Napoli – Bonaccia, poi vento forte e onda formata, poi ancora bonaccia: la 61ma Tre Golfi verrà ricordata come un’edizione particolarmente dura della super classica tirrenica, e anche quella con una delle più alte percentuali di barche ritirate: alla fine saranno ben 30 i DNF sulle 53 partite, chi ha mollato per le condizioni dure sotto Ponza, chi per l’estenuante vento leggero nella parte iniziale e finale.

Su tutto e tutti vince Chestress 3, il J122 di Giancarlo Ghislanzoni, barca dello Yacht Club Italiano, che ha sfruttato a pieno le sue caratteristiche: barca boliniera e veloce con vento leggero, esplosiva alle portanti con vento forte, caratteristica che ha fatto volare Chestress tra Ponza e Capri sotto il Maestrale.
La 61ma Tre Golfi è partita alla mezzanotte del 9 maggio da Santa Lucia, in condizione di bonaccia quasi assoluta. La flotta ha poi agganciato una brezza da nordest che ha consentito durante la prima notte un buon cammino verso Ischia: chi ha scelto di passare dentro il canale, chi fuori per agganciare prima il Maestrale previsto, ma il risultato è stato identico, all’alba grandi e piccoli si sono trovati poco dopo Ischia racchiusi in poche miglia, sotto un vento quasi inesistente con onda contraria che iniziava ad arrivare da Maestrale.
Gradualmente il vento ha aperto da ovest per poi posizionarsi a nordovest e iniziare a salire di intensità: 8, 10 nodi, 15, 20, 25 all’altezza di Ventotene, ma più che l’intensità a rendere la navigazione difficoltosa è stata l’onda: corta, ripida e in sequenza ravvicinata, non superiore ai 2,5 mt ma a tratti incrociata negli avvicinamenti alle isole. Condizioni che hanno messo a dura prova gli equipaggi meno esperti e in avvicinamento a Ponza sono iniziati i primi ritiri.

Abbiamo partecipato alla Tre Golfi a bordo dello Ziggurat 995 di Salvatore Caradonna, Joshua II, barca della LNI Palermo Centro che, oltre a obbiettivi sportivi, porta avanti la diffusione del messaggio antiracket di Addio Pizzo, associazione che raccoglie in Sicilia gli imprenditori che hanno detto no all’estorsione mafiosa. L’equipaggio di Caradonna sarà infatti impegnato nelle tappe offshore del sud Italia, per veicolare a terra e in mare il messaggio di Addio Pizzo e quello delle aziende che aderiscono all’associazione e al progetto sportivo di Joshua II.
Dietro Chestress 3, il podio ORC è completato dal First 40 Mon Ile di Gianrocco Catalano e dal Cookson 50 Cippa Lippa 8 di Guido Paolo Camucci, vincitore anche in tempo reale. Il podio IRC è invariato per le prime due posizioni, con il gradino più basso dove subentra invece l’X41 Le Coq Hardì di Maurizio Pavesi, barca del CRVI.