Cala de Medici- E’ la nuova entry level del colosso Hanse. Siamo andati in Toscana, a Cala de Medici, per provare il nuovo Hanse 315, la prima consegnata ad un armatore italiano, barca che ha riscosso i favori della critica al Salone di Duesseldorf vincendo l’European Yacht of the Year nella categoria Family Cruiser.
Partiamo da un dato di fatto: dal punto di vista dell’estetica il 315 si presenta con dei sensibili miglioramenti rispetto alla produzione Hanse che abbiamo fin qui conosciuto: le murate quasi verticali tipiche di alcuni modelli della casa tedesca, che causavano quell’effetto “scatola” non sempre per tutti i gusti, è sparito in favore di mura più svasate e dolci.
La barca è meno alta sull’acqua rispetto ai progetti precedenti, la tuga è meno accentuata e complessivaente il look che ne consegue è gradevole e anche sportivo.
Il modello che abbiamo provato era dotato di doppia ruota: la larghezza della barca è notevole e le due ruote non ingombrano particolarmente, anzi sono preferibili rispetto alla singola, pur non lasciando lo stesso spazio in pozzetto che c’è invece con la versione a barra, quest’ultima a nostro avvio decisamente preferibile su un metraggio simile.
Il layout delle manovre è all’insegna della semplicità: niente trasto randa ma un punto fisso in pozzetto (è comunque prevista una versione con un piccolo carrello), niente rotaie per un eventuale fiocco a bassa sovrapposizione.
Il modello che abbiamo provato era per altro dotato di fiocco autovirante, la cui scotta era rinviata su uno dei winch in tuga: una soluzione sicuramente migliorabile – se i winch di poppa non sono occupati dalla tedesca come nel nostro caso – la scotta va sicuramente rinviata diversamente per facilitare la gestione.
Data la giornata di vento leggero eravamo scettici sulle performance con il fiocco autovirante e invece l’Hanse 315 ci ha riservato qualche piacevolissima sorpresa a conferma dell’ottimo lavoro svolto dallo studio Judel / Vrolijk & co.
La carena c’è, senza alcun dubbio, la barca è reattiva e accelera in maniera sensibile sugli incrementi di pressione. Le condizioni del nostro test erano caratterizzate da una brezza da sudest tra i 7 e i 10 nodi massimi di intensità sotto raffica, mare praticamente piatto.
Il fiocco autovirante è penalizzante sugli angoli di bolina, non potendone controllare la forma, ma la barca ha comunque navigato fino a 6.5 nodi quando il vento ha superato i 9 stringendo la bolina fino ai 48-49 gradi di reale. Numeri già buoni considerando l’impronta crocieristica della barca, migliorabili con una vela di prua più potente e regolabile al meglio.
Ci ha sorpreso positivamente l’uscita dalla virata: la barca non tarda ad accellerare rapidamente e soprattutto ha un ottimo abbrivio nel superare l’angolo morto con una riduzione di velocità che non eccede il mezzo nodo.
Il timone è posizionato all’estrema poppa, la barca reagisce prontamente anche al minimo tocco ed è capace di girare su se stessa in poco spazio, un particolare che aiuterà a motore anche il diportista meno esperto durante le manovre.
Scendendo sotto coperta, gli interni sono caratterizzati dai legni in quercia, acero per il paiolato.
I volumi e le misure che abbiamo riscontrato sono decisamente superiori a quelli di un 31 piedi, diciamo che si avvicinamo più a quelli di un 35′ e questo non potrà che fare piacere agli appassionati che cercano il comfort anche su un metraggio ridotto.
La cabina di poppa in particolare è una doppia a tutti gli effetti, con una larghezza del letto addirittura superiore a quelo di prua: 200×166 cm contro i 205×145.
La cucina è posizionata a destra con un ottimo piano di lavoro, a sinistra il carteggio la cui seduta è ricavata da uno dei divani del quadrato.
La prova completa ell’Hanse 315 sul numero estivo di FareVela magazine
Scheda tecnica
Progetto judel / vrolijk & co
Prezzo Iva esclusa versione standard 59.900 euro
Lunghezza 9.62
Larghezza 3.35
Immersione standard 1.85
Dislocamento 4700 kg
Randa 29.50 mq
Fiocco autovirante 17.50 mq
Accelerare, non accellerare. Murate, non mura. Non concordo sul fatto che il fiocco autovirante penalizzi l’andatura di bolina. Naturalmente con vento leggero è sottoinvelata, ci vorrebbe un genoa leggero. Si tratta di una barca onesta, dal prezzo interessante, penso che avrà successo.