Dompierre sur Yon- Sarà varata entro la fine di aprile la neonata in casa Jeanneau, l’ammiraglia di 64 piedi i cui disegni sono stati affidati alle sapienti mani di Philippe Briand per l’architettura navale e di Andrew Winch per lo stile.
Rispetto ai connazionali di Bénéteau, la filosofia dei francesi di Jeanneau è più conservativa, puntando molto sulla tradizione e sugli elementi chiave che contraddistinguono i loro cruiser, pensati esclusivamente per armatori desiderosi di navigare su barche accoglienti, eleganti, confortevoli e dai generosi spazi, sia in coperta sia sotto.
Sono tutti aspetti che, a guardare i rendering, sembrano essere rispettati anche dal 64 piedi. Dunque un’ammiraglia centrata, che vede la perfetta simbiosi fra le linee filanti e marine di Briand con le soluzioni stilistiche pensate da Winch.
La filosofia è da Maxi, con la netta ripartizione degli spazi in coperta, evidenti soprattutto in pozzetto: qui la zona manovra, a doppia timoneria e con accanto i quattro winch per la conduzione in equipaggio ridotto, è separata dalla comoda e ampia lounge area, dove gli ospiti potranno godersi il piacere della crociera seduti su lunghe panche ergonomiche, protetti dalla tuga e dagli alti paraonde. Inoltre il doppio tavolino in pozzetto, se da una parte libera spazio sufficiente per muoversi liberamente, dall’altro offre un gradevole appoggio per cocktail e spuntini degli invitati.
Il layout è, naturalmente, pulito con le manovre che corrono sotto i carter o a filo tuga. Proprio quest’ultima, insieme alle finestrature, è il marchio di fabbrica Jeanneau: elegante, sinuosa e dalla lunga finestratura affusolata che ricorda il profilo di un occhio orientale. La pulizia della coperta, sottolineata anche dai numerosi osteriggi a filo, permette così ricavare aree per il relax e per i bagni di sole.
Per venire incontro alle differenti esigenze dei mercati di riferimento del gruppo francese, il management ha chiesto ai progettisti la realizzazione di una barca “flexi”, che possa quindi soddisfare tutte le tendenze. Così è possibile o meno prevedere il rollbar a prua del pozzetto: un armatore italiano avrà delle ritrosie sull’armarne uno mentre in Francia e nel Nord Europa è particolarmente apprezzato, come del resto testimoniano altri cantieri come d’Oltralpe come Allures o Bénéteau. Oppure la poppa che può essere aperta oppure chiusa, ideale soprattutto nel caso di navigazioni oceaniche e impegnative. In entrambi i casi è previsto un tender garage dai volumi generosi.
Per vivere poi la barca a 360 gradi all’aperto, in opzione c’è la possibilità di dotare il pozzetto di una mini cucina che include lavabo, fornelli e un frigo molto capiente.
Il layout degli interni prevede diverse configurazioni in base alle richieste dell’armatore. Come è richiesto per barche di queste dimensioni, è possibile riservare una parte della barca all’equipaggio. Grazie alle centinaia di combinazioni differenti, che riguardano legni, essenze, tessuti e pelli, anche gli interni sono personalizzabili. Innovativa la suite familiare che può ospitare fino a quattro persone.
Scheda tecnica
Progetto: Philippe Briand/Andrew Winch
Lunghezza scafo: 20,10 m
Larghezza: 5,40 m
Immersione: 2,20-2,95 m
Dislocamento: 31.000 kg
Sup velica: 170 mq