Porto Santo Stefano- Giovedì 10 luglio, alle ore 18, si inaugurerà alla galleria Artemare di Porto Santo Stefano, in corso Umberto 75, la mostra “Pittori di mare, marine, marinai, navi e barche”. Sarà esposta una collezione di ventidue opere dei più noti maestri marinisti del nostro Paese come Giovanni Luzzo, Luigi Roberto, Luigi Renault, Edoardo de Martino, Rudolf Claudus, Nino Mastroviti e Renzo Paoletta. I soggetti ritratti spaziano dallo yacht Savoia alla portaerei Cavour, dai primi piroscafi dell’Ottocento alla Costa Concordia, dai grandi velieri alle barche di Coppa America.
La mostra è aperta fino a giovedì 31 luglio 2014, tutti i giorni con orario 10 – 13 e 16 – 20, entrata libera.

Fino all’inizio dell’età moderna le arti figurative avevano avuto come tema principale quello religioso ma l’aprirsi dello spirito umano a nuovi orizzonti in Italia con il Rinascimento e nei paesi del nord con la riforma religiosa oltre all’affermarsi della borghesia mercantile portarono ad un grande cambiamento della mentalità e della società quindi al nascere di nuove sollecitazioni estetiche.
I soggetti religiosi cessarono di essere la principale fonte di ispirazione degli artisti e molti di loro per soddisfare le nuove richieste si rivolsero a temi più decorativi come il ritratto, la natura morta e il paesaggio. Le opere di quest’ultimo genere riproducevano quello che i pittori vedevano e per coloro che vivevano nei paesi bagnati dal mare il soggetto era proprio dettato dall’ambiente marino e da tutto quanto si riferiva ad esso: mare, marine, marinai, navi e barche.
La pittura di mare dunque nacque e ebbe grande fervore negli Stati di grandi tradizioni marinaresche, dall’Olanda all’Inghilterra, dalla Francia alla Spagna in Italia e quasi ovunque nel resto del continente europeo.
Nel nostro Paese la rappresentazione del mare apparve nel tardo XVI secolo in particolar modo da parte degli artisti veneti e genovesi. I loro quadri riportavano rappresentazioni di luoghi marini e di navi come si può ammirare nelle opere di Vittore Carpaccio , artista che ha la primogenitura nel genere e considerato a tutt’oggi unica fonte documentale di notizie per gli studiosi di etnologia navale dell’epoca; è però con i quadri di firme prestigiose di pittori genovesi dei primi del seicento tra i quali i fratelli Calvi, Lazzaro Tavarone, Agostino Tassi e Siniscalco Scorza la figurativa marittima nel nostro Paese fa il suo ingresso ufficiale.

Nel settecento sono molti gli artisti italiani che nelle loro opere raffigurano il mare, le scene di porto e le barche affermando sempre più questo genere di arte con preminente connotazione marittima; tra i tanti illustri pittori ricordiamo i veneti Marco Ricci, Luca Carlevarijs, Antonio Canal detto il Canaletto, e Michele Marieschi, Francesco Guardi, Bernardo Bellotto e con tutt’altro stile i napoletani Pietro Fabris, Tommaso Ruiz, Saverio della Gatta, Salvatore Fergola .
Dal XIX secolo in poi numerosi artisti ed alcune scuole di pittura si sono impegnate in questo genere facendolo diventare uno dei temi importanti dell’arte italiana; molti dei suoi interpreti sono riusciti ad iscrivere il loro nome tra i grandi a livello mondiale; è il caso di Edoardo de Martino che ebbe riconoscimenti anche all’estero diventando “Marine Painter in Ordinary” delle Regina Vittoria d’Inghilterra
Ed è nell’Ottocento che vengono coniati da due dei critici d’arte più colti dell’epoca i termini marinismo e marinisti, Giuseppe Mongeri e Virgilio Colombo che misero a fuoco con queste parole, mutuate dalla lingua anglosassone, la specificità di tale pittura riuscendo bene ad esprimere la fisionomia del genere pittorico; tali definizioni oggi più che mai usate dagli studiosi più competenti e raffinati del campo permettono di riaffermare con vigore la storica attenzione che l’arte e la cultura italiana hanno rivolto nei secoli al mare.
Furono sicuramente le continue richieste della committenza pubblica e privata a determinare il definitivo riconoscimento dell’importanza dei dipinti marinisti italiani .
Moltissimi dei quadri verranno richiesti anche con specifici ritratti di navi ed artisti come Domenico Gavarrone, Angelo Arpe, Giovanni e Luigi Roberto in Liguria, Egio e Carlo Filate nelle Marche, Antonio e Vincenzo Luzzo e paolo Klodic a Trieste, Luigi e Michele Renault a Livorno, i fratelli De Simone a Napoli diventeranno molto conosciuti ed apprezzati da capitani, armatori e compagnie di navigazioni.
Un particolare ricordo va al pittore Ippolito Caffi. che per ritrarre dal vivo le scene navali della neonata Regia Marina perì nella disastrosa battaglia di Lissa del 1866.
Questa alta popolarità del figurativo marinista prosegue e a cavallo dell’Ottocento e del Novecento si afferma particolarmente in Liguria e Toscana e anche al sud d’Italia grazie alle stupende marine dei tanti pittori tra cui Ugo Manaresi Angelo Morbelli, Francesco Filippini, Pompeo Mariani Giovanni Belloni, Salvatore Fantasia e tanti vedutisti delle scuole di Posillipo e di Resina.

