Barcellona, Spagna- La battaglia per la presidenza di World Sailing e quella per il futuro delle classi olimpiche coincidono in molti aspetti. L’Annual Conference elettiva della federvela mondiale è in programma a Barcellona dal 7 al 12 novembre prossimi e le campagne dei tre candidati si intensificano.

Non solo, anche le MNA (ovvero le federazioni nazionali che hanno diritto di voto, con il principio una MNA un voto) si fanno sentire con le “Submission”, ovvero le proposte inviate all’Assemblea che porteranno valore aggiunto alla discussione in terra catalana. In particolare sono assai rilevamnti tre “Submission” inviate rispettivamente da Giappone, Portogallo e Russia che prendono in considerazione aspetti fondamentali come la tempistica delle classi olimpiche e il regime dei monopoli nella vela a cinque cerchi.
Il Giappone ha inviato la Submission 010-16 010162020olympicsailingcompetitionreviewofeventsandequipment-21159
in cui si evidenzia come l’agenda per il 2020 sin dal 2013 avesse avuto, su indicazione dello stesso Carlo Croce, proprio la conferma delle classi olimpiche 2016 anche per Tokyo 2020. Importante il fatto che questa precisazione provenga proprio dal Giappone, paese ospitante i Giochi del 2020. In particolare, la federazione giapponese nota come avere solo tre anni di preavviso per una nuova classe olimpica, invece dei sette canonici, comporta seri problemi di diffusione, costi, incertezza dei programmi e trasparenza delle procedure e si risolve quindi contro gli atleti, non rispettando il principio degli “athlete first”. WS, secondo i giapponesi, dovrebbe quindi concentrarsi su quanto raccomandato davvero dal CIO, ovvero un’eventuale revisione dei formati di regata e una “Gender Equality” tra vela maschile e femminile ai Giochi, e riconfermare le classi 2016 per il 2020.
Carlo Croce, e il suo CEO Andy Hunt, hanno puntato forte sull’ingresso del Kitesurf in una forma foiling e su questo punto potrebbero giocarsi la rielezione. La questione riguarda poi molto direttamente anche l’aspetto dei monopoli nella vela olimpica, che sta venendo rapidamente alla luce per le Submission del Portogallo e della Russia (a proposito del Nacra 17).
Come noto, attualmente delle dieci classi olimpiche solo due (Finn e 470) non sono monopoli ma offrono concorrenza tra cantieri che disegnano le barche sulla base delle regole di stazza pagando le ovvie royalty a World Sailing. La barca migliore di solito viene preferita dai velisti ma ognuno ha la chance di farne un’altra ancora migliore. Da qui la maggior affidabilità e qualità costruttiva delle barche stesse. Le altre (i due Laser, Nacra 17, i due 49er e le due tavole RS:X) sono dei monopoli di singoli brand. Da qui l’aumento dei costi dovuti al monopolio e, nel caso almeno del Nacra 17, barche mal costruite, facili alle avarie e alle rotture (come notato dalla Submission della Russia). Nel caso dei Laser è noto come vi siano differenze tra gli scafi (quello costruito in Australia, per esempio, viene spesso preferito dai regatanti) e persino nelle vele one design. I migliori timonieri di Laser scelgono sempre con la massima attenzione scafi, estrusi dell’albero e vela.

La questione dei monopoli va contro le normative anti trust del libero commercio internazionale della Comunità Europea e anche contro le prescrizioni della Carta Olimpica (privilegiare gli atleti) che prevedono libertà di produzione delle attrezzature olimpiche e quelle di Sport Accord.
La Submission della Russia prende spunto dal caso dei Nacra 17 againstmonopolismws_submission_russia
e si propone di limitare il regime di monopoli esistente all’interno della vela olimpica. I russi usano toni forti: “Ogni forma di monopolio indubbiamente porta ad alzare i prezzi e ad abbassare la qualità dei prodotti (Il Nacra nel nostro caso)”. E ancora: “Negli ultimi quattro anni Nacra Sails ha fornito i materiali di questa classe che in molti casi erano drammaticamente al di sotto degli standard e hanno portato a molteplici rotture di barche e vele e anche a danni fisici agli equipaggi”.
Nella Submission i russi propongono a WS di limitare i monopoli o comunque di verificare la qualità della produziuone delle barche stesse che vengono immesse sul mercato. In allegato i russi hanno diffuso un ampio report sul caso dei loro Nacra 17 usati e non rispondenti alla qualità e affidabilità necessarie per una campagna olimpica.
Questo il report:
La questione riguarda poi direttamente la proposta di passare al Nacra full foiling, che in questi giorni viene sperimentata nei test in Olanda e che sta originando un ampio dibattito sulle pagine Facebook specializzate.

Si conta, per esempio, la posizione di Fernando Echavarri, già oro olimpico nei Tornado e olimpico a Rio 2016 nei Nacra per la Spagna, che si dice critico su questa possibilità chiedendosi se i costi e l’affidabilità di un tale passaggio possano essere praticabili. Posizione che richiama quanto detto da Santiago Lange a Rio subito dopo la sua storica vittoria olimpica insieme a Cecilia Carranza.
La Submission del Portogallo, la 023-16, espone direttamente due proposte:
World Sailing deve introdurre una nuova politica antitrust e antimonopolio e applicarla nelle procedure di selezione delle attrezzature olimpiche. Una classe non potrà diventare olimpica se non potrà essere prodotta da ogni persona interessata a farlo.
I portoghesi chiedono poi di applicare questo stesso principio di antitrust a tutti gli eventi in cui World Sailing debba scegliere le attrezzature.
Voci competenti si sono dichiarate in favore di questa misura, E’ un esempio Roland Gaebler, campione tedesco dei cat che sottolinea come la libera concorrenza tra cantieri sia il modo migliore per portare a barche one design sempre più efficienti e durature e porta il caso famoso del Tornado Marstrom, barca velocissima che durava molti anni al massimo livello, così come del resto i Soling migliori Abbott o Borresen, i Finn migliori (Ben Ainslie ha vinto un oro con la celebre Rita, un Devoti Sailing vecchio di otto anni) o le stesse Star, con Folli e Lillia che proponevano modelli sempre migliori. In nessuno di quei casi, però, si impediva a un altro costruttore di provare a fare ancora meglio. Gaebler auspica anche per le discipline kitefoiling una libera concorrenza.
Su questo aspetto, la conferma delle classi 2016 per Tokyo 2020 e la trasparenza delle decisioni, si fonda gran parte della campagna di Paul Henderson. Per il kitebording l’81enne vulcanico canadese auspica una sua realizzazione come sport a se stante, nell’ambito delle discipline surfing, che come noto con il surf stesso esordiranno a Tokyo 2020. In questo senso sta operando anche la IFKO, International Federation of Kitesports Organizations, che si contrappone alla IKA riconosciuta da World Sailing e che spinge pèer entrare nel programma olimpico come disciplina velica, portando quindi al cambio dell’agenza 2020 dichiarata nel 2013.
La posizione di Paul Henderson e le domande a World Sailing:
Questa che segue è la dichiarazione programmatriva di Paul Henderson, pubblicata oggi anche da Sail-World, in relazione al tema in esame:
“A major issue in Barcelona will be discussions on the future of Olympic Sailing Events for TOKYO2020..
The major thrust of the now Board of Directors is to insert Kite-Surfing into the Olympics from concept to Olympic equipment..
They have orchestrated this in haste and will continue to push this agenda forward with another AGM in February to finish their plan.
This will be the fourth AGM in just over a year which eliminates the involvement of the less affluent MNA’s who have trouble attending even 1 AGM a year.
It is their plan to make Kite-Surfing, or the latest undeveloped discipline Kite-Foiling, Olympic just 3 years before TOKYO2020.
The CEO and Executive Staff conducted a questionable E-Mail vote to change the World Sailing regulation that Kite-Surfing would only be put forward if Olympic Sailing could get 2 additional events which was the commitment when ISAF made them a Sailing discipline.
Kite-Surfing has now been placed in line so as to replace two of the 10 RIO2016 Events for TOKYO2020.
This action negated the now Executive’s promise, four years ago, that there would be stability in the events for TOKYO2020.
Questions that All MNA’s, Int. Classes and Sailors must ask BEFORE VOTING:
Which two events will be eliminated to insert Kite-Surfing into the Games?
What is the Kite Surfing equipment that is proposed and is it widely available from several builders?
What is the availability of this equipment which must be obtained with only 3 years left to the TOKYO2020 Games?
What is the commercial structure of the Kite-Surfing Class proposed that meets the World Sailing Regulation 10?
Options which should be decided before Voting on Kite-Surfing: (one of these must be done to accommodate Kite-Surfing)
1) Since Kite-Surfing is a new innovation should it replace Windsurfing Men and Women?
2) Delete the Finn and make 470 Mixed freeing up two slots.
3) Make the 49er and 470 both mixed freeing up two slots deleting 49er:FX and one 470 class.
4) Delete both the 49er and 49er:FX.
5) Delete the Finn and NACRA 17
6) Delete the Laser and Laser Radial.
Henderson Position:
I will continue to promote that the commitment that the now Elected Officials promised 4 years ago which was that there be stability for TOKYO2020 meaning there will be NO changes to the equipment used in RIO2016 be respected.
I will do everything I can to return the 11th Event and also to return Sailing to the Paralympics.
I also believe that Kite-Surfing and its various disciplines should be their own International Federation and not ride on World Sailing to try and become Olympic but stand on their own merits or become a discipline of the new Olympic Sport ‘Surfing’.
I will champion the above whether elected or not.
regards,
Paul Henderson
A Sailor, Nominee World Sailing Presidency”
Come si legge, Henderson è per la conferma delle classi per il 2020 e per trovare una strada alternativa al kitesurfing nell’ambito degli sport “surfing” a cui di fatto, secondo Henderson stesso, appartiene. Sul tema monopoli, Henderson chiede se la proposta tavola kite foil sarà aperta alla produzione da parte di chiunque sia interessato. Su questo aspetto, ricordiamo, la IKA ipotizzava nelle ultime dichiarazioni appendici comuni decise prima dei Giochi e tavole libere.
