità di questo 29enne delfino di Desjoyeaux. Pare quasi che abbia iniziato ieri la sua regata intorno al mondo. Segno evidente, però, anche di quanto anche il Vendee sia diventato professionismo a tutti gli effetti. Preparazione, allenamenti, vele giuste, velocità medie notevolissime che consentono di posizionarsi al meglio tra i fronti. L’ultimo ETA sembrerebbe dare un arrivo a les Sables d’Olonne tra nove giorni, il che porterebbe a un giro in 78 giorni, 6 in meno di quanto impiegò lo stesso Michel Desjoyeaux nel 2008-2009.

meteo 24h

Alle loro spalle chi sta perdendo poco nel passaggio dei Doldrums è il caparbio Alex Thomson che, approcciando le zone di calma da ovest, ha sofferto meno il vento instabile e contiene a 221 miglia il distacco da Dick. Più indietro resta avvincente la sfida all’ingresso dell’Aliseo di sudest tra Le Cam e Golding per il quinto posto, e quella per il settimo tra Sanso e Wavre con Boissières a fare da incomodo.

www.vendeeglobe.org

 

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