Nord Atlantico- 11th Hour sta conducendo la quinta tappa di The Ocean Race e, grazie al punteggio doppio assegnato a questa frazione di ritorno in Europa, può riaprire i giochi per la vittoria finale del giro del mondo.

Sono state 24 ore veloci per la flotta di The Ocean Race, in cui i team hanno percorso circa 500 miglia verso l’obiettivo del traguardo: Aarhus, in Danimarca, dopo aver lasciato a dritta le isole britanniche.
Le condizioni sono prevalentemente favorevoli per fare miglia: al lasco con un vento da nord di oltre 25 nodi. Il fattore critico di oggi è lo stato del mare, con il vento che spinge contro la corrente del golfo e che rende il percorso accidentato. Le percorrenze sono state oltre le 500 miglia per tutti i quattro Imoca 60 superstiti.
Il sistema meteorologico che ha causato l’annullamento della regata in-port race di sabato è rimasto in agguato nell’oceano aperto…”. Ci siamo trovati nel mezzo”, ha dichiarato Charlie Enright di 11th Hour Racing Team, che sta guidando la flotta in testa. “È difficile fare previsioni, è molto instabile e c’è molto vento. A volte il vento ha superato i 30 nodi e abbiamo avuto un salto di 40 gradi. Si può capire che cosa comporta per lo stato del mare in un luogo che è già abbastanza insidioso. Stiamo cercando di resistere”.
Con oltre 520 miglia percorse nelle ultime 24 ore, alle 21:00 CET di oggi 11th Hour Racing Team ha 23,5 miglia di vantaggio su Team Holcim-PRB, e 43,7 su Team Malizia. La barca di Biotherm chiude la flotta a 82 miglia.

“Qui c’è molta corrente”, ha detto Escoffier. “Il vento sta aumentando, ma temo che avremo vento contro la corrente del Golfo e lo stato del mare non sarà molto buono”.