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Siracusa – In un periodo in cui troppo spesso sui media rimbalzano espressioni ostili e ottuse come “Tornino a casa loro”, sproloqui di politici che cavalcano le emergenze, dalla Sicilia, Siracusa, arriva una storia d’integrazione, autentica, che ha come filo conduttore il mare e la vela.

L'equipaggio di Ottovolante al completo prima della partenza
L’equipaggio di Ottovolante al completo prima della partenza

Elias, 26 anni, dal Ghana, cristiano, e Muhamed, 19 anni, nato in Gambia, musulmano: sono due migranti arrivati in Italia, il primo nel 2014 e il secondo nel 2013, parteciperanno a bordo di una barca italiana al Mondiale ORC di Barcellona. La barca in questione è il Grand Soleil 40 Ottovolante, capitanato da Fabio Santoro, ma quella che vi raccontiamo non è una semplice storia di sport, ma l’esempio concreto del modo in cui si può restituire speranza e fiducia a persone segnate dalla sofferenza.

Elias a bordo di Ottovolante
Elias a bordo di Ottovolante

Elias ha dovuto fare due tentativi per arrivare in Italia, il primo nel 2011 finito in tragedia con 350 morti sui 500 partenti, il ragazzo si salva ma finisce in prigione in Libia perché i naufraghi sono stati recuperati dai mezzi libici. Prigioni che Elias aveva già conosciuto: dopo 6 mesi di viaggio in direzione mare, partito dal suo villaggio in Ghana, nel 2010 Elias viene intercettato in territorio libico e arrestato come immigrato.

Nel 2014 il nuovo tentativo, questa volta andato a buon fine con l’arrivo a Lampedusa. Elias, dopo essere passato dai centri di Pozzallo e Mineo, adesso lavora come volontario con la Comunità S. Egidio di Catania, dedicando il suo lavoro al sotegno di persone bisognose.

Muhamed_Ottovolante
Muhamed in pozzetto con il team di Ottovolante

Muhamed invece ha affrontato un viaggio lungo tre anni dal suo villaggio in Gambia fino alla Libia. La sua traversata fino alle coste italiane è andata subito a buon fine. Il ragazzo è orfano di padre, ucciso nel 2007 per motivi religiosi, e attualmente vive a Giarre presso uno S.P.R.A.R. (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Come si incrocia la loro storia con la vela?

Dopo un periodo di sbarchi intensi nel sud della Sicilia, l’equipaggio di Ottovolante inizia a immaginare un progetto che possa dare un’opportunità d’integrazione tramite la vela a ragazzi che arrivano in Italia come migranti. Nasce così il progetto Traversata, sviluppato con il supporto della Comunità di S.Egidio. I due ragazzi sono stati preparati con un periodo di allenamenti, una fase cruciale che li ha obbligati a confrontarsi nuovamente con l’acqua, un elemento che li terrorizzava dopo le esperienze vissute. Il processo più complesso è stato proprio quello di riavvicinare i ragazzi all’acqua, ritrovata la sicurezza è stato quindi il momento della formazione velica.

Muhamed ed Elias faranno infatti parte a tutti gli effetti dell’equipaggio di Ottovolante al Mondiale di Barcellona, il primo come grinder e il secondo come Due all’albero.

Ottovolante poco dopo la partenza da Siracusa
Ottovolante poco dopo la partenza da Siracusa

L’imbarcazione ha lasciato il Porto di Siracusa, scortata da una motovedetta della Capitaneria di Porto, la stessa che il 28 settembre del 2013 ha soccorso Muhamed quando sbarcò a Siracusa. “Dal marzo 2013 – spiega il comandante della Capitaneria di Porto di Siracusa, Capitano di Vascello Domenico La Tella – siamo impegnati con i nostri uomini e le nostre unità navali nelle attività di ricerca e soccorso dei migranti che tentato di raggiungere le nostre coste anche in condizioni meteo marine particolarmente avverse. L’essere stati coinvolti in questa iniziativa ci rende felici e orgogliosi perché rappresenta per noi una testimonianza di affetto ed un ulteriore riconoscimento, particolarmente gradito, per il difficile lavoro che stanno continuando a svolgere gli uomini e le donne delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, peraltro nell’anno in cui ricorre il 150° anniversario della fondazione del nostro Corpo. Il nostro coinvolgimento nell’evento “Traversata”  è per noi una occasione, diversa dal solito, per testimoniare la nostra vicinanza agli uomini, alle donne e ai bambini che in questi anni sono stati costretti a fuggire dai loro Paesi, mettendo a rischio la loro stessa vita”.

“Preparare tecnicamente questi due ragazzi è stato complicato soprattutto perché nessuno dei due parlava italiano – dice il comandante Fabio Santoro – Insegnare vela è già difficile, lo è ancora di più quando non si parla la stessa lingua. Elias e Muhamed però sono riusciti a entrare nelle dinamiche …della barca. Sono due ragazzi fantastici e hanno legato subito con il resto del gruppo. Non hanno mai saltato un allenamento. Abbiamo iniziato con prove mirate per circa due mesi, poi sono stati inseriti nell’equipaggio. Insieme a loro abbiamo vinto poche settimane fa il Vela Raduno di Marzamemi”. Settecentotrenta miglia dividono Siracusa da Barcellona. Circa sei giorni di navigazione per raggiungere la città che ospiterà il Campionato mondiale di Vela – ORC World Championship 2015.

Dal 28 giugno il comandante Fabio Santoro insieme ad Angelica Gimondo, Moreno Boldini, Maurizio Mancuso, Dario D’Asaro, Michele Gallo, Gaetano Gibilisco, Muhamed Sabaly, Elias Orjin, e Giuseppe Monaco affronterà  sei giorni di regate inshore ed offshore (4 sulle boe e 1 regata lunga).
La flotta è divisa in tre classi, ognuna delle quali avrà il proprio Campione del Mondo ORC. 105 le imbarcazioni registrate.
Quattro i continenti coinvolti: Europa, Asia, America e Oceania. 23 paesi in lotta per il titolo: Spagna, Italia, Lettonia, Germania, Ecuador, Svizzera, Perù, Stati Uniti d’America, Russia, Thailandia, Francia, Isole Marshall, Regno Unito, Ucraina, Isole Vergini, Estonia, Brasile, Repubblica Ceca , Danimarca, Portogallo, Belgio, Estonia e Paesi Bassi si contenderanno i titoli nelle acque del Mediterraneo, ​​sotto l’organizzazione del Real Club Nautico de Barcelona.

 

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