E’ una vera patata bollente quella che ORC, UVAI e FIV si sono trovati a gestire: stiamo parlando del caso Duvetica, l’Arya 415 MOD di Sergio Quirino Valente, vincitrice del Titolo Italiano ORC 2015 (team che ha vinto anche quelli del 2013 con altra barca e del 2014), barca progettata dallo studio Lostuzzi.

Per un dato errato caricato dal centro di calcolo federale relativo ai file offset della barca, Duvetica ha regatato all’ultimo Italiano ORC, svoltosi a Civitanova Marche, con un rating sbilanciato, troppo vantaggioso. La barca, come d’abitudine durante un campionato assoluto, era stata controllata dai giudici federali e risultava perfettamente in linea con i numeri del certificato, nessun altro equipaggio ha presentato proteste di stazza in tempi utili e l’Italiano è andato in archivio. Successivamente si è mosso l’UVAI, che ha sollecitato il centro di calcolo federale a verificare l’esattezza dei dati inseriti, come precisato dal Presidente UVAI Francesco Siculiana:
In seguito al riscontro di anomalie nelle classifiche finali del Campionato Italiano Assoluto 2015, dove l’imbarcazione Duvetica mostrava uno strapotere assoluto rispetto al resto della flotta, l’Unione Vela d’Altura Italiana ha invitato il Centro di Calcolo federale ad indagare in merito. Premesso che l’imbarcazione in questione, dopo il controllo della flotation effettuato a Civitanova Marche durante lo svolgimento del Campionato, risultava perfettamente in linea con i numeri del certificato e premesso altresì che nessuna protesta di stazza o riserva sulla stessa era stata presentata durante o dopo la manifestazione, rendendo così incontrovertibili i risultati della stessa, l’UVAI, tramite l’invito ad indagare, ha cercato di scoprire se vi fossero dei buchi nel Regolamento tali da poter portare, una volta sfruttati, vantaggi nel computo del rating. Dopo attente e lunghe indagini, veniva quindi scoperto che a causa di un errore umano nel caricamento dei dati relativi ai files Offset dell’imbarcazione Duvetica presso il Centro di Calcolo federale, a questo è seguito un ulteriore errore tecnologico nel sistema di controllo automatico di inserimento dei dati presso il Centro di Calcolo internazionale. Il tutto ha comportato un vantaggio di una certa consistenza sul certificato della stessa Duvetica. A seguito della nostra istanza, il certificato dell’imbarcazione è stato ritirato in attesa di decisioni da parte del Centro di Calcolo ORC”.
Sulla buona fede di armatore ed equipaggio difficile davvero potere dubitare: lo stesso Sergio Quirino Valente, consigliere UVAI, ha immediatamente presentato le sue dimissioni. Avendolo visto regatare in acqua, al team di Duvetica non mancano certo le capacità per potere vincere un Campionato Italiano, ma loro malgrado l’errore sui numeri c’è stato e imbarazza tutti, un titolo italiano ORC si assegna, anche, sui numeri.
Questa la posizione dell’armatore:
Duvetica Sailing Team è un progetto che coinvolge un cantiere (Arya Yachts), un main sponsor (Duvetica), altri sponsor, velai, tecnici, progettisti e un equipaggio che va in barca insieme da oltre 6 anni. Io sono l’armatore/catalizzatore di tutto ciò, e grazie alla nostra compattezza abbiamo vinto tanto, dal 2010 in poi, ben figurando anche in Europa. Nel 2015 si è deciso di ottimizzare la nuova barca (Grey Goose) per renderla ancor più competitiva sull’esperienza della vecchia (White Goose), che a sua volta era il frutto di uno studio sulla primogenita (Give me five). Siamo stati molto attenti a programmare il tutto per migliorare prestazioni e rating, al grammo e a misura, al fine di presentarci al Campionato Italiano al massimo della competitività, forti anche di due precedenti scudetti. L’iter per la stazza è stato quello usuale, tramite il vaglio di uno stazzatore e l’adempimento di una pratica burocratica (rilascio del certificato con ricezione del documento). A Civitanova Marche siamo stati persino controllati dal pool di Tecnici ufficiali ivi presenti, risultando regolari senza difetti o rilievi. Oggi apprendo (ma mi avevano riferito anche di precedenti “rumors”) che nel rilascio del nostro certificato di stazza qualcosa non ha funzionato, per cui il sistema ci avrebbe attribuito un rating migliore ma sbagliato, comunque non consono alla effettività. Tutti i velisti sanno che il sistema ORC non è perfetto, ma perfettibile. Ci può stare. Vedremo… Comunque, senza entrare nel merito della vicenda tecnica perché onestamente non avrei le capacità per farlo, mi permetto di offrire alcuni spunti di riflessione. Se un sistema “non” legge qualcosa che “deve” leggere, qualsiasi barca può incappare nell’errore del sistema stesso. Stavolta è toccato a Duvetica. Ma il tempo sarà galantuomo: sicuramente avremo l’attribuzione di un rating peggiorativo, parteciperemo ad altre regate importanti e lì verificheremo finalmente se un progetto velico è formato soltanto da un “numero”, ovvero da tante altre componenti umane, tecniche e sportive che stanno a fianco e che noi fortunatamente abbiamo sempre praticato. Tuttavia, per quanto riguarda la mia posizione personale, sono ben consapevole di rivestire la qualifica di Consigliere dell’UVAI con assoluto orgoglio e gratificazione, per cui mi rendo conto che questa mia duplice funzione (regatante e “politico”), soprattutto in questo frangente, potrebbe danneggiare anche la stessa Istituzione. Qualche maligno potrebbe pensare… Ma ciò non deve accadere, per cui realmente addolorato e a malincuore, a causa di un errore non mio, mi faccio da parte. Rassegnerò le dimissioni da Consigliere dell’UVAI, tornando nei soli ranghi sportivi.
Questo invece un estratto del comunicato FIV sulla vicenda:
C’è stato invece un errore nell’acquisizione dei dati che compongono i vari offset della barca per un’anomalia in un punto e questo probabilmente non è stato notato dall’operatore che ha inserito i dati, non è stato rilevato dal programma (che non ha un sistema di controllo che genera un warning automatico, in presenza di un dato anomalo), non è stato rilevato dall’ufficio stazze dell’ORC, che comunque verifica i certificati, e infine non è stato rilevato neanche dall’armatore. Assodato che si tratta di un errore e che c’è sicuramente buona fede da parte di tutte le persone coinvolte, rimane comunque il fatto che il proprietario della barca, l’equipaggio e i tecnici coinvolti nel team non si sono resi conto che pur avendo una barca nuova più performante di quella precedente, il rating risultava migliorativo. L’anomalia ha fatto interpretare al sistema che la barca avesse un pescaggio maggiore del reale, attribuendole di conseguenza un vantaggio sul rating.
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