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San Francisco, USA- Se da una parte, quella della sfida tra gli incredibili AC72 in uno dei campi di regata più belli al mondo, sarà affascinante, dall’altra, quella della ricaduta economica e sulla compattezza logistica dell’evento, la 34 America’s Cup pare a rischio. Le regate, nonostante i tre soli challenger alla Louis Vuitton Cup, si annunciano spettacolari, con un campo di regata che gli AC72 percorreranno in pochissimi minuti a velocità spesso superiori ai 30 se non 40 nodi.

La Coppa sullo skyline di San Francisco. Foto Martin Raget
La Coppa sullo skyline di San Francisco. Foto Martin Raget

Il livello della sfida tra Emirates Team New Zealand, Luna Rossa e Artemis (a oggi in quest’ordine di prestazioni) per designare lo sfidante a Oracle Team USA per l’America’s Cup di settembre, non lascia però da parte la mancata rispondenza di questa Coppa alle promesse fatte da Russell Coutts e Larry Ellison alla città di San Francisco e agli appassionati di tutto il mondo. Manca un cuore logistico unico dell’evento, come era il Viaduct Basin ad Auckland nel 2000 e 2003 e come fu lo splendido Port America’s Cup a Valencia nel 2007 e 2010. Le basi principali dei team sono disseminate in tutta la Bay Area: Oracle al Pier 80, in una zona semi industriale non proprio splendida di una città altrimenti superba, Artemis e Luna Rossa ad Alameda, dall’altra parte del Bay Bridge.

Il Pier 27-29, con il Cruising Terminal e il media center, costituirà l’America’s Cup Park, dove si svolgeranno anche i concerti collaterali all’evento, mentre al Marina Green sarà allestito l’AC Village. I due siti saranno uniti da una passeggiata lunga circa 3,2 chilometri, la “Fan Walk”, che passerà anche dalle località più belle del San Francisco Waterfront, il Pier 39, l’Aquatic Parl e il Pier 45. Le basi logistiche in loco dei team durante l’evento saranno ai Pier 30-32, a sud del Bay Bridge, in quella che appare un po’ come una terra di nessuno, quanto a fruibilità per gli spettatori, che invece nelle ultime edizioni erano praticamente “a ridosso” delle basi in attività. Un evento, quindi, disseminato su un lungo tratto di waterfront.

San Francisco e la Baia, con la posizione delle basi e degli spazi legati alla Coppa America. Elaborazione Farevelanet
San Francisco e la Baia, con la posizione delle basi e degli spazi legati alla Coppa America. Elaborazione Farevelanet

Alla voce ritorni economici per la città, con soli quattro team coinvolti, a San Francisco è già iniziata l’analisi del reale impatto dell’evento e non sono pochi gli articoli usciti sui media locali che indagano sulle differenze tra promesse e realtà. Ne parlava ieri anche il San Francisco Business Times, riportando come a fronte di una ricaduta economica stimata in 1.400 milioni di dollari si avrà invece un impatto di 780 milioni di dollari, poco più della metà quindi. I dati provengono da uno studio di Beacon Economics reso pubblico in questi giorni. I posti di lavoro legati alla Coppa sarebbero 5.500 per entrate di 14 miloni di dollari per la Città.

Stephen Barclay di AC Event Authority ha dichiarato a proposito di tali dati che “Sebbene l’impatto della AC non è così alto come originariamente pensato, rappresenta ancora un dato positivo per l’economia regionale”, aggiungendo che la città non sarà chiamata a spendere nulla in più per l’evento. Di parere diverso pare essere il supervisore di San Francisco John Avalos che ha richiesto a breve un’udienza sul tema, temendo che la Città possa trovarsi nella situazione di avere spese fino a 18 milioni di dollari se la raccolta privata da parte di ACEA non dovesse essere sufficiente.

Il waterfront di San Francisco che ospiterà la Coppa America nella Summer of Sailing 2013
Il waterfront di San Francisco che ospiterà la Coppa America nella Summer of Sailing 2013

E intanto ad Auckland…

Sul fronte AC72, intanto, giunge un contributo fondamentale da Alan Block di Sailing Anarchy, che è stato ad Auckland in questi giorni per navigare su Team New Zealand. Un interessante articolo su SA riporta dettagliate informazioni sulle prestazioni di ETNZL e anche di Luna Rossa. La seconda ala dei kiwi sarà in acqua tra pochissimi giorni, mentre si è conclusa la fase di allenamenti congiunta tra il team neozelandese e quello italiano. Block cita fonti di Luna Rossa che riportano che anche l’AC72 Prada sia stato in grado di strambare in full foiling con velocità sui 40 nodi e mai sotto i 29. Luna Rossa sta testando nuovi foil. L’articolo si conlude con l’ammissione che Team NZL sarà quasi certamente al via anche nella prossima Volvo Ocean Race.

www.americascup.com

 

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