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Aggiornamento ore 9 Alex Thomson con Hugo Boss ha tagliato la linea d’arrivo di Les Sables alle 8:25 di oggi conquistando così il terzo posto nel Vendee Globe. Il velista inglese ha concluso in 80g 19h 23m 43s, anche lui ben davanti al tempo con cui Desjoyeaux vinse nel 2009. Un’ottima regata la sua, con gran determinazione, capacità di risolvere avarie, buone scelte strategiche e altruismo nell’offrire la sua assistenza a JP Dick. Thomson riesce quindi a cogliere il podio al terzo tentativo al Vendee Globe.

Les Sables d’Olonne, Francia- (Mauro Giuffré) Dopo avere scritto una splendida pagina di storia della vela con il loro arrivo a Les Sables, distanziati di poco più di tre ore, per il vincitore François Gabart e il grande rivale Armel Le Cleac’h è iniziata la grande maratona mediatica. Le interviste, il racconto della regata, il calore del pubblico: il Vendée Globe moderno è anche una gigantesca operazione di comunicazione per gli organizzatori dell’evento e per gli skipper che vi partecipano.

Hugo Boss, atteso domani a Les Sables per salire sul podio del Vendee Globe
Alex Thomson, atteso domani a Les Sables per salire sul podio del Vendee Globe

Basta dare uno sguardo ai numeri diffusi dall’organizzazione sulla giornata di domenica 28 gennaio, per comprendere l’importanza della comunicazione in questa regata: un milione di persone hanno visto l’arrivo dei due solitari sul sito del VG, e oltre 150 mila erano presenti sul canale di Port Olona per applaudire in prima persona gli skipper al loro rientro: numeri che da soli giustificano lo sforzo comunicativo che devono compiere gli skipper una volta sbarcati a terra.
Impegno che François Gabart e Armel Le Cleac’h accettano di buon grado, e ne approfittano per raccontare il loro Vendée e iniziare a rendersi conto dell’impresa che hanno compiuto.

“Il giorno dopo l’arrivo è grande”, ha commentato Gabart, “Abbiamo avuto un grande momento sulle nostre barche all’arrivo e finalmente mi godo un buon pasto, il letto e la compagnia di amici e parenti. Pensi di essere pronto all’emozione del traguardo ma in realtà non è così, è troppo speciale. Le barche sono stanche ma le loro chiglie e gli alberi sono la, questo è il risultato del duro lavoro di CDK e Mer Agitée”. Anche Banque Populaire infatti è stata costruita in collaborazione con il cantiere dei fratelli Desjoyeaux.

Gabart ripercorre poi le fase cruciali della sua regata, parla delle aspettative iniziali e dell suo grande rivale Armel: “Ho dato il 100 per cento per due mesi e mezzo e quando arrivi ti senti molto strano. Il mio obbiettivo iniziale era di fare del mio meglio, fare una bella regata. Quando ho passato Armel nell’Indiano, sapevo che Jean Pierre era dietro e Vincent era fuori gara ho iniziato a pensare che potevo farcela. Voglio ringraziare Armel perché è uno dei motivi per qui questo Vendée è stato così unico. Combattere contro di lui è stato speciale. Direi che il momento chiave è stato dopo Capo Horn, quando abbiamo dovuto fare la scelta nel Sud Atlantico. Durante la regata ho avuto dei problemi, uno serio al motore poco dopo la partenza ma ho deciso di non parlarne per non fare pensare agli altri che avevo una debolezza. Quando ho iniziato a combattere con Armel sono diventato un concorrente feroce e in quel contesto non si deve comunicare nessuna informazione”.

Gabart e Le Cleac'h intervistati insieme a Les Sables
Gabart e Le Cleac’h intervistati insieme a Les Sables

Le Cleac’h si è detto soddisfatto della sua regata, anche se un altro secondo posto dopo quello del 2008-2009 brucia un po’, e non si risparmia nei complimenti al vincitore: “Sapevo di potermi fidare della barca, dell’attrezzatura e delle mie capacità. Abbiamo lavorato duramente e l’inizio della regata ci ha dato ragione, siamo stati avanti con i favoriti e il ritmo è stato molto intenso. Quando ho doppiato Capo Horn un po’ più di un’ora dietro François mi sentivo molto sicuro ma poi ho rotto il gennaker nello Stretto di Lemaire e quello è stato un momento decisivo, ero a 20 miglia e mi sono ritrovato poco dopo a 40 da François. Penso abbia fatto la differenza, si tratta di piccoli dettagli. Sono al 99 per cento soddisfatto della mia regata e non mi pento delle scelte che ho fatto. Finire secondo, certo, è una delusione ma sono orgoglioso del nostro lavoro, non sono finito cinque giorni dietro François. Non credo sia stata la velocità delle barche a fare la differenza ma la nostra interpretazione delle situazioni meteo. Non sono sorpreso di vedere fare François così bene, ha una grande equipe e molto talento. Mi sono allenato molto con lui e so quanto è meticoloso. Sapevo che poteva fare una grande gara e che la sua mancanza di esperienza non era un problema. Quando ero avanti pensavo che da un momento all’altro mollasse ma non l’ha mai fatto. E’ stata una grande regata e non ci rendiamo conto ancora di quanto sia grandioso il tempo che abbiamo fatto”. Parole da grande sportivo e impeccabile professionista.

Il prossimo skipper a tagliare il traguardo sarà il tenace Alex Thomson con Hugo Boss, alle 20:00 CET a 203.8 miglia dal traguardo, in queste ore impegnato in una navigazione muscolare nel Golfo di Biscaglia con vento sostenuto intorno ai 40 nodi. ETA prevista per domattina, le 7 del 30 gennaio. Thomson sta portando a termine una regata da grande protagonista: è rimasto vicino ai primi fin quasi all’Australia e ha spinto sempre fortissimo per potere portare un IMOCA del 2007 al passo di quelli di ultima generazione, un’impresa davvero difficile. Il suo risultato dimostra la sua grande preparazione.

JP Dick scrive ad Alex Thomson di tenersi stretto il suo terzo posto
JP Dick scrive ad Alex Thomson di tenersi stretto il suo terzo posto

Jean Pierre Dick a 362.2 miglia da Les Sables sta cercando in queste ore di posizionarsi bene per evitare il peggio della depressione che interessa la zona di Finisterre. Lo skipper di Virbac Paprec ha deciso di spingersi sotto le coste del Portogallo per evitare i venti più sostenuti e navigare in un meteo più tranquillo. Senza chiglia la sua barca può navigare con un angolo non più stretto del traverso a patto che il vento non sia eccessivamente sostenuto.

Alessandro Di Benedetto, dopo avere affrontato nelle ultime 24h condizioni molto dure, naviga a circa 9 nodi con poco vento, a mille miglia da Lamotte e 4513 da Les Sables. Per Team Plastique è ormai vicino l’agognato arrivo dell’Aliseo di sudest, una buona occasione per barca e skipper per tirare il fiato.

www.vendeeglobe.org

 

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