Anche Trieste dopo la metà del secolo è città di pittori con prevalente impegno marinista: Lorenzo Butti, Giuseppe Barison, Pietro Fragiacomo, Guido Grimani, Giuseppe Miceu e Ugo Flumiani sono sei dei più famosi.
Si giunge così al XX secolo e alle grandiose mostre di “Arte Marinara” allestite a Roma a partire da quella del 1918 nella sala Orazi e Curiazi in Campidoglio seguita poi con quelle più prestigiose inaugurate dai Sovrani al Palazzo delle Esposizioni negli anni 1926, 1927 e 1929. Furono esposti tantissimi quadri marinisti con firme del calibro di Plinio Nomellini, Attilio Pratella, Beppe Ciardi, Telemaco Signorini e Giovanni Fattori, Giulio Aristide Sartori, Alessio Issupoff, Gino Albieri, Rudolf Claudus, Duilio Cambellotti, Giacomo Balla ed Enrico Prampolini.
Negli anni Quaranta poi a detto genere viene anche affidato l’arduo compito di propagandare l’efficienza dei mezzi militari e di illustrare gli eventi bellici sul mare; è questo il periodo delle mostre di guerra alla Galleria Nazionale di Roma del 1941 e del 1943 e del padiglione dedicato alla Marina alla Biennale di Venezia del 1942; esposero prevalentemente pittori che la Marina aveva scelto e riunito in un Corpo chiamato degli Artisti di Marina che a similitudine dei corrispondenti di guerra imbarcavano a bordo delle navi, per illustrare con le loro testimonianze pittoriche i fatti del conflitto; essi furono Antonio Barrera, Lino Bianchi Barriviera, Domenico Bologna, Anselmo Bucci Michele e Tommaso Cascella, Vincenzo Colucci, Attilio Giuliani, Nazareno Pancino, Ottavio Pinna, Pippo Rizzo, Mario Romoli, Gio-Battista Rubin de Cervin, Omerico Italico Taddeini e Sergio Vatteroni.
Nel Secondo Dopoguerra proseguirono le rappresentazioni di navi da guerra e mercantili interpretate ancora da Rudolf Claudus, chiamato il pittore del mare che ha realizzato numerosissimi quadri per la Marina italiana , Sebastiano Morin, Nino Mastroviti e la riscoperta delle marine da parte di Enzo Infante e Giobattista Lepori.
Negli ultimi tempi i quadri marinisti stanno conoscendo un nuovo momento di particolare fortuna grazie alle attività espositive e alle numerose aste in tema. L’odierno panorama artistico offre gli aspetti più vari di questa iconografia grazie alle continue competizioni degli yacht sul mare, all’avvento delle navi da crociera ultra moderne, all’attenzione ambientalista al “continente mare” e a tutte le gare sportive di ogni genere sull’acqua che danno un ulteriore impulso alla creatività dei pittori
Artisti come Pino Criminelli con i suoi profili di barche in smalto su legno antico, Giorgio Maria Griffa con i relitti e fari isolati e i loro misteri, Franca Zampa e le sue onde, Anita Poldrugovaz Cencetti e gli abbissi del mare, Lorenzo Mariotti e le sue marine “old style”, Sabina Iacobucci e Luca Sonnino Sorisio con acquarelli di marine e velieri, e ancora i ritrattisti di navi e imbarcazioni Francesco Robotti, Lorenzo Pauletta, Giacomo Vaccaro, Marco Locci, Liliana Rocca, Aurelio Raimondi ed inoltre Gildo Becherini astrattista figurativo delle vele, Gianni Bruni poeta pittore di mare, Silvana Suppa e le sue interpretazioni di avanguardia sono alcuni nomi del mondo dell’arte marinista italiana che ne conta tantissimi e di notevole talento e solido impianto tecnico con variegate e composite basi accademiche e culturali.
Da qualche anno la Marina Militare sta svolgendo attività di promozione in questo settore, in particolare ha costituito di nuovo il corpo dei pittori di marina impegnati specialmente in ritratti navi da guerra.
Sono tanti i luoghi in Italia dove ammirare questo particolare patrimonio artistico: il Ministero della Marina a Roma, i Musei navali di Venezia e la Spezia, sempre a Venezia il Museo Correr, il Museo delle Scienza e della Tecnica di Milano, Palazzo Ducale a Genova, il Museo Fattori a Livorno vari il Museo San Martino a Napoli e in tutti i Musei del mare. inoltre, nei Santuari vicino alla costa per i dipinti votivi marinari spesso realizzati da importanti pittori del genere ed infine nelle gallerie d’arte specializzate Artemare di Roma e Porto Santo Stefano.