Il mese di novembre segna in diverse parti del mondo la fine della stagione di uragani e tifoni. Due nomi per indicare lo stesso fenomeno atmosferico occorso, però, in parti diverse dell’oceano. Quest’anno il più violento registrato dalle stazioni meteo è stato il Vongfong: i suoi venti hanno spirato nel Pacifico Occidentale toccando i 250 km/h con punte fino ai 306 km/h, secondo l’americano Joint Typhoon Warning Center. Conoscerne dunque la stagionalità ci aiuta a navigare con più tranquillità anche se, ora, è venuto in soccorso un nuovo sistema di previsioni più efficace.
Ideato dall’informatico Cameron Beccario, l’ “Earth Wind Map” raccoglie da una parte tutti i record registrati nel mondo e dall’altra consente all’utente di consultare l’intensità del vento nell’area di interesse con un semplice “click” del mouse. I colori spaziano dal verde (brezza) al rosso (uragani, tifoni e cicloni). Ingrandendo l’area, si può vedere in dettaglio se i venti sono classificati tutti come brezze o vi sono zone più “ventilate”.