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San Francisco, USA- Alla conferenza stampa tenuta oggi alla base di Alameda, Patrizio Bertelli ha confermato che Luna Rossa regaterà nella Louis Vuitton Cup, ma ha chiesto importanti misure di sicurezza e un limite di vento a 20 nodi per regatare alla LVC (25 per la Coppa America). Bertelli ha anche precisato che ogni modifica dovrà essere conforme al Protocollo e che se saranno stravolte le regole non parteciperà a qualunque costo. I velisti di Luna Rossa credono nella loro barca ma vogliono anche serie garanzie.

La frase chiave di Bertelli è la seguente: “Vogliamo regatare in base al protocollo e alle regole di classe, quindi non accettiamo modifiche al protocollo e alle regole di classe finalizzate a vantaggio di esigenze di alcuni team, che utilizzano un fatto molto grave, che ci ha colpito molto nei nostri rapporti, per dei secondi fini”.

C’è il timore evidente, quindi, che la tragedia di Artemis possa essere usata addirittura per giustificare misure che vanno a vantaggio del defender. Il riferimento pare essere quello ai limiti di vento, che infatti Bertelli anticipa proponendo 20/25 nodi quando alcune voci vorrebbero un limite ben inferiore nei piani del defender, che ne sarebbe progettualmente avvantaggiato.

Patrizio Bertelli durante la conferenza stampa. Foto Borlenghi
Patrizio Bertelli durante la conferenza stampa. Foto Borlenghi

Il video della conferenza stampa:

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Il team con i media di SF. Foto Borlenghi
Il team con i media di SF. Foto Borlenghi

Queste le dichiarazioni principali di Patrizio Bertelli:

E’ trascorsa una settimana dalla tragedia ad Artemis e ci sembra il caso di fare il punto sulla situazione della Coppa America. Tutti conoscete che la Coppa ha sempre visduto momenti burrascosi (cita AUS32 affondata, YoungAmerica rottà a metà e il disalberamento di team NZL) però quello che è accaduto è un po’ più grave di tante situazioni nel passato.

Nello spirito sportivo della Coppa noi abbiamo pianificato la nostra campagna tenendo conto il protocollo stabilito dal defender e tenendo conto della regola di classe condivisa dal defender insieme al challenger of record. Il Protocollo può essere modificato solo con la maggioranza dei team mentre le regole di classe possono essere modificate solo con l’unanimità di tutti i team. Noi siamo qui convinti che bisogna rimanere fedeli alla classe, all’AC72 per come è stata decisa, ripeto ancora una volta dal defender e dal challenger of record, e dal Protocollo. La domanda adesso è, cosa si può fare e come si evolveranno i fatti nei prossimi giorni.

Tre giorni dopo l’accaduto, il 12 maggio, noi abbiamo inviato a tutti i team e all’ACRM una nostra proposta. Il primo aspetto è la sicurezza: dotare gli equipaggi di strumenti più adeguati, caschi e protezioni fisiche come giubbetti e nel mettere in campo un’attività sulla gestione delle emergenze, pianificare tutte le emergenze sia a terra sia in mare: idroambuanza, sommozzatori, paramedici e un elicottero per eventuali celeri trasferimenti.

L’altro intervento è quello sul limite di vento. Dovete ricordare che a Newport fu stabilito da tutti i team che il limite di vento fosse per la LVC di 25 nodi per il round robin e di 28 per la finale della LVC. La nostra proposta è di scendere nel limite di 20 nodi. Per la finale dell’AC la nostra proposta è di 25 nodi contro i 33 del Protocollo. Inoltre c’è da valutare attentamente la sospensione della regata se il vento aumenta di 2 nodi oltre il limite massimo stabilito alla partenza. Purtroppo a tutt’oggi l’ACRM non ha preso nessuna posizione in merito a queste proposte e ha incaricato un comitato tecnico a esaminare tutta l’attuale situazione.

Questa mattina si è tenuta presso lo Studio Gibson di SF una riunione e il Comitato ha dichiarato che non vuole avere nessuna autorità decisionale per cambiare il protocollo e le regole di classe. Quindi ha affermato più riprese che analizzerà tutti gli aspetti relativi alla sicurezza delle barche e e dell’evento analizzando il metodo della raccomandazione: la sicurezza in mare, la verifica dei progetti e la costruzione degli AC72, le condizioni di vento e del campo di regata. Non è chiaro come queste raccomandazioni verranno applicate e trasmesse.

Per adesso non è chiaro assolutamente nulla. Abbiamo fatto una riunione oggi con il nostro meeeting e abbiamo deciso come vogliamo comportarci nei giorni a venire. Prima di tutto aumentare la sicurezza. La sicurezza è data da quanto l’equipagio si sente fiducioso della barca. la risposta unanime è stata che l’equipaggio si sente in grado di condurre la barca con fiducia. Vogliamo regatare in base al protocollo e alle regole di classe, quindi non accettiamo modifiche al protocollo e alle regole di classe finalizzate a vantaggio di esigenze di alcuni team, che utilizzano un fatto molto grave, che ci ha colpito molto nei nostri rapporti, per dei secondi fini. Siamo a disposizione del Comitato per cercare situazioni condivise con gli altri ma non accetteremo nessuna imposizione.

 

Luna Rossa si allenerà?

In un successivo comunicato, americascup.com lascia intendere che Luna Rossa potrebbe non rispettare la raccomandazione del Rewiev Committee di non navigare prima del 23 maggio. Si conferma anche che Luna Rossa ha già inviato i suoi suggerimenti al Committee in tema di sicurezza,

Questo il testo originale: “We appreciate the vote of confidence Mr. Bertelli, president of Luna Rossa Challenge, gave to the America’s Cup continuing as planned this summer on San Francisco Bay, during his press conference this afternoon in Alameda.

We are pleased that Luna Rossa has already submitted its suggestions to the Review Committee. We are, however, disappointed that Luna Rossa indicated that it might not follow the Review Committee’s recommendation issued last evening that teams not sail in San Francisco before May 23rd (to allow the Committee time to make further recommendations).

We note that Luna Rossa has already sailed its AC72 yacht in Auckland for some 40 days without incident and are now prepared to sail in San Francisco Bay”.

Patrizio Bertelli e Max Sirena. Foto Borlenghi
Patrizio Bertelli e Max Sirena. Foto Borlenghi

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