Schorndorf, Germania- Anche gli SL 33 One Design iniziano a volare. Il progetto del cantiere tedesco SL Performance Race Boats conferma quanto sta accadendo nella vela sportiva, contagiata sempre più dalla febbre per il foiling. Sono sempre di più, infatti, i progetti, le idee che prendendo spunto dai Moth e cavalcando l’onda dell’America’s Cup provano a moltiplicare esponenzialmente le enormi potenzialità di questo nuovo modo di far vela, che piace e attrae sempre di più un pubblico giovane e attento alle innovazioni. Soltanto negli ultimissimi mesi, infatti, vi abbiamo raccontato di come la cantieristica si stia muovendo in questa direzione, sfornando multiscafi altamente performanti, ma anche sicure e non troppo complesse da condurre, come il Flying Phantom OD o il GC 32.
Proprio come altri cantieri, che per la messa a punto delle proprie novità si sono affidati a specialisti e fuoriclasse della vela sportiva (come Frank Cammas, invitato più volte dalla Sail Innovation per le sessioni di prove in mare), anche il boatyard tedesco si è avvalso della preziosa collaborazione di Emirates Team New Zealand e di Luna Rossa, che già avevano utilizzato gli SL33 come barca laboratorio nella scorsa Coppa. In sostanza uno scambio di favori visto che all’epoca erano appena iniziati a concretizzarsi gli studi dei due team di America’s Cup sulla tecnologia dei foiling. Così, se da una parte Max Sirena e Dean Barker hanno potuto allenarsi e saggiare le velocità garantite dai foil, dall’altra gli SL 33 sono stati utili strumenti per mettere a punto i loro AC 72.
Il progetto degli SL 33 nasce dalla collaborazione fra l’architetto navale Andreas Labek, Dave Ridley, CEO di Hall Spars, e Mike Sanderson, per due volte campione della mitica Volvo Ocean Race e per tre volte velista all’America’s Cup. Entrambi, affascinati dal cat, ne sono diventati proprietari.
“Siamo convinti che presto potremo far partire un circuito dedicato agli SL 33. La loro tecnologia è fedele a quanto visto e apprezzato sugli AC e siamo sicuri che molti velisti saranno interessati a regatare sugli SL 33 OD”, spiega Andreas Labek.
Per la costruzione di questo 33 piedi il cantiere, che ha lavorato prevalentemente ad Auckland, si è avvalso delle tecnologie più avanzate in ambito nautico. Gli scafi e le il rig sono realizzati completamente in carbonio prepreg con ricorso alla resina epossidica. Per eguagliare le qualità dei monoscafi, scafi e coperta sono cotti in forno “one shot” per infusione sottovuoto. Queste scelte hanno permesso di realizzate una barca altamente performante, robusta e rigida grazie anche ai rinforzi in carbonio nei suoi punti più critici.
L’impostazione è sportiva, evidente nei volumi magri, nella scelta di prue inverse e nell’albero leggermente arretrato per dare maggiore equilibrio e aumentare il frazionamento del triangolo di prua. Accanto all’adozione di foil a L, il SL 33 One Design presenta due pale del timone a T per assicurare più stabilità ed equilibrio al catamarano, evitando che diventi troppo nervoso e difficile da gestire. Anche perché il piano velico, dall’elevato aspect ratio, è generoso e presenta randa square top, bompressone in carbonio e un set di vele che spaziano dal fiocchetto di 12 mq al Code O di 75 mq.
Per agevolare il trasporto dell’imbarcazione, l’albero di 16 m d’altezza è smontabile in due parti.
Scheda tecnica
Progetto: Labek/Sanderson/Ridley
Lunghezza scafi: 12,60 m
Larghezza: 6,70 m
Immersione: 2,20 m
Dislocamento: 725 kg
Sup velica: 86,00 mq