Sorrento– Se non siete mai stati su un Maxi Yacht in regata salite con noi sul Mylius 60 Manticore, con cui oggi abbiamo regatato alla terza prova dell’Europeo Maxi nell’ambito della Tre Golfi Sailing Week che si sta disputando a Sorrento. Una Costiera che anche oggi sapeva più di Cowes Week che di maggio napoletano. Cielo plumbeo e piovaschi, che però non hanno impedito di disputare una splendida prova, grazie a un Mezzogiorno-Libeccio tra 14 e 18 nodi in un percorso d’eccezione, che come boa di bolina poteva vantare addirittura Capri, l’isola delle meraviglie.

Il comitato di regata aveva infatti scelto un percorso che prevedeva di lasciare Capri a dritta. Con il vento da SSW ciò comportava una perfetta bolina, con Capri come boa, e un ritorno sotto gennaker in poppa.
Grazie all’ospitalità del Mylius 60 Manticore, del suo armatore, il chirurgo plastico Franz Baruffaldi Preis, e del suo skipper Antonello Ciabatti, siamo saliti a bordo alle dieci del mattino, pronti a tuffarci in un’avvincente regata Maxi. Splendida la partenza, con il ClubSwan 80 My Song sottovento con il ventenne Federico Figlia di Granara al timone e addirittura il guru Ken Read, il tattico d’eccezione, che ci intima più volte “Stay Up“… state alti, non puggiate…, e il Maxi 72 Proteus sopravvento, che poi andrà a vincere la prova. Indubbiamente un bel vedere (vedi video dal minuto 1:55).
Partiamo benino e viriamo per liberarci dai due racer. La cosa riesce e filiamo mure a sinistra ben fuori dalla flotta. La bolina si rivela assai tattica, con salti di vento da gestire sotto alle nuvole e continue regolazioni delle scotte, che gemono a ogni minimo movimento. Il veloce Mylius fila tra 8,2 e 8,7 nodi. Ben presto ci ritroviamo a combattere tra i sessanta piedi della flotta, tra cui i nostri gemelli Cippa Lippa X e Lady First 3, il Wally 60 Wallyño, lo Swan 60 Sea Quill di Andrea Fornaro e il Persico 65 .G.

Il passaggio tra Punta Campanella e il Salto di Tiberio è appassionante. Si guadagna e si perde a seconda di quanto si tirino i bordi a destra, dove si nota l’influenza di Capri, e a sinistra. Alla fine il nostro tattico, il cagliaritano Antonello Ciabatti, se la cava bene e scaletta efficacemente senza mai estremizzare. Come da tradizione fantozziana, proprio al passaggio dei faraglioni arriva il groppo con pioggia.
La nostra cerata SLAM ci protegge egregiamente dalla pioggia battente, mentre sfiliamo davanti a Villa Malaparte di Punta Tragara in approccio ai celeberrimi scogli. Ancora qualche virata, duellando con i francesi di Lady First 3 e il Marten 72 olandese Aragon, e la pioggia finalmente se ne va, lasciandoci nella retina scorci meravigliosi tra Marina Piccola e Punta Carena.
Fatto il pelo al faro con una doppia virata ravvicinata è il momento finalmente di puggiare dopo nove miglia di bolina. Scorriamo la costa di Anacapri fino all’issata di gennaker.

Adesso il duello è con Wallyño, che usa anche uno staysail oltre all’A1. Il ritorno verso l’arrivo di Sorrento è veloce, con punte tra i 13 e i 15 nodi nelle onde migliori. All’arrivo il vento cala un po’, con Wallyño che ci sfila però all’ultima strambata. Splendida regata. A bordo armatore ed equipaggio, un gruppo di medici e avvocati coadiuvato da alcuni velisti sardi, sono soddisfatti. La giornata, nonostante l’umidità è di quelle da ricordare.

La vittoria va come detto al Maxi 72 Proteus, dell’americano George Sakellaris, che supera Pepe Cannonball di Dario Ferrari e l’inglese North Star, vincitore della Regata dei Tre Golfi, valida come prima prova dell’Europeo Maxi. In classifica generale, dopo tre prove, è in testa però il Cutter 78 H2O di Riccardo De Michele. Decisiva la quarta e ultima prova in programma domani.
L’Europeo Maxi è egregiamente organizzato dal Circolo del Remo e della Vela Italia di Napoli insieme all’International Maxi Association, con Rolex come official timekeeper e il supporto di Loro Piana.
