Genova- Come ogni anno, in occasione del Salone Nautico di Genova, la Guardia Costiera ha presentato i dati dell’operazione “Mare Sicuro” che dal 23 giugno fino al 7 settembre ha visto circa 3.000 uomini su 300 gommoni impegnati nella difesa della vita in mare e nella tutela dell’ambiente. Alla fine di quei mesi sono state in tutto 3.444 le persone soccorse, di cui ben 2.375 diportisti e 970 bagnanti. Anche nella scorsa estate, purtroppo, ci sono state vittime: 10 per incidente e 54 per un malore o per annegamento.
Il primo dato interessante che emerge dallo studio è la lieve diminuzione degli interventi a soccorso delle unità da diporto: 828 nel 2014 contro gli 834 dell’anno precedente. Continua così a diminuire il numero di incidenti occorsi in mare, un dato comunque incoraggiante se confrontato con il 2012, quando i militari della Guardia Costiera intervennero 934 volte. Parallelamente diminuiscono anche gli illeciti amministrativi: se nel 2012 ne erano stati riscontrati 2.593, nella passata stagione ne sono stati verbalizzati “solamente” 1.515.
Rispetto alla vela, è dalle barche a motore che le Capitanerie di Porto hanno ricevuto il maggior numero di chiamate (227 a 601). L’unico valore in controtendenza riguarda però le barche a vela, seppur di poco: infatti, se nel 2012 gli interventi si attestavano sui 297 e nel 2013 sui 219, il numero di barche a vela assistite quest’anno sono state 227. Di contro le chiamate di soccorso provenienti da barche a motore sono scese dalle 649 del 2012 alle 601 del 2014.
In mare si sono mostrati meno prudenti gli armatori di un natante, i cui numeri continuano a rimanere abbastanza elevati: nel 2012 sono stati soccorsi 766 natanti, nel 2013 658 e nel 2014 634. Minore il numero di chiamate di assistenza pervenute alla sala operativa della Guardia Costiera, seppur vada sottolineato come esse sia in aumento rispetto a due anni fa: 177 nel 2012 contro le 191 del 2014.
Tra le cause che hanno spinto il diportista a comporre il numero “1530” spiccano, come di consueto, le avarie al motore (509), le avverse condizioni meteo (151) e l’incaglio (87). Sono stati così 2.375 i diportisti tratti in salvo. Insieme a loro i militari sono intervenuti per salvare la vita a 64 sub, 47 windsufer e 970 bagnanti per un totale di 3.444 utenti del mare. Un numero preoccupante perché in forte crescita se analizzato congiunturalmente: nel 2012 furono 2.822, nel 2013 2.888 e oggi sono state 3.444 le persone soccorse. Tra questi dati il più allarmante è quello che fa riferimento ai bagnanti, schizzato a 970 dai 419 dell’anno prima.