Viareggio- La passione per la vela si manifesta nei modi più diversi. Anche nel lungo apprendistato con una deriva nota per la sua durezza, come è il Finn. Il singolo “dei campioni” dalla lunga storia olimpica è notoriamente una sfida con se stessi, una “droga” velica che dà assuefazione. Per domarla bisogna uscire infinite volte e darsi da fare. C’è anche chi, colto da tanta passione, finisce per scriverci su un romanzo.
E’ il caso di Luigi Filippo Parravicini, nato a Milano ma trapiantato a Massaciuccoli, dove frequenta la flotta versiliese e livornese di Finn da alcuni anni. Già autore di altre pere di narrativa, Parravicini è rimasto stregato dal Finn. Il suo romanzo Finn Sail Regatta, edito da Zaccara Editore, è appunto la godibile cronaca di questo apprendistato velico su un Finn.
Le domande che hanno tormentato per anni tutti i derivisti, ma qual’è la centratura giusta, quando conviene virare in un bordeggio, sono sviluppate sotto forma di diario in cui, giorno per giorno, uscita dopo uscita, si materializzano dubbi, certezze, relazioni umane, conoscenze tecniche. Chiunque faccia vela ci è passato e troverà molto di sé tra queste pagine.
Luigi Filippo Parravicini
Finn Sail Regatta
Zaccara Editore
Pag. 201, Euro 25