Roma- La vela come sostegno educativo alla formazione di giovani e dei meno fortunati. È nato con questi presupposti il progetto Nave Italia che ha visto la collaborazione fra le Fondazioni di origine bancaria e la Fondazione Tender to Nave Italia (TTNI).
L’iniziativa, avviata nel 2010, è curata ogni anno dalla Fondazione Tender to Nave Italia, costituita dalla Marina Militare e dallo Yacht Club Italiano, che nel corso del triennio ha trovato ora il sostegno forte di 33 Fondazioni di origine bancaria con il coordinamento e il patrocinio dell’Acri, l’associazione che le rappresenta collettivamente.
La metodologia d’insegnamento adoperata consente a ragazzi portatori di disabilità psicofisiche e adolescenti resi fragili dal disagio familiare o sociale di vivere il mare da vicino, navigando sul brigantino Nave Italia, il cui equipaggio proviene dalle fila della Marina Militare.
La scelta di educare questi ragazzi in mare e in particolar modo su una barca a vela si deve proprio alle sue qualità la vela è, infatti, unica per efficacia nell’insegnare regole di convivenza, rispetto degli altri e dell’ambiente, limiti e pregi di ciascuno e di sé stessi. Un’efficacia misurata con specifici indicatori, come il livello di autostima, che la vita di bordo può rapidamente modificare.
I ragazzi coinvolti nell’iniziativa sono selezionati da organizzazioni di volontariato operanti in tutta Italia nel settore dell’assistenza ai disabili e nella prevenzione del disagio giovanile. Da quando nel 2007 la Fondazione Tender to Nave Italia ha avviato la propria attività i progetti sono costantemente cresciuti in qualità e numero. Nel solo 2012 sono stati portati a termine 28 progetti che hanno coinvolto 377 ragazzi e 161 specialisti di 28 tra scuole, ospedali e associazioni ONLUS.
Nave Italia è un brigantino costruito nel 1993, rispettando fedelmente la struttura di una nave del XIX secolo. È lungo 61 metri e largo 9, ha una superficie velica di 1.300 mq ed è in grado di alloggiare 24 ospiti, oltre l’equipaggio